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Nel sito del Movimento per la Vita Italiano è presente una "sintesi del testo della
Dignitas personae". Ecco come viene sintetizzata la seconda parte del documento ("Nuovi problemi riguardanti la procreazione").
Dapprima si propone un elenco delle tecniche di aiuto alla fertilità: tecniche di fecondazione artificiale
eterologa, tecniche di fecondazione artificiale omologa, tecniche che si configurano come un aiuto all'atto coniugale e alla sua
fecondità, interventi che mirano a rimuovere gli ostacoli che si oppongono alla fertilità naturale, la procedura dell'adozione.
I passi relativi alla "fecondazione in vitro ed eliminazione volontaria degli embrioni" (paragrafo 14 - 16 del documento) vengono così sintetizzati:
"
L'esperienza degli ultimi anni ha dimostrato che nel contesto delle tecniche di fecondazione in vitro 'il numero degli embrioni sacrificati è altissimo': al di sopra dell'80% nei centri più sviluppati" "Gli embrioni prodotti in vitro che presentano difetti vengono direttamente scartati"; molte coppie "ricorrono alle tecniche di procreazione artificiale con l'unico scopo di poter operare una selezione genetica dei loro figli"; tra gli embrioni prodotti in vitro "un certo numero è trasferito nel grembo materno e gli altri vengono congelati"; la tecnica del trasferimento multiplo, cioè "di un numero maggiore di embrioni rispetto al figlio desiderato, nella previsione che alcuni vengano perduti ... comporta di fatto un trattamento strumentale degli embrioni".
Si riporta, poi, un altro brano: "
La pacifica accettazione dell'altissimo tasso di abortività delle tecniche di fecondazione in vitro dimostra eloquentemente che la sostituzione dell'atto coniugale con una procedura tecnica ... contribuisce ad indebolire la consapevolezza del rispetto dovuto ad ogni essere umano ..."
Un dubbio:
le tecniche di fecondazione in vitro sono lecite o illecite?
Dalla sintesi non si comprende bene. In effetti il documento si premura di ricordare l'affermazione della liceità di tutte le tecniche che "
rispettano il diritto alla vita e all'integrità fisica di ogni essere umano", "l'unità del matrimonio ..." e i "valori specificamente umani della sessualità ..." e quindi all'affermazione della liceità delle tecniche che si configurano come un aiuto all'atto coniugale e alla sua fecondità ...", ma si dimentica di riportare un passaggio, piuttosto semplice:
"
Alla luce di tale criterio sono da escludere tutte le tecniche di fecondazione artificiale eterologa e le tecniche di fecondazione artificiale omologa che sono sostitutive dell'atto coniugale" (n. 12).
E' strano: manca anche un secondo passaggio, piuttosto "pesante":
"
L'esperienza successiva ha dimostrato invece che tutte
le tecniche di fecondazione in vitro si svolgono di fatto come se l'embrione umano fosse un semplice ammasso di cellule che vengono usate, selezionate e scartate". La sintesi collega il concetto di
embrioni sacrificati alla diagnosi
preimpianto, alla selezione eugenetica, alla tecnica del trasferimento multiplo e al congelamento degli embrioni: si dimentica, però, di citare il passo dell'Istruzione immediatamente successivo alla menzione dell'altissimo numero di embrioni sacrificati:
"
Queste perdite sono accettate dagli specialisti delle tecniche di fecondazione in vitro come prezzo da pagare per ottenere risultati positivi. In realtà è assai preoccupante che la ricerca in questo campo miri principalmente ad ottenere migliori risultati in termini di percentuale di bambini nati rispetto alle donne che iniziano il trattamento, ma non sembra avere un effettivo interesse per il diritto alla vita di ogni singolo embrione".
Del resto l'Istruzione immediatamente prima chiariva (in un passo non riportato nella sintesi) cosa intendeva per
embrioni sacrificati:
"
Occorre tuttavia rilevare che, considerando il rapporto tra il numero totale di embrioni prodotti e di quelli effettivamente nati, il numero di embrioni sacrificati è altissimo": embrioni
sacrificati sono tutti quelli prodotti e non nati.
Viene tralasciato anche un altro duro giudizio sulle tecniche nel loro complesso:
"
Le tecniche di fecondazione in vitro in realtà, vengono accettate perché si presuppone che l'embrione non meriti un pieno rispetto, per il fatto che entra in concorrenza con un desiderio da soddisfare"; e un altro:
"
Il desiderio di un figlio non può giustificarne la produzione ..."
Quando poi la sintesi riporta il giudizio sull'
ICSI, quale variante della fecondazione in vitro, così riporta: "
Tale tecnica è moralmente illecita: 'opera una completa dissociazione tra la procreazione e l'atto coniugale ...". Il testo dell'Istruzione, per la verità, contiene una
premessa e utilizza un
avverbio, entrambi tralasciati: "Come la fecondazione in vitro
, della quale costituisce una variante, l'ICSI è una tecnica intrinsecamente illecita ..."; e infatti non è solo l'
ICSI, ma
ogni tecnica di fecondazione in vitro ad operare una completa dissociazione tra la procreazione e l'atto coniugale.
Che dire, poi, del passo relativo alla condanna della diagnosi
pre-
impiantatoria? La sintesi riporta: "
La diagnosi preimpiantatoria ... è finalizzata di fatto ad una selezione qualitativa con la conseguente distruzione di embrioni"; i puntini (...) riguardano un inciso piuttosto significativo. L'Istruzione afferma:
"
La diagnosi preimpiantatoria - sempre connessa con la fecondazione artificiale, già di per sé intrinsecamente illecita -
è finalizzata di fatto ad una selezione qualitativa con conseguente distruzione di embrioni". Ma anche nel passaggio relativo alla valutazione della terapia genica germinale (n. 26) la sintesi tralascia di menzionare l'ipotesi di applicazione sull'embrione che,
sottolinea l'Istruzione, "
necessita di essere attuata in un contesto di fecondazione in vitro, andando incontro quindi a tutte le obiezioni etiche relative a tali procedure".E perfino nella condanna della clonazione umana (n. 28), la sintesi dimentica di riportare l'osservazione secondo cui essa porta "
all'estremo la negatività etica delle tecniche di fecondazione artificiale"!
Che succede? L'anonimo estensore della sintesi non vuole credere di avere fino ad oggi sostenuto e difeso una legge che consente e finanzia una tecnica "intrinsecamente illecita" che produce il sacrificio di un altissimo numero di embrioni prodotti?
Giacomo Rocchi