venerdì 17 agosto 2012

Eugenetica moderna


Il tentativo di far passare l'eugenetica come una possibilità accettabile è sempre più evidente.
Secondo il sentire comune l'eugenetica è abominevole perché è legata al nazismo. Infatti Hitler l'ha messa in pratica sopprimendo i deboli, poi gli indesiderabili, poi quelli che avrebbero avuto una vita non degna ed infine si trasformò nella Shoah. Ora però il capofila della Consulta di bioetica (che non è il Comitato Nazionale di Bioetica, organo consultivo del Governo) il neurologo Carlo Alberto Defanti, quello che accompagnò la povera Eluana Englaro alla tragica fine che conosciamo, sostiene che bisogna superare il tabù dell'eugenetica. Cioè ci si deve ragionare senza “dogmi” e “interdizioni”. La sua tesi è che le pratiche razziste e criminali non sarebbero la conseguenza dell'eugenetica in sé ma solo del venir meno delle garanzie liberali e democratiche dello Stato nazista. Oggi, dice Defanti nel suo libro “Eugenetica: un tabù contemporaneo”, l'eugenetica di Stato non si pone nel mondo occidentale  perché non ci sono totalitarismi. La medicina moderna mettendo a disposizione senza costrizioni i test genetici ripropone un'eugenetica moderna e liberale che può essere usata dai cultori della “libertà di scelta”. Naturalmente questa tesi è messa in discussione dai sostenitori della “sacralità della vita” che secondo Defanti non vogliono accettare “contraccezione, aborto, eutanasia” come scelta individuale. Come da sempre diciamo è stato proprio l'aborto ad aprire la strada delle “scelte individuali” garantite dallo Stato, che oggi arrivano anche alla cosiddetta “eugenetica liberale”.
L'argomento è diventato attuale perché nella zona di Padova da circa 12 anni si fa una campagna d'offerta del test genetico per scoprire la fibrosi cistica. Il risultato è che si sono effettuati migliaia di test per la fibrosi cistica e i bimbi nati con fibrosi cistica sono pochissimi, mentre in altre zone dove si propongono i  test solo ai parenti dei malati la fibrosi cistica è presente. La fibrosi cistica è una malattia congenita che due genitori portatori sani della mutazione sul gene 7 trasmettono una volta su quattro (per il 25 %) al bimbo. La malattia se diagnosticata nel neonato è controllabile  pur restando una malattia seria perché causa problemi soprattutto respiratori dato che il muco bronchiale è molto vischioso e si infetta facilmente.
L’eugenetica moderna elimina il feto con la fibrosi cistica  (o l’embrione sottoposto a diagnosi pre impianto positiva nella fecondazione artificiale) ma non la malattia perché la mutazione del gene 7 è possibile comunque.
I cultori dell’eugenetica liberale in uno Stato democratico la estenderebbero  anche ad altre malattie, e questo per loro sarebbe un progresso non coercitivo della medicina.
Quali malattie genetiche saranno accettate e quali no ?
Chi metterà il limite ?
I test genetici saranno a carico del Sistema Sanitario Nazionale ? (cioè pagati da tutti).
Ai genitori che accolgono un bimbo malato saranno negate le cure o fatte pagare ?
Avremo finalmente una società senza malattie congenite ?
Come si intuisce il vero progresso sta nel trovare la cura della malattia, ed è in questa direzione che dobbiamo indirizzare la vera medicina.

Gabriele Soliani

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