Il progetto di legge Calabrò “garantisce” (attenzione al verbo!) che, “in caso di pazienti in stato di fine vita o in condizione di morte prevista come imminente, il medico debba astenersi da trattamenti sanitari straordinari, rispetto alle condizioni cliniche del paziente od agli obiettivi di cura e da trattamenti configurati come accanimento terapeutico”.
Il divieto è assoluto: infatti (articolo 3 comma 5) in caso di paziente che non ha espresso volontà anticipate, non sono garantite cure “configurate come accanimento terapeutico”; d’altro canto nelle dichiarazioni anticipate di trattamento si fa cenno alla possibilità per il paziente di accettare solo trattamenti sanitari che abbiano solo “potenziale, ma non evidente carattere di accanimento terapeutico”, nel senso che la richiesta di cure ritenute accanimento è inefficace.
Il divieto è assoluto: infatti (articolo 3 comma 5) in caso di paziente che non ha espresso volontà anticipate, non sono garantite cure “configurate come accanimento terapeutico”; d’altro canto nelle dichiarazioni anticipate di trattamento si fa cenno alla possibilità per il paziente di accettare solo trattamenti sanitari che abbiano solo “potenziale, ma non evidente carattere di accanimento terapeutico”, nel senso che la richiesta di cure ritenute accanimento è inefficace.
Più in generale una richiesta di un paziente cosciente di essere sottoposto a terapie che vengono ritenute accanimento terapeutico non verrà accolta dai medici curanti.
Il verbo “garantire” e la natura oggettiva del divieto – non dipendente né dalle convinzioni del medico curante, né dalla volontà del paziente – comporta la possibilità di controllo giudiziale sulle terapie erogate al paziente: il paziente (così come fece Welby) potrà agire, in ragione del suo diritto a non essere sottoposto ad accanimento terapeutico, chiedendo che le stesse cessino; e (soprattutto) analoga azione potrà essere promossa dai tutori degli interdetti, dai genitori dei minori, dagli amministratori di sostegno, dai fiduciari di coloro che hanno sottoscritto dichiarazioni anticipate di trattamento (articolo 5 comma 4).
I medici, quindi, saranno sotto controllo e a rischio di azione giudiziale (e di responsabilità disciplinare nel caso, ad esempio, abbiano posto in essere terapie nell’ambito di un ospedale).
Questo sistema avrebbe senso se il concetto di accanimento terapeutico fosse agganciato alla fase terminale di una malattia: ad esempio se si accettasse la nozione data dal Consiglio Superiore di Sanità (parere 20/12/2006) che, negando che la respirazione artificiale erogata a Welby fosse accanimento terapeutico, definì tale pratica “la somministrazione ostinata di trattamenti sanitari in eccesso rispetto ai risultati ottenibili e non in grado, comunque, di assicurare al paziente una più elevata qualità della vita residua, in situazioni in cui la morte di presenta imminente e inevitabile”.
Quindi una definizione oggettiva (sia pure affidata alla valutazione tecnica del medico).
Il verbo “garantire” e la natura oggettiva del divieto – non dipendente né dalle convinzioni del medico curante, né dalla volontà del paziente – comporta la possibilità di controllo giudiziale sulle terapie erogate al paziente: il paziente (così come fece Welby) potrà agire, in ragione del suo diritto a non essere sottoposto ad accanimento terapeutico, chiedendo che le stesse cessino; e (soprattutto) analoga azione potrà essere promossa dai tutori degli interdetti, dai genitori dei minori, dagli amministratori di sostegno, dai fiduciari di coloro che hanno sottoscritto dichiarazioni anticipate di trattamento (articolo 5 comma 4).
I medici, quindi, saranno sotto controllo e a rischio di azione giudiziale (e di responsabilità disciplinare nel caso, ad esempio, abbiano posto in essere terapie nell’ambito di un ospedale).
Questo sistema avrebbe senso se il concetto di accanimento terapeutico fosse agganciato alla fase terminale di una malattia: ad esempio se si accettasse la nozione data dal Consiglio Superiore di Sanità (parere 20/12/2006) che, negando che la respirazione artificiale erogata a Welby fosse accanimento terapeutico, definì tale pratica “la somministrazione ostinata di trattamenti sanitari in eccesso rispetto ai risultati ottenibili e non in grado, comunque, di assicurare al paziente una più elevata qualità della vita residua, in situazioni in cui la morte di presenta imminente e inevitabile”.
Quindi una definizione oggettiva (sia pure affidata alla valutazione tecnica del medico).
Ben diversa è la nozione contenuta nella proposta di legge: si vuole estendere il concetto (e quindi il controllo giudiziale sull’operato del medico anche: a) alla condizione di morte non prevista come imminente; b) alla condizione di morte non prevista come inevitabile.
In sostanza il concetto di “fine vita” è il grimaldello per estendere enormemente l’ambito della previsione: tutti siamo in fine vita se non ci curiamo o non ci nutriamo!
E' una regolamentazione diretta ad intimidire i medici e a obbligarli a non spingersi troppo oltre nelle cure, così da estendere il controllo su di loro ed ottenere la riduzione – obbligatoria! – delle terapie rispetto ai pazienti scomodi: anziani ricoverati nelle case di cura, malati mentali, soggetti in stato vegetativo ecc.
In sostanza il concetto di “fine vita” è il grimaldello per estendere enormemente l’ambito della previsione: tutti siamo in fine vita se non ci curiamo o non ci nutriamo!
E' una regolamentazione diretta ad intimidire i medici e a obbligarli a non spingersi troppo oltre nelle cure, così da estendere il controllo su di loro ed ottenere la riduzione – obbligatoria! – delle terapie rispetto ai pazienti scomodi: anziani ricoverati nelle case di cura, malati mentali, soggetti in stato vegetativo ecc.
Giacomo Rocchi
Una legge veramente terribile.
RispondiEliminaMa per come si stanno mettendo le cose, (probabile referendum)... ci toccherà pure difenderla, come successe per la legge 40.
Ma allora, dico io, che venga fatta come si deve!
Già che dovremo difenderla, almeno che si difenda la Vita!
Legge ingiusta sul divorzio.
RispondiEliminaLegge ingiusta sull'aborto.
Legge ingiusta sulla produzione dell'uomo.
Legge ingiusta sul fine vita.
Le combattiamo tutte, denunciando apertamente che sono inique e lavorando per eliminare i contenuti immorali e inaccettabili che tutte e 4 introducono (con gradi differenti di gravità).
Solo quando costretti, lavoriamo per l'unica difesa lecita che è quella per far sì che non vengano peggiorate.
Di per sè infatti non è giusto difendere una legge iniqua.
Giovanni Ceroni
Ben detto Giovanni!
RispondiEliminaLeggo nei commenti alle notizie sul testamento biologico, un sacco di VERGOGNA indirizzati ai senatori che hanno reso non vincolanti per il medico le dichiarazioni, dimenticando che basta che un medico dia eutanasico (così come esistono i medici abortisti) e l'eutanaisia è servita!
Lo scandalo è che è servita per legge! Nel nome del popolo italiano.
Anche a me verrebbe da scrivere VERGOGNA a chi ha permesso ciò, ed ora si dichiara addirittura "difensore della vita".
Ma verrebbe confuso...
Definirle leggi ingiuste è almeno opinabile, visto che, ad esempio, nell'Aprile del 2008, il Consiglio di Europa, in rappresentanza di 47 Nazioni e 800 milioni di Europei,ha votato una risoluzione che chiede che venga garantito il diritto all'aborto senza rischio e legale in Europa. Attualmente i soli stati europei in cui l'aborto è vietato sono Andorra, l'Irlanda, Malta, Monaco e la Polonia.
RispondiEliminaE La stima del numero di aborti clandestini in Polonia viene riportata a 180.000 ogni anno.
Parliamo ad esempio di aborto: uccisione di un esserere umano prima della nascita. Si tratta di un delitto, il peggiore degli assassini, perchè perpetrato contro un indifeso, un innocente. Il diritto all'aborto è il diritto all'omicisio, è indice di una società ingiusta. Se il Consiglio di Europa parla di aborto senza rischio mente, dice il falso. L'aborto è certezza di omicidio e sempre un rischio di salute per la mamma.
RispondiEliminaLa storia (probabilmente amplificata) degli aborti clandestini non sposta di nulla il problema dell'annientamento di esseri umani nostri fratelli, nostri figli, nostri padri e madri.
Giovanni Ceroni
Giovanni Ceroni
Oltra all'Europa,anche nell'america settendrionale, nei paesi dell'ex unione sovietica e in cina (ovvero in quasi tutto l'emisfero nord della terra) l'aborto è legale su richiesta.
RispondiEliminaNon sorge il dubbio che la stragrande maggioranza dei cittadini dei paesi civili faccia distinzione tra embrione e feto (e consideri solo il feto un essere umano)? O si ritiene che proprio tutti siano in malafede?
Inoltre, in quasi tutti i paesi civili, è una libera scelta delle donne; e solo nei paesi fortemente religiosi ed integralisti, che considerano la donna con meno diritti dell'uomo, l'aborto è vietato.
RispondiEliminaRiconoscere l'inizio della vita di un essere umano non è un concetto in mano alle maggioranze. Da quando c'è uomo, ossia dalla fecondazione, ci deve essere la stessa difesa che per qualsiasi altra persona. Anzi, vista la condizione di precarietà e di dipendenza dagli altri deve esserci maggior tutela.
RispondiEliminaAl giorno d'oggi il più debole soccombe, il dramma incredibile è che proprio nei paesi che si autoproclamano civili, che sbandierano la propria libertà e la difesa dei diritto, proprio in questi paesi ci sia il più vigliacco dei delitti.
Ma c'è già una sorta di 'contrappasso' i paesi 'civili' si stanno pian piano estinguendo in termini di popolazione e un domani saranno meno del 10% della popolazione mondiale.
Al posto di paesi 'civili' direi paesi 'tecnicizzati', 'burocraticizzati', 'ideologicizzati', dove la democrazia, quando presente è simbolo di un regime che non fa altro che registrare qual'è il sentimento e la prassi della maggioranza per poi regolamentarlo in legge.
Quando manca un sano aggancio al diritto naturale, ogni cosa diventa negoziabile. Oggi con l'aborto il nascente, un domani un bambino appena nato con qualche sindrome, dopodomani bambini cresciuti ma non 'capaci'.... non preoccupiamoci, saremo salvi se staremo sempre nella maggioranza..... ma se per caso non vi rientreremo?
Ma su quali basi filosofiche, teologiche o scientifiche un embrione (e non un feto) è considerato universalmente un essere umano con pari diritti a quelli della madre?
RispondiEliminaPenso che qui stia il punto della questione. E in quale codice esiste il DIRITTO NATURALE, condiviso da tutti gli uomini di scienza a cui si riferisce?
Stiamo sui fatti, la biologia ci dice con certezza che un embrione è un essere vivente della specie umana, da uomo e donna nasce un altro essere umano.
RispondiEliminaI diritti devono garantire tutti, se qualcuno ha il potere di vita e di morte su un altro allora parliamo di sopraffazione e disegualianza, di iniquità.
Il Diritto Naturale si basa proprio su quello che ho detto, prima di tutto il diritto alla vita di ogniuno di noi.
Non è un codice scritto su carta, ha qualcosa di più solido e vero, il nostro cuore. Purtroppo siamo tentati a credere che il diritto sia quello delle leggi scritte, ma non è così. Le leggi scritte devono riconoscere prima di loro i diritti e doveri naturali.
La biologia ci dice con certezza che un embrione è un essere vivente ancora informe e non dotato di nessuna facoltà intellettiva, razionale, di coscienza e di memoria (che sono caratteristiche di una persona fatta ad immagine e somiglianza di Dio). Le neuroscienze ci dicono con certezza che la nostra mente è il prodotto dell'evoluzione delle menti dei nostri antenati, delle loro esperienze, sentimenti ed emozioni (esempio classico: il complesso di Edipo, che abbiamo ereditato dal particolare comportamento dell'orda primordiale di 40.000 anni anni fa); per cui giustamente chi ha ricevuto fin dalla nascita una educazione cattolica è portato a pensare alcune cose; mentre chi ha ricevuto un altro tipo di educazione o ha maturato liberamente un processo filosofico-teologico diverso, è portato a ritenere altre cose. QUESTA E' LA VERITA' PER CUI TUTTI I POPOLI CIVILI, NON CLERICALIZZATI, considerano l'embrione non uguale al feto e quindi con diritti inferiori a quelli della salute psicofisica della madre.
RispondiEliminaE' noto che già San Paolo di Tarso considerava la donna inferiore e sottoposta all'uomo, e solo dopo uno dei concilii si arrivò a dire che anche le donne avevavo un'anima.
E' ovvio che questi pregiudizi hanno pesato e pesano SOLO IN CHI CREDE CIECAMENTE NELLE PAROLE DEI COSIDDETTI SANTI.
Classico è il caso di Giovanni XXIII e di Padre Pio (entrambi santi) ma che non si accettavano l'un l'altro. Chi è santo non sempre è depositario della verità divina.
Dice il sig. Ceroni:"Non è un codice scritto su carta, ha qualcosa di più solido e vero, il nostro cuore.".
RispondiEliminaOvviamente, si riferiva non al cuore, ma allo schema complesso delle sinapsi tra neuroni che abbiamo ereditato dai nostri antenati. Con nuove esperienze ed emozioni nascono altre sinapsi e si mdodifica la rete neuronale. E', quindi, un grave errore ritenere le nostre menti come un qualcosa di "immutabile" e "non evolutivo"; o peggio ritenere che debba esistere un MODELLO STANDARD di reti sinaptiche a cui tutti dovrebbero unificarsi.
Da tutto questo, non possiamo dubitare che il Sig. Ceroni, con le sue esperienze di vita cattolica, SENTA EFFETTIVAMENTE NEL "SUO CUORE" certe LEGGI (a suo dire NATURALI); ma DOVREBBE ESSERE LUI A DUBITARE (insieme a tanti altri cattolici) se queste stesse cose che LUI sente, li SENTONO ANCHE COLORO CHE NON SONO CATTOLICI.
A quanto sembra io e "amazzone" sentiamo cose diverse da Lui, e in perfetta buonafede. Le neuroscienze non erano a conoscenza di nessun grande filosofo del passato (è una scienza molto giovane, che inizia, pressocchè, con Eric Kandel, nobel del 2000).
Parliamo di scienza?
RispondiEliminaL'embrione uomo dalla prima cellula è già attivo orchestratore del proprio sviluppo, le sue cellule vanno a costruire il sacco vitellino, il cordone ombelicale, è lui a comunicare già dalla fecondazione con la propria madre. Il primo segnale è l'inversione della polarità elettrica della sua cellula all'inizio del concepimento. Già dalla prima cellula e via via nel suo meraviglioso sviluppo (eravamo anche noi in quelle condizioni) comunica con la mamma con segnali ormonali, chimici, elettrici e così via. La scienza identifica questo colloquio con il termine 'Cross-Talk' (colloquio incrociato).
L'embrione uomo è quindi un grande organizzatore, un grande comunicatore, porta in sè tutto il patrimonio genetico che determinerà il proprio sviluppo biologico. Le sue cellule replicandosi generano anche cellule staminali che è scientificamente provato che spesso curano la propria madre (anche in caso di tumori).
L'embrione uomo ha una sua incredibile intelligenza che lo porta a svilupparsi, a comunicare, a compiere una serie di operazioni che a stento la scienza riesce a comprendere.
Ma è sempre lui, lo stesso uomo che dal primo istante del concepiemento si sviluppa fino all'età adulta, per poi invecchiare e infine morire.
Dire che l'embrione non ha alcuna facoltà intellettiva mi sembra ad essere gentile un tantino temerario....!
Le posso assicurare che le stesse qualità che Lei ha appena elencato per un embrione uomo, le ha anche un embrione di una scimmia, o di un cane. I feti dell'uomo sapiens sapiens o dell'homo di neandherthal hanno un altro tipo di intelligenza e consapevolezza, e soprattutto una MEMORIA su cui registrare EMOZIONI, SENSAZIONI, TRAUMI, che influiranno pesantemente nella costruzione delle reti neuronali sinaptiche adulte (ovvero della singola personalità).
RispondiEliminaEric Kandel, nobel del 2000, disse che "Il COGITO ERGO SUM, di cartesiana memoria, doveva essere aggiornato, alla luce delle sue scoperte di neuroscienze, con IO SONO QUELLO CHE SONO PERCHE' MI RICORDO DI COSA HO PENSATO".
Senza memoria non vi è nemmeno identità.
Sig. Ceroni, la ringrazio per aver accettato un confronto di idee aperto e leale, che spero che non sia fine a se stesso, ma possa anche chiarire che molte posizioni contrapposte sono in realtà in buonafede e coscienza. Le dichiaro subito che a tal fine sono contro l'eutanasia generalizzata (ma favorevole a un fine vita solo vegetativo irreversibile) e contro l'aborto di un "feto", che già ha un colloquio a livello di inconscio-coscienza con la madre (o con altri). E appunto, per meglio precisare che la COSCIENZA o l'INCONSCIO sono cose molto diverse dall'intelligenza biologica iscritta nel DNA che riesce a fare le cose da lei descritte, le segnalo che quella della COSCIENZA è materia di scienza, ai suoi più alti gradi, su cui si sono impegnati premi nobel come Eugene Wigner, Francis Crick, Edelmann, e fisici teoretici come Roger Penrose; arrivando alla conclusione che per comprendere il funzionamento della coscienza dobbiamo aspettare la scoperta di una nuova legge fisica gravitazionali a quanti, che riunifichi meccanica quantistica e relatività.
RispondiEliminaQuindi, altezze, di fisica, chimica e biologia, ancora molte lontane dall'essere raggiunte; ma che sono perfettamente fisiche e non metafisiche o spirituali. Un campo, che a mia conoscenza, non è stato ancora affrontato, tranni casi isolati, da nessun filosofo o teologo di peso.
Caro indipendente1, concordo con te, ma sarebbe meglio precisare che il non conoscere gli esatti meccanismi del funzionamento della coscienza a livello di leggi fisiche, non significa essere all'oscuro degli elementi fisici che influiscono sul suo funzionamento. Sappiamo da pochissimi anni, dalle neuroscienze, che traumi o danni localizzati in alcune zone del cervello, alterano alcuni comportamenti della personalità, al pari della somministrazione di ormoni (classico è l'ormone OSSITICINA che rende più altruisti e più propensi ad amare gli altri), o di droghe e psicofarmaci che modificano di molto la personalità e il comportamento; così come la catechizzazione. Tutto questo per togliere ogni dubbio sul comportamento FISICO della coscienza, e sull'ineguatezza del paradgma olografico (o olismo) su cui si fondano le filosofie orientali e le new age.
RispondiEliminaRiportiamo i commenti al tema originario: "Accanimento terapeutico o accanimento sui malati?".
RispondiEliminaIl tema chiave è che anche se uno perde la coscienza, o non ha una coscienza come da 'manuale' scientifico, è sempre un essere vivente della specie umana, dal primo istante del concepimento. Negare che siamo di fronte ad un uomo è semplicemente antiscientifico, da un embrione di scimmia nascerà sempre solo una scimmia caro 'Amazzone'.
Fare differenze tra nati e non nati, tra feti ed embrioni è solo un modo arbitrario per dire 'se non hai le caratteristiche che dico io sei un essere inferiore' allora posso anche ucciderti. Questo ragionamento è cattivo e sbagliato.
Non c'è bisogno di manuali di neuroscienze o altre teorie. Qui parliamo dell'uomo dalle sue origini alla sua morte naturale.
Giovanni Ceroni
Si, volentieri. Riportiamo i commenti al tema del fine vita (caso di vegetazione irreversibile senza funzionamento di conscienza ed inconscio). Come ha detto l'Onorevole Fini, e con altre parole il Presidente Napolitano, è un problema ETICO, che investe la visione di vita "religiosa" o meno di ognuno (in perfetta buonafede e senza alcun supposto egoismo: come hanno voluto dimostrare e testimoniare gli interventi precedenti su questo post).
RispondiEliminaIl problema di base è che per il Sig. Ceroni (e tanti cattolici come lui) vi è perfetta coincidenza tra PERSONA e CORPO DELLA PERSONA; mentre per me, e tanti altri, vi è una sostanziale differenza.
RispondiEliminaPer meglio far capire la differenza, sono costretto a ricorrere a degli esempi limite.
1) I GEMELLI SIAMESI, ad esempio, nati dalla divisione tardiva dell'EMBRIONE, hanno il corpo unito all'altro, e spesso condividono una parte del corpo con l'altro (a volte anche il cuore): QUINDI QUI SIAMO IN PRESENZA DI DUE PERSONE (in quanto hanno due cervelli con coscienza ed inconscio separati) e di UN UNICO CORPO.
2) Una parte del corpo (o più parti) vengono espiantate, in attesa di essere trapiantate in altri individui (durante questa attesa, che con i mezzi tecnologici vigenti si può potrarre anche per mesi o anni, queste singole parti del corpo sono ESSERI UMANI?).
3) Non è difficile prevedere che un domani sarà trapiantato il solo cervello da un corpo all'altro (La persona umana iniziale sarà quella del cervello o quella del corpo a cui è stato sostituito il cervello?).
4) In un lontano futuro, potrà essere espiantato solo il cervello che continuerà ad essere tenuto in vita artificialmente (sarà sempre una persona?)
5) Una persona, a cui sono state amputate gambe e braccia, è MEZZA PERSONA UMANA?
6) Applichiamo il PARADOSSO DELLA NAVE DI TESEO a due uomini, espiantando e trapiantando contemporaneamente, e in progressione, tutte le parti del corpo (alla fine, e a metà operazione, le due persone umane iniziali dove saranno?).
CONCLUSIONE:
Per me, e per molti come me, UNA PERSONA deve avere una MENTE FUNZIONANTE, anche se solo allo stato INCONSCIO; altrimenti siamo solo in presenza di un corpo in stato vegetativo tenuto in vita artificialmente (questione di visone di vita).
Intanto sappiamo che da un embrione di poche ore di vita può evolversi un essere umano, due esseri umani, o un qualcosa di mostruoso con due teste e un corpo, molto probabilmente non destinato a sopravvivere per cause congenite e non indotte da altri o dall'ambiente.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSe prendiamo in esame "l'esistenza della comunicazione inconscia" che ho appreso giorni fa in questo stesso blog e che ho poi approfondito su testi di psicosomatica, tutto diventa CHIARISSIMO.
RispondiEliminaIl nostro inconscio stesso comunica alla nostra coscienza che non riesce a comunicare con una persona in stato vegetativo o con un embrione di pochi giorni; mentre riesce a comunicare con un FETO o con una persona in COMA con funzioni umane superiori.
In questo modo, il nostro io più profondo, se non è stato catechizzato con la teoria dell'anima metafisica, ci dice se quell'individuo fa parte della COMUNITA' UMANA o NO.
E questo spiega perchè la maggior parte dei cittadini degli stati dell'emisfero nord della terra, non catechizzati da religioni (cattoliche, islamiche, induiste o animiste) hanno un atteggiamento molto simile.
UNA LEGGE MORALE NATURALE CHE VIVE GIA' NEL NOSTRO IO PIU' PROFONDO e che è tale perchè l'umanità tende all'atruismo sociale per diventare sempre più unica comunità.
Tante teorie, tante parole, ma un unico risultato:
RispondiEliminala vita dei più deboli può essere annientata, per i più forti, i 'coscienti', quelli che si sanno difendere, la tutela invece esiste.
Non sembra che questa storia si sia già vista?
Tornano le chiacchere, i paradossi, la fuga dalla realtà ... roba già vista, divertimento di gente a cui delle persone - uomini e donne in carne e ossa, bambini, anziani - non gliene importa proprio nulla ... un po' frustrati, forse, perché una volta su queste utopie si costruivano le società (con i conseguenti, inevitabili, milioni di morti ...) e ora, invece, servono solo a girare per i blog ...
RispondiEliminaGiacomo Rocchi
... che dire, poi, della frustrazione di dover citare l'onorevole Fini (autorevolissimo, come è noto, noto laziale e in cerca di un gruppetto all'interno del nuovo partito ...)?
RispondiEliminaGiacomo Rocchi
Un'unica realtà e nessuna teoria: Il 95% di tutti i paesi civili e laici su aborto di embrione e fine vita la pensano allo stesso modo; e non è una questione dei più forti sui più deboli (negli interventi di questo specifico post non è emerso nulla di simile). La teoria che essere civili e laici significa non essere altruisti non regge (e lo dimostrano le centinaia di organizzazioni umanitarie non religiose). Infine, l'onorevole Fini è citato perchè è uno dei pochi del PdL che non teme di non essere rieletto; per cui può dire liberamente quello che pensa da laico.
RispondiEliminaOvviamente, senza i voti laici dell'ex alleanza nazionale una legge simile non sarebbe mai passata.
Il fatto grave è che tante persone la pensano come il Sig. Rocchi: Loro sono i buoni; e tutti gli altri che non la pensano come loro sono EGOISTI E CATTIVI.
RispondiEliminaCosì da millenni nascono le guerre di religione.
E' questa la vera storia, tristemente, già vista troppe volte e le persone non vogliono mai imparare a non essere integraliste.
Il Sig. Rocchi dice: "Tante teorie, tante parole, ma un unico risultato:
RispondiEliminala vita dei più deboli può essere annientata, per i più forti, i 'coscienti', quelli che si sanno difendere, la tutela invece esiste."
Allora per coerenza ci deve spiegare perchè io, tanti altri su questo post, e il 95% degli Stati civili e laici, FACCIAMO NETTA DISTINZIONE TRA EMBRIONE E FETO, E TRA COMA REVERSIBILE E STATO VEGETATIVO IRREVERSIBILE.
Non sono deboli nella stessa misura rispetto a noi?
Vorrei una risposta semplice e lineare:
RispondiElimina1) differenza tra embrione e feto, quindi tra, chi non ha diritti e chi ne ha?
(P.S. Non faccio la domanda su SVP ossia stato vegetativo persistente in quanto non c'è nulla da chiarire, sono centinaia i 'risvegli' da questo stato di grave disabilità, credo la più grave, anche dopo i 24 anni di tale condizione)
Una risposta semplice e lineare?
RispondiEliminaPremesso che anche San'Agostino (40 gg per gli uomini)e San Tommaso d'Aquino (70gg) facevano una certa differenza dei casi; sicuramente su questo punto la maggior parte dei cittadini laici e non integralisti, non ha una risposta univoca, ma basata su quello che "sente nella sua coscienza in buona fede".
Per me, la differenza tra embrione e feto sta nel fatto che il primo è un insieme di cellule in formazione di un corpo umano, privo di qualsiasi funzionamento cerebrale; mentre il FETO ha tutti gli organi di un uomo, compreso il cervello e le sinapsi con cui INIZIA UNA VERA VITA INTELLETTIVA anche se inconscia ed ha una memoria(al pari del ricevere un'anima razionale). Nessuno poi ha detto che l'embrione non ha diritti; ma i suoi diritti sono subordinati alla SALUTE PSICOFISICA DELLA MADRE (madre che, notoriamente, per molti cattolici integralisti ha meno diritti dell'uomo).
ANALOGAMENTE, quando si è solo in stato vegetativo irreversibile (si sono atrofizzate in modo irreversibile le sinapsi dedicate alle funzioni intellettuali superiori consce ed inconsce) cessa la vita intellettiva umana.
I casi citati dal Sig. Ceroni (risveglio dal coma) sono casi diversi, in cui le sinapsi non si erano atrofizzate.
Un fatto è certo. Prima anche i cristiani ritenevano che esistesse il LIMBO, un posto in cui andavano gli embrioni e i feti senza peccato, ma non battezzati; poi grazie a sant'Agostino e a San Tommaso, si è fatta differenza tra embrione e feto (sul quando si riceveva l'anima razionale). Il fatto che recentemente la dottrina cattolica sia cambiata, non ha fatto cambiare AUTOMATICAMENTE LE CONVINZIONI INCONSCE DI MILIARDI DI UOMINI, che hanno ereditato, con alcune sinapsi, dai loro antenati.
RispondiEliminaOvviamente, il mio ultimo intervento serve ad acclarare la TESI che non si tratta di EGOISMO VERSO I PIU' DEBOLI, ma di convinzioni in buona fede su cosa sia un embrione e su cosa sia un feto. Quindi di altruismo verso alcune madri che sono rimaste incinte contro la loro volontà, e per questo viene loro stravolta l'intera esistenza. E' comodo per gli uomini LEGIFERARE DALL'ALTO, tanto i problemi di salute psicofisica delle donne non li toccano minimamente!
RispondiEliminaProvo a dare io una risposta semplice e lineare:
RispondiEliminaPer me un embrione di una scimmia non ha nessuna qualità funzionale in più di un embrione di un uomo. Un feto di un uomo differisce da quello di una scimmia per LA QUALITA' PRINCIPE DELLE PERSONE CHE LE DIFFERENZIA DA TUTTI GLI ALTRI ESSERI VIVENTI(coscienza ed inconscio, che lo fanno ad immagine e somiglianza di Dio). Questo sentimento naturale inconscio accomuna tutti gli uomini non catechizzati ed ha ISPIRATO ANCHE SANT'AGOSTINO e SAN TOMMASO. Dopo, altri, senza nessuna ispirazione dal profondo, estrapolando dei concetti metafisici, hanno stabilito dottrine diverse.
Volevo dare il mio contributo in merito alla faccenda feto-embrione, persona non persona.
RispondiEliminaA mio parere la questione é meno complessa di quanto si voglia far credere.
Userò qui di seguito di seguito dei SEMPLICI passaggi LOGICI e delle SEMPLICI conoscenze scientifiche
Analizziamo il feto:
E' evidente a tutti che il feto sia un essere vivente e nel caso umano, sia un essere umano.
E' altresí evidente che il feto non appare dal nulla, ne scompare nel nulla.
Dal feto (umano) diverrà un neonato, da li in bambino, un adulto, un anziano, e quando morirà avremo una salma.
Chiunque di noi, così, come prima di essere stato un'adulto é stato bambino, primo di essere feto é stato embrione.
Analizziamo ora l'embrione:
E' innegabile che sia un essere vivente.
Questo ce lo dice la biologia per come ha definito "essere vivente".
Abbiamo diverse testimonianza scientifiche che ci dicono che é un'essere vivente.
Come ci ricorda Giovanni "L'embrione uomo dalla prima cellula è già attivo orchestratore del proprio sviluppo".
Ora la scienza si ferma qui:
L'embrione é un'essere umano, ma é anche persona? Ovvero e' portatore di diritti?
Le risposte a queste domande non possono varie.
Abbiamo una possibilità:
Possiamo definire persona ogni essere umano.
Oppure in cui definiamo Persona solo su basi "funzionali" nel commenti precedenti si associa a persona solo se vi è una coscienza o incoscienza.
Ma seguendo questa seconda strada, in cui si scinde tra persona=certe funzioni e persona=essere umano, si rischiano 2 conseguenze aberranti:
-
La prima é NON considerare persone degli individui, solo per il fatto che non possiedono certe caratteristiche che la maggioranza ha deciso come essenziali.
Questo ragionamento ha portato alla giustificazione dello sterminio di ebrei (erano esseri umani se NON erano ebrei) oppure se non si era ariani (http://it.wikipedia.org/wiki/Razza_ariana)
Il perseguire quindi questa strada (della maggioranza ha ragione) rischia quindi di portare a conseguenze ed atti che non hanno nessun riferimento scientifico, perché non é piú importante la verità scientifica ma solo ció che pensa la maggioranza.
-
La seconda conseguenza aberrante é che vi possono essere quindi esseri viventi che vengono considerate persone pur non essendo esseri umani.
Ed esseri umani, che non rientrando in certi requisiti, che non sono persone.
... direi che questa conseguenza si commenta da sola.
Risulta quindi evidente come piú logico considerare ogni essere umano una persona.
PS.
In questo ragionamento non ho fatto rientrare nessun concetto religioso o Clericale o espresso nessun riferimento al magistero della Chiesa.
Mentre vedo riferimenti alla Chiesa solo nei commenti attaccano la vita e la dignità dell'embrione, in modo da mostrare come certi Santi o certe dichiarazioni siano a supporto delle loro tesi.
Ebbene anche giungessimo un giorno all'assurdo di una Chiesa che attacca l'embrione, i ragionamenti sopra esposti rimarrebbero immutati, appunto perché non si basano su catechesi ma su evidenze scientifiche e su semplice logica.
Un ragionamento e un'opinione, quella di FB, degna di rispetto; ma non per questo condivisa dagli altri.
RispondiEliminaIl DIALOGO VERTEVA SUL FATTO CHE COLORO CHE DISTINGUEVANO EMBRIONI E FETI, NON LO FACEVANO PER EGOISMO, MA PER PURA CONVINZIONE E IN BUONAFEDE. Nessuno di quest'ultimi pretende di avere la verità assoluta; A DIFFERENZA DI COLORO CHE NON FANNO ALCUNA DISTINZIONE.
Sono concezioni di vita del tutto legittime; ma non VINCOLANTI PER GLI ALTRI. Per questo non si possono imporre leggi simili, quando non esistono negli altri stati civili e laici; ed è facile aggirarli con viaggi all'estero, come hanno fatto nel caso della procreazione assistita circa 10.000 coppie italiane solo lo scorso anno, indebitandosi anche con mutui.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaFatta questa premessa, entriamo nel merito del ragionamento di FB:
RispondiEliminaDice FB: "E' evidente a tutti che il feto sia un essere vivente e nel caso umano, sia un essere umano."
PER ME, L'EMBRIONE, INVECE, E' UN'INSIEME DI CELLULE, che per evoluzione, può generare UNA PERSONA UMANA, PIU' PERSONE UMANE, O UN ESSERE MOSTRUOSO CON DUE TESTE E UN CORPO. UN UOMO DI NEANDERTHAL pur avendo con l'uomo una parentela, come gli scimpanzè, E' ANCHE UNA PERSONA, come anche degli EXTRATRRESTRI (simili a lucertoloni). Gli scimpanzè non sono persone e mai lo diventeranno per evoluzione.
PERSONA è solo un essere vivente che ha LA QUALITA' CHE LO RENDE AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO (indipendentemente dalla forma).
Ma sono concetti che già sono stati espressi più volte, anche in questo BLOG.
NON E' ACCETTABILE CHE SI INSISTA SUL FATTO CHE LA MAGGIORANZA CONSIDERI CERTE FUNZIONI ANZICHE' ALTRE (E' SOLO UN ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI). L'UNICA QUALITA' CHE RENDE PERSONA UN ESSERE E'LA SUA QUALITA' DI IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO. "FB" conosce qualche altra qualità discriminatoria, condivisa da tutti i paesi civili?
DA WIKIPEDIA: Si definisce persona un essere razionale dotato di coscienza di sé ed in possesso di una propria identità. Per cui un embrione, sotto questa definizione, non è una persona.
Interpretando il pensiero di indipendente1, sicuramente "FB" è in buonafede nel ritenere l'EMBRIONE uno di noi; ma nel suo intendo di dimostrare che embrione e feto hanno la stessa dignità, forza il concetto di PERSONA, che è ben definito da WIKIPEDIA. Per molti altri, me compresa, il concetto di PERSONA che prova sentimenti umani come noi, è determinante. Due visioni della realtà legittime per ogni cittadino.
RispondiEliminaRitengo che la domanda del Sig. Ceroni "Vorrei una risposta semplice e lineare:
1) differenza tra embrione e feto, quindi tra, chi non ha diritti e chi ne ha?" era rivolta SOLO a chi considera EMBRIONE e FETO soggetti con differenti diritti.
Un paio di considerazioni:
RispondiEliminaper Indipendente1 ha detto...
"L'UNICA QUALITA' CHE RENDE PERSONA UN ESSERE E'LA SUA QUALITA' DI IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO."
... scusi ... ma di quale Dio parla?
Se parla del Dio dei Cristiani,
di Gesù ebbene, ... allora è d'accordo con me che l'embrione è persona perché Gesù si è fatto embrione per farsi uomo come noi.
Anche Lui per 9 mesi è stato nel grembo di Maria.
Mentre per chi non è credente è evidente che non si può usare la frase "L'UNICA QUALITA' CHE RENDE PERSONA UN ESSERE E'LA SUA QUALITA' DI IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO."
perché per chi Dio non esiste ... allora o la frase è errata oppure non esistono persone.
Mentre per la definizione:
"DA WIKIPEDIA: Si definisce persona un essere razionale dotato di coscienza di sé ed in possesso di una propria identità. Per cui un embrione, sotto questa definizione, non è una persona."
Come dicevo nel mio discorso usando questa definizione si può ricadere nella seconda (aberrante) conseguenza dell'utilizzare una definizione di persona che scinda il binomio persona = essere umano.
Lo dimostrerò con un esempio.
Prendiamo un neonato.
E' razionale? Difficile a dirsi, come fai a dimostrare che è razionale?
Che test vogliamo usare per dirlo? Difficile che un neonato superi qualche test di logica/razionalità.
E' dotato di coscienza di sé? si ... forse ... sotto certi aspetti si direi di si ... però sotto altri ... boh.
Prova sentimenti? ... sicuramente riconosce mamma e pappa ... ma proprio sentimenti ... anche li è difficile da dirsi.
Prendiamo ora un delfino (o un cane):
E' razionale? Sono sicuro che qualche test lo supera alla grande, ... sicuramente più di un neonato.
E' dotato di coscienza di sé? ... difficile dire di no. Ma anche qui, sicuramente più di un neonato.
Prova sentimenti? ... difficile dire di no. Ma anche qui, sicuramente più di un neonato.
Ecco allora che abbiamo un delfino o un cane che sono più persona di un neonato.... con tutto quello che ne consegue.
Non vi sono soluzioni più logiche che considerare ogni essere umano una persona.
Definito ciò la diatriba feto-embrione cade, in quanto l'embrione è un essere umano (seppur piccolo, seppur visibile solo al microscopio, ma gli umani "funzionano" così: Esistono e vivono per 9mesi all'interno di un'altro essere umano).
Ed ogni essere umano, la logica ci porta a dire, è persona.
Quindi rimuovendo un feto rimuovi una persona che il mondo non avrà mai il piacere di conoscere.
Così pure rimuovendo un embrione rimuovi una persona che il mondo non avrà mai il piacere di conoscere.
Evidentemente non vi è solo il Dio dei cattolici (ad esempio il vecchio testamento è in comune con Ebrei ed Islam); ma accetto di confrontarmi anche nel campo della teologia cristiana (certo non cattolica, perchè l'attuale dottrina cattolica è verticistica).
RispondiEliminaFortunatamente lo Spirito Santo ha ispirato papa Benedetto XVI, nel discorso di Ratisbona, ad affermare che i LIBRI SACRI vanno interpretati secondo RAGIONE (che ci fa ad immagine e somiglianza di Dio). Molti commentatori hanno detto che è stato un clamoroso "autogol", perchè ha automaticamente tolto alla chiesa l'esclusiva dell'interpretazione delle Sacre Scritture; ma per tutti i Cristiani è un passo verso UN VERO ECUMENISMO.
Si può essere Cristiani (ovvero credenti che il LOGOS di Dio è entrato nella MENTE di Cristo, per cui le parole di Cristo ci hanno trasmesso IL SUO MESSAGGIO EVANGELICO; senza entrare,per ora, nel merito se la sua natura era del tutto umana, divina, o mista) e credere:
1) Che il primo uomo (Adamo) è stato creato direttamente da Dio e la donna da una sua costola.
2) Che gli uomini discendono dagli australopitechi, e questi dai primi batteri che hanno popolato la terra. E che le MUTAZIONI GENETICHE evolutive sono state tutte dirette da DIO (pensiero dell'attuale Papa).
3) Che le mutazioni genetiche, come dice la maggior parte degli scienziati sono casuali, ma che nell'universo vi sono vincoli tali (ad esempio le stringhe: i mattoni dell'universo) che era certo che prima o poi in un pianeta dell'universo o dei 10 elevato a 500 universi paralleli (secondo la teoria M delle stringhe) si sviluppassero prima o poi degli esseri viventi dotati di razionalità e coscienza.
PERSONALMENTE, LA TERZA IPOTESI MI SEMBRA LA PIU' RAZIONALE (teorizzare un Dio che programmi tutto, anche il fatto che l'uomo di neanderthal si estingua, e che programmi anche l'AIDS non mi entusiama).
Quindi, nel progetto di Dio, vi erano degli esseri dotati di razionalità e coscienza (ma per arrivare a questi, si doveva passare per una fase evolutiva).
Per i cristiani solo questi esseri con queste funzioni speciali hanno un'anima donata da Dio; altrimenti dovremmo supporre che anche le scimmie hanno un'anima.
Dal momento che discendiamo tutti dagli australopitechi e dai batteri, ci deve essere un PUNTO in cui nell'evoluzione gli esseri precedenti non avevano l'anima, mentre i successivi SI. Sotto questo ragionamento Sant'Agostino e San Tommaso d'Aquino fissano anche un punto di separazione nello sviluppo dell'embrione in cui Dio DONA l'ANIMA (per questo secondo San Tommaso gli embrioni non andavano in paradiso).
Come ho già detto prima, un embrione di scimmia e un embrione di uomo hanno le qualità funzionali identiche. Il Cristiano associa le qualità mentali umani al dono di un'anima razionale. A cosa servirebbe un'anima prima di diventare FETO? Anche se l'anima è passiva (e non nocchiero del corpo, come credeva Sant'Agostino) dovrebbe risentire delle emozioni, sentimenti, e sogni della MENTE a cui appartiene, che ha anche una memoria inconscia prima, e in seguito anche conscia (separata) su cui registrare.
Quando si riceve un'anima da Dio (o secondo una recente visione, si inizia a comunicare con gli inconsci del resto dell'umanità) si NASCE ALLA VITA UMANA e, analogamente, SI ESCE DALLA VITA UMANA quando l'anima (o la comunicazione inconscia) non ha più connessione con la MENTE (a che serve l'anima per un corpo allo stato vegetativo irreversibile; quale comportamento del corpo può influire su di essa anche se passiva?)
In conclusione PERSONE UMANE con l'ANIMA si ci diventa, non si NASCE!
Questo tipo di ragionamento, serve anche a dire che in UN FETO inizia a funzionare la MENTE (anche se non sappiamo esattamente in che grado le reti neuronali sinaptiche sono più o meno evolute); mentre in un embrione non esiste nessuna MENTE (visto che non si sono formate le sinapsi). Dal punto di vista dell'anima (o dell'entrata a far parte della comunicazione inconscia) vi è sempre un INIZIO (che può esistere nel feto, ma mai nell'embrione appena concepito.
RispondiEliminaIN CONCLUSIONE, secondo la RAGIONE invocata da papa Benedetto XVI, non ha senso parlare di ANIMA RAZIONALE senza la correlazione con una MENTE; e non ha senso parlare di comunicazione inconscia senza l'esistenza di una MENTE.
Indipendente1:
RispondiEliminaTutto il suo ragionamento poggia su un postulato:
"Per i cristiani solo questi esseri con queste funzioni speciali hanno un'anima donata da Dio; altrimenti dovremmo supporre che anche le scimmie hanno un'anima."
Ebbene non più di un anno fa un Padre Domenicano (quindi sicuramente un esperto di fede cristiana) durante una conferenza ci spiego come l'ANIMA è ciò che rende animato un corpo rispetto ad una salma che è appunto ad un corpo inanimato.
Entro poi più in dettaglio e nello specifico e ci fece notare come quindi tutti gli esseri viventi hanno un anima, che però è propria della specie di appartenenza.
Quindi l'anima di un paramecio farà si che esso nasca cresca si riproduca e muore e poco più, mentre l'anima di un essere umano sarà molto più complessa e gli permetterà di provare sentimenti emozioni, ecc.
Per cui SI!
Ogni essere vivente ha un'anima.
La scienza, la ricerca medica, ha fatto passi da gigante dai tempi in cui visse il Santo Tommaso d'Acquino.
Non gli si può imputare a lui un'erronea interpretazione del fatto che l'embrione è a tutti gli effetti un essere vivente.
Ne tanto meno noi dobbiamo essere fermi su convinzioni non basate sulla scienza e sulle evidenze scientifiche.
Correttamente il Papa fa bene a ricordare di usare la ragione.
Ed è proprio in virtù dell'uso della ragione che si prende atto dell'evidenza delle constatazioni scientifiche le quali ci mostrano come l'embrione sia un essere umano.
E sempre in virtù della ragione non si può non considerare persona ogni essere umano, sia esso al tempo 0 della sua storia tra noi, e sia esso verso il termine della sua vita terrena.
Che ogni essere vivente ha un suo tipo di anima (appartente a una razza) mi sembra del tutto antiscientifico e contro il concetto di evoluzione stesso.
RispondiEliminaPoi ognuno può credere a ciò che vuole.
Per il concetto di evoluzione, ci evolviamo ogni millisecondo, e le varie evoluzioni si incrociano poi continuamente (ad esempio non è escluso che l'uomo di neanderthal si sia incrociato con l'uomo sapiens).
E che dire poi del mulo che è figlio di asino e di cavallo?
E gli esseri ibridi o cibridi?
NON CONTINUO PER NON INFIERIRE!
Non tutti hanno il dono di essere buoni profeti, ovvero di saper cogliere e di ben interpretare un aspetto della verità, che ti suggerisce il tuo stesso inconscio.
RispondiEliminaQuello del domenicano mi sembra il discorso più razzista che abbia mai sentito fino ad oggi. I nazisti sarebbero felicissimi di farlo proprio.
RispondiEliminaAd esempio, gli aborigini australiani, vissuti per oltre 50000 anni isolati dal resto dell'umanità, e che non hanno il concetto di Dio e della proprietà, hanno un altro tipo di anima?
E così via anche, se con differenze inferiori, gli indiani del Nord america, etc.:
hanno avuto ragione gli invasori a sterminarli?
E con quale coraggio ci nutriamo di uova, PESCI e carne se anche questi animali hanno un'anima?
RispondiEliminaO abbiamo il diritto egoistico di uccideri tutti quelli che hanno un tipo di anima differente da noi, anche se con differenze minime?
Indipendente 1:
RispondiEliminaNon vi è nulla su cui infierire.
Semplicemente hai domande da porre.
Ed è normale perché di queste cose vi è una grande confusione.
L'importante è lasciarsi guidare dalla logica e dalla ragionevolezza, perché se non usiamo logica e ragionevolezza cos'altro dovremmo usare?
Che cosa ci permetterà di non più commettere, noi stessi, orrori disumani se non la logica e la ragionevolezza.
Ovviamente non ho potuto riassumere in poche righe un'intero intervento.
Il sostanza il concetto di anima trascenentale in relazione a Dio non è ne anti-scentifico ne pro-scientifico, ma una questione di fede.
Ma se noi applichiamo il metodo scientifco e definiamo ANIMA come ciò che rende un corpo ANIMATO ed la sua assenza ciò che rende un corpo IN-ANIMATO.
Bene, anche qui possiamo andare ad usare la LOGICA e constate come:
Ogni Dinosauro vivo aveva l'anima di dinosauro, e così pure l'uomo di Neanderthal.
Ogni Equino ha l'anima propria della sua specie e quindi il Mulo ha l'anima da Mulo.
Che il Mulo si ottenga dall'accopiamento tra asino e cavallo nulla toglie alla definizione di ANIMA suddetta.
Rispondo io:
RispondiEliminaE così dobbiamo immaginare un paradiso e un inferno per ogni razza, sottorazza, specie umana, popolo, e sottopopolo?
Per i Cristiani, l'anima non muore con il corpo, o sbaglio?
Chi stabilisce cosa appartiene alla razza umana e cosa no? .... Un essere cibrido ha un paradiso tutto suo?
Va bene interpretare le sacre scritture secondo ragione, ma così stiamo usando la fantasia senza nessuna attinenza anche al nuovo testamento.
RispondiElimina"Chi stabilisce cosa appartiene alla razza umana e cosa no?"
RispondiEliminaLa scienza con il metodo scientifico e la ragionevolezza.
un ibrido uomo-coniglio (e badiamo che le percentuali possono variare da o a 100, con infinite variazioni di grigio, dell'uomo e del coniglio) a quale razza appartiene?
RispondiEliminaCaro FB, la natura biologica non è metafisica in cui o una cosa è bianca o nera; nella biologia le razze sono dei contenitori indicativi ed approssimati; così come le leggi fisiche sono indicative ed approssimate.
RispondiElimina... e per usare terminologie più appropriate non esiste la razza umana ma la specie umana.
RispondiEliminaPer maggiori approfondimenti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Specie
Ma ci stiamo spostando dall'argomento del POST.
Riassumendo:
La scienza ci dice:
embrione della specie umana = essere vivente della specie
umana
la logica ci dice:
essere vivente della specie
umana = persona (portatrice di diritti)
la ragionevolezza ci porta a dire:
è sbagliato sopprimere un'essere umano sia esso all'inizio della sua vita sia esso al termine.
Amazzone inizia il suo commento con "Rispondo io:" e poi fa una serie di domande che dimostrano di non avere una risposta.
RispondiEliminaAnche perchè non ho espresso nessuna domanda.
Semplicemente rispondevo alla curiosità sul concetto di ANIMA.
Evidentemente Amazzone conosce il cristianesimo per sentito dire e quindi si diverte a fare domande su ciò che non conosce con spirito sarcastico, dimostrando di non avere rispetto per la fede cristiana, e di conseguenza per i milioni di persone nel mondo e nella storia che in essa credono ed anno creduto.
Ad ogni modo un'attacco alla fede cristiana non ci speventa anzi ci era stato "promesso" da Gesù 2000 anni fa: "...e mentendo diranno ogni sorta contro di voi".
La verità è che con questi attacchi alla fede, si vuole sviare dalla verità scientifica che l'embrione è un'essere umano che viene sterminato sistematicamente.
Solo in Italia ogni 4 bambini nati, 1 viene abortito.
In soli 30 anni sono stati compiti dallo stato italiano 5milioni di aborti, sopprimendo così la vita a ben 5 milioni di esseri umani.
Numeri che sono paragonabili allo streminio nazista.
Ecco la verità che si vuole celare.
Una verità oggettiva non soggetta a nessun dogma di fede.