domenica 29 novembre 2009

«Avrei fatto come papà Englaro»

Prendo dalla pagina online de Il Giornale,
....«Mi sarei comportato come la famiglia di Eluana», ha detto a proposito del caso Englaro sottolineando che «la volontà della persona coinvolta e della famiglia è meritevole del rispetto delle istituzioni, è una soglia che non deve essere varcata a cuor leggero dallo Stato».
Una bella bordata alla «sua» maggioranza, la stessa che ha approntato un ddl che intende evitare nuovi casi di «eutanasia mascherata». Ma anche una bella bordata contro se stesso. Non c’è bisogno di ritornare ai tempi del fu Msi (incorrendo nelle precise puntualizzazioni degli esegeti ufficiali del Secolo e di FareFuturo) per riscoprire un Fini diverso. Tre anni fa, il 7 dicembre 2006, parlando di Piergiorgio Welby, malato di distrofia che chiedeva lo stop al respiratore, Gianfranco Fini disse: «Welby è cosciente, non può chiedere di morire. Chi assecondasse la sua volontà sarebbe un omicida». In tre anni il punto di vista sulla questione si è rovesciato.....
Cosa può far rinnegare il valore intangibile della vita, il diritto naturale stesso; forse il potere? Il Colle?
Giovanni Ceroni