Per far crollare una diga è sufficiente a volte una piccola crepa. Per far cadere l’ultima tessera di un domino basta far cadere la prima. Così sarà per l’eutanasia. E la crepa nel muro del principio dell’indisponibilità della vita umana, la prima tessera che è caduta, ha un nome bene preciso: il caso Englaro. Questo è proprio il titolo di un agile libretto scritto da Giacomo Rocchi e freschissimo di stampa (Il caso Englaro. Le domande che bruciano. ESD, Bologna, 2009), che si legge d’un fiato, quasi fosse un giallo alla Agatha Christie.
L’autore si muove tra le pagine processuali e i fatti accaduti intorno al letto di Eluana come fosse un detective, registrando incongruenze, appuntando contraddizioni e soprattutto ponendo agli indagati decine di domande chiare e scomodissime: Eluana era morta 17 anni fa? E se non lo era: potevamo considerarla malata? Davvero aveva chiesto di essere uccisa? I giudici hanno applicato le leggi oppure si sono inventati delle leggi ad hoc? Siamo di fronte all’uccisione di una disabile voluta dal padre?
Tra le moltissime cose che non quadrano in questa vicenda – una grande truffa ai danni di Eluana e della vita – Rocchi ci spiega che un processo si è trasformato in farsa. Un procedimento che da civile si è mutato in penale dato che decideva di questioni attinenti alla vita di una persona, dove Eluana paradossalmente fungeva da imputato, il padre ora da Pubblico ministero ora da testimone, dove i testi ascoltati non hanno mai riportato una sola frase in cui Eluana esprimeva la propria volontà di morire nel caso in cui fosse rimasta inchiodata in un letto in stato di incoscienza per anni. Un processo in cui è mancato il contraddittorio, dove il difensore di Eluana, il curatore speciale, la pensava allo stesso modo del padre. Un processo che ha stabilito che il tutore possa avere diritto di vita e di morte sull’interdetto. Quest’ultimo aspetto ha del grottesco: paradossalmente se il padre di Eluana ha potuto decidere in merito al diritto alla vita della figlia – diritto personalissimo non trasferibile nella gestione al tutore che ha competenza invece solo in ambito civile – allora poteva decidere per lei, a maggior ragione, anche in merito al suo diritto di coniugio. Se ad Eluana fosse scappato prima dell’incidente che era invaghita di un suo amico, perchè non ricostruire la volontà della donna e quindi mandarla in moglie a quel suo amico?
Come ogni thriller di spessore Rocchi chiude la sua indagine inchiodando i colpevoli – il padre, l’autorità giudiziaria, i medici e il personale infermieristico – dopo aver messo in fila una montagna di indizi. Ma purtroppo qui i colpevoli sono a piede libero e l’autore ci svela i loro piani criminosi per il futuro. Leggiamo infatti cosa dice la Corte di Appello di Milano: “Nulla impedisce di ritenere che il tutore possa adire l’Autorità Giudiziaria quando, pur non essendo in grado di ricostruire il pregresso quadro personologico del rappresentato incapace che si trovi in Stato Vegetativo Permanente, comunque ritenga , e riesca a dimostrare che il (diverso) trattamento medico in concreto erogato sia oggettivamente contrario alla dignità di qualunque uomo”. Ecco cosa provoca aver fatto cadere la prima tessera del domino: l’eutanasia dei disabili, non richiesta esplicitamente da loro quando sono coscienti, non richiesta da loro attraverso testamento biologico, non richiesta da loro attraverso un ricostruzione della loro presunta volontà. No, nulla di tutto questo. Queste tessere sono già tutte cadute. Non è più il malato o il disabile a decidere. Decidono gli altri – il tutore – per lui quando, così dicono i giudici, oggettivamente è evidente che siamo di fronte ad una vita che non è più degna di essere vissuta. Dall’autodeterminazione stiamo gia passando all’eterodeterminazione. L’ultima tessera sta per cadere.
Tommaso Scandroglio
L’autore si muove tra le pagine processuali e i fatti accaduti intorno al letto di Eluana come fosse un detective, registrando incongruenze, appuntando contraddizioni e soprattutto ponendo agli indagati decine di domande chiare e scomodissime: Eluana era morta 17 anni fa? E se non lo era: potevamo considerarla malata? Davvero aveva chiesto di essere uccisa? I giudici hanno applicato le leggi oppure si sono inventati delle leggi ad hoc? Siamo di fronte all’uccisione di una disabile voluta dal padre?
Tra le moltissime cose che non quadrano in questa vicenda – una grande truffa ai danni di Eluana e della vita – Rocchi ci spiega che un processo si è trasformato in farsa. Un procedimento che da civile si è mutato in penale dato che decideva di questioni attinenti alla vita di una persona, dove Eluana paradossalmente fungeva da imputato, il padre ora da Pubblico ministero ora da testimone, dove i testi ascoltati non hanno mai riportato una sola frase in cui Eluana esprimeva la propria volontà di morire nel caso in cui fosse rimasta inchiodata in un letto in stato di incoscienza per anni. Un processo in cui è mancato il contraddittorio, dove il difensore di Eluana, il curatore speciale, la pensava allo stesso modo del padre. Un processo che ha stabilito che il tutore possa avere diritto di vita e di morte sull’interdetto. Quest’ultimo aspetto ha del grottesco: paradossalmente se il padre di Eluana ha potuto decidere in merito al diritto alla vita della figlia – diritto personalissimo non trasferibile nella gestione al tutore che ha competenza invece solo in ambito civile – allora poteva decidere per lei, a maggior ragione, anche in merito al suo diritto di coniugio. Se ad Eluana fosse scappato prima dell’incidente che era invaghita di un suo amico, perchè non ricostruire la volontà della donna e quindi mandarla in moglie a quel suo amico?
Come ogni thriller di spessore Rocchi chiude la sua indagine inchiodando i colpevoli – il padre, l’autorità giudiziaria, i medici e il personale infermieristico – dopo aver messo in fila una montagna di indizi. Ma purtroppo qui i colpevoli sono a piede libero e l’autore ci svela i loro piani criminosi per il futuro. Leggiamo infatti cosa dice la Corte di Appello di Milano: “Nulla impedisce di ritenere che il tutore possa adire l’Autorità Giudiziaria quando, pur non essendo in grado di ricostruire il pregresso quadro personologico del rappresentato incapace che si trovi in Stato Vegetativo Permanente, comunque ritenga , e riesca a dimostrare che il (diverso) trattamento medico in concreto erogato sia oggettivamente contrario alla dignità di qualunque uomo”. Ecco cosa provoca aver fatto cadere la prima tessera del domino: l’eutanasia dei disabili, non richiesta esplicitamente da loro quando sono coscienti, non richiesta da loro attraverso testamento biologico, non richiesta da loro attraverso un ricostruzione della loro presunta volontà. No, nulla di tutto questo. Queste tessere sono già tutte cadute. Non è più il malato o il disabile a decidere. Decidono gli altri – il tutore – per lui quando, così dicono i giudici, oggettivamente è evidente che siamo di fronte ad una vita che non è più degna di essere vissuta. Dall’autodeterminazione stiamo gia passando all’eterodeterminazione. L’ultima tessera sta per cadere.
Tommaso Scandroglio
Continuate a insistere che la volontà di Eluana era presunta..ma se l'avesse espressa prima dell'incidente in maniera scritta e inequivocabile per voi sarebbe cambiato qualcosa? NO visto che per voi l'uomo non ha diritto di decidere della propria vita e la sua volontà non conta nulla!voi criticate e pontificate perche la volontà non era espressa chiaramente,ma se lo fosse stata..vi sareste comportati nello stesso modo! trovo quindi il vostro insistere sulla volontà presunta una scorrettezza,solo un modo di portare acqua al vostro mulino
RispondiEliminaMatteo Bonni
Caro Matteo,
RispondiEliminaHa colto un punto fondamentale, se Eluana avesse espresso la sua volontà affinchè in quelle condizioni non le si sarebbe dovuto dare acqua e cibo. Non sarebbe stato comunque accettabile farlo, come non è lecita l'assistenza al suicidio.
E' proprio per questo che qualsiasi dichiarazione anticipata di fine vita o testamento biologico sono intrinsecamente illeciti.L'unica via lecita è quella di rispettare la vita sempre, evitando quindi anche cure che sono palesemente sproporzionate o inutili per la salvaguardia della vita e della dignità della persona.
Giovanni Ceroni
Per Matteo Bonni.
RispondiEliminaVorrei sottolineare un altro aspetto in aggiunta a quello che ha scrito Giovanni Ceroni. Secondo Lei, se fosse vero - come è vero - che Eluana Englaro non ha mai chiesto di essere uccisa, non sarebbe una questione da non lasciare passare come se non fosse successa?
Faccia il parallelo con la pena di morte negli Stati Uniti: se per caso si scoprisse (come talvolta succede) che colui che è stato giustiziato era innocente, a quelli che lo proclamassero a tutti, Lei risponderebbe: "lo fate solo perché siete contrari alla pena di morte, ne parlate solo per portare acqua al vostro mulino!"
Le ingiustizie - soprattutto quelle gravi come quela dell'uccisione di un essere umano - sono un male in sé per l'intera società! Non possiamo dire: ormai è morta, passiamo ad altro ...
E quindi la domanda è per Lei: le interessa sapere se Eluana è stata uccisa anche se non l'aveva chiesto?
La saluto,
Giacomo Rocchi
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNo,alla sua ipotesi io risponderei "Dobbiamo adoperarci perchè le persone siano giudicate giustamente e la loro colpevolezza provata al di là di ogni ragionevole dubbio,ma un errore non dimostra se la pena di morte sia di per sè giusta o ingiusta" Se io facessi attivismo contro la pena di morte non utilizzerei mai l'esempio di un innocente giustiziato..sarebbe solo un trucco per ottenere facili consensi visto che chiunque mi darebbe ragione in questa corcostanza, ma non cambierebbe le opinioni nel caso di un assassino colto sul fatto.è facile indignarsi per un innocente,un po meno per un serial killer..allo stesso modo sul caso Eluana molti hanno criticato per la questione della volontà presunta, ma non lo avrebbero fatto se fosse stato espressa chiaramente..la mia impressione è che voi(con poca coerenza) cerchiate consensi a questa fascia di persone,sapendo bene che la vostra idea che la volontà dell'individuo non deve in ogni caso essere considerata trova scarsissimo riscontro nella società(neppure il mondo cattolico è compatto su questo!) Alla sua domanda finale le rispondo che che si,la cosa mi interessa e proprio per questo ritengo opportuno che ognuno abbia la possibilità di esprimere le sue volontà in modo chiaro e inequivocabile
RispondiEliminaMatteo Bonni
Per Matteo Bonni
RispondiEliminaA parte il riferimento al mondo cattolico - ribadisco per l'ennesima volta che il nostro Comitato non è un'associazione ecclesiale - io mi permetto di sottolineare che l'uccisione di Eluana Englaro e il problema delle dichiarazioni anticipate della volontà sono due questioni, benché collegate, nettamente diverse. Non è possibile, come sembra fare Lei, direttamente passare dall'una all'altra, soprattutto se il passaggio al secondo tema significa dimenticare il primo.
Allora, quanto all'uccisione di Eluana Englaro: non è affatto banale sostenere - e, in questo libro, mi sembra anche dimostrare -che sia stata realizzata senza la sua volontà; non che la volontà risolva il problema, ma è assolutamente significativo che la prima uccisione di un soggetto che - potenzialmente - sarebbe stato candidato a redigere un testamento biologico sia stata decisa e realizzata facendo finta che Eluana lo avesse chiesto, e invece non l'ha fatto.
Perché allora Eluana è stata uccisa? Perché era una disabile in stato di incoscienza e il padre (e non solo il padre) la riteneva "sostanzialmente morta" e riteneva che quella condizione non fosse degna per lei. Punto: c'è del materiale per fare una denuncia e scrivere un libro? penso di sì.
Il fatto è che l'uccisione di Eluana è stata collegata - lei stesso la collega - alla questione del rispetto della volontà manifestata nel testamento biologico. Ma io la invito a riflettere, o quanto meno a porsi delle domande: pur rimanendo nell'ottica della autodeterminazione, siamo davvero sicuri che gli strumenti che vengono proposti siano fatti per garantire la libertà di scelta? Se chi ha voluto la morte di Eluana è la stessa parte che sostiene a spada tratta il testamento biologico, il dubbio (che trova conferma in esperienze di altri paesi) è che, in realtà, lo strumento che verrà realizzato apparentemente permetterà la libertà di scelta del futuro paziente incosciente, ma in realtà servirà a far sì che determinate persone - in realtà né libere moralmente, né informate - scrivano quello che i medici o altri soggetti vorranno; e lo vorranno sulla base della stessa considerazione della condizione vegetativa come inaccettabile (oltre che costosa per la società, inutile ecc. ecc.).
La invito a leggere i post più risalenti sulla libertà di autodeterminazione: l'espressione che lei usa, "ognuno abbia la possibilità di esprimere le sue volontà in modo chiaro e inequivocabile" (si tratta più o meno delle parole usate dal card. Bagnasco qualche mese fa: la invito a leggere i primissimi post che criticavano duramente quel discorso), apparentemente è semplice, ma in realtà non lo è: ha notato che, nella sua frase, lei non ci ha messo la libertà del dichiarante?
La saluto,
Giacomo Rocchi
Intervista al El MUNDO
RispondiElimina«Bio-testamento, libertà di coscienza»
La linea di Berlusconi sulla legge su fine-vita. E su Eluana: «Non era accanimento»
Nessun ordine di scuderia. Ma libertà di coscienza nel votare il disegno di legge sul «fine vita». A dirlo è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che in un’intervista a El Mundo sottolinea che «poiché questa legge sul fine vita in Italia non c'era, noi abbiamo naturalmente portato in Parlamento la nostra proposta, con la libertà per i nostri parlamentari di votare secondo coscienza». «Un governo democraticamente eletto - spiega il premier all'osservazione che un intervento legislativo dopo una sentenza può creare un conflitto tra poteri - ha il diritto e il dovere di prendere delle decisioni. La morale può essere soggettiva, la legge no. Soprattutto - ha sottolineato Berlusconi - su temi fondamentali come quelli che implicano la vita e la morte, non si possono lasciare vuoti normativi, perché è in quel vuoto che nasce il problema. La magistratura, a differenza del Parlamento, non ha il potere di fare le leggi, ha invece l'onere e l'onore di applicarle» e, ha concluso, «se c`è un vuoto, il compito di colmarlo con una legge spetta al Parlamento».
IL CASO ELUANA - Sempre a El Mundo Berlusconi parla del caso Englaro spiegando che, «semplicemente, a una donna malata si volevano togliere acqua e alimenti. Ed è da qui - spiega - che è nata la necessità e l'urgenza di un provvedimento del governo che poi il Parlamento avrebbe approvato o respinto, e i magistrati applicato». «Vorrei ricordarle - chiosa il premier - che nel caso di Eluana non è stata interrotta una cura, non si è messo fine a un accanimento terapeutico».
08 marzo 2009
ORA ANCHE BERLUSCONI AFFERMA CHE E' UNA QUESTIONE DI COSCIENZA, E NON UN OBBLIGO!!!
Alessia Carnevale
Estrapoliamo una frase di Berlusconi, su cui tutti devono riflettere:
RispondiElimina"La morale può essere soggettiva, la legge no."
Alessia Carnevale.
Mai fidarsi dei politici e dei politicanti: Vanno dove tira il vento, seguendo i sondaggi. La prova che ben presto vi abbandonerà al vostro destino, visto che i sondaggi vi vanno contro.
RispondiEliminaGiulio Ancona
Per Alessia Carnevale e Giulio Ancona.
RispondiEliminaL'opinione di Berlusconi sul caso Eluana Englaro e sul progetto di legge sul testamento biologico, a dire la verità, non sembra particolarmente interessante; né tanto meno - come le due lettere sembrano voler intendere - esiste un collegamento tra Berlusconi e qualcuno di noi. A pensarci bene, la cosa fa abbastanza ridere: prima saremo emissari del Vaticano, poi compagni di Berlusconi e - addirittura - "attenti ai sondaggi"!
Verità e Vita non si interessa ai sondaggi: cerca di fare azione e cultura per difendere la vita di ogni uomo, dal concepimento alla morte naturale, ben consapevole che si tratta di una lotta che, in Italia e nel mondo, ha conosciuto tante sconfitte: prima fra tutte quella sulla legge sull'aborto, poi con l'approvazione della legge sulla fecondazione artificiale e, infine, con il caso Englaro, preludio ad una legge che introdurrà l'autanasia.
Essere intransigenti su questo tema, almeno in questi anni, significa non essere d'accordo quasi con nessuno, litigare quasi con tutti, prendersi le contumelie e così via: ma qualcuno - ne siamo convinti - la verità la deve dire tutta quanta: altri facciano i compromessi che credono.
Giacomo Rocchi
Per coerenza ci aspettiamo che attacchiate anche Berlusconi per aver affermato che è una questione di coscienza di ogni cittadino, e non una legge naturale o divina.
RispondiEliminaGiulio Ancona
Per Giulio Ancona:
RispondiEliminagrazie del suggerimento.
Giacomo Rocchi
Dal quotidiano l'AVVENIRE, a proposito della disputa con il Prof. Ignazio Marino:
RispondiElimina"La frase è stata estrapolata da un messaggio di saluto fatto pervenire nel 1970 da Paolo VI, per il tramite del suo segretario di Stato cardinale Villot, alla Federazione internazionale delle associazioni dei medici cattolici (Fiamc) in occasione del congresso riunito a Washington. Nel testo – che a forza di citazioni incrociate ha finito per conquistarsi una sua notorietà – si leggeva che «il carattere sacro della vita è ciò che impedisce al medico di uccidere e che lo obbliga nello stesso tempo a dedicarsi con tutte le risorse della sua arte a lottare contro la morte. QUESTO NON SIGNIFICA TUTTAVIA OBBLIGARLO A UTILIZZARE TUTTE LE TECNICHE DI SOPRAVVIVENZA CHE GLI OFFRE UNA SCIENZA INSTANCABILMENTE CREATRICE. In molti casi non sarebbe forse un’inutile tortura imporre la rianimazione VEGETATIVA nella fase terminale di una malattia incurabile? In quel caso, il dovere del medico è piuttosto di impegnarsi ad alleviare la sofferenza, invece di voler prolungare il più a lungo possibile, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi condizione, una vita che non è più pienamente umana e che va naturalmente verso il suo epilogo: l’ora ineluttabile e sacra dell’incontro dell’anima con il suo Creatore, attraverso un passaggio doloroso che la rende partecipe della passione di Cristo.
L'avvenire si sofferma e contesta l'esempio (in cui vi è la frase VEGETATIVA) che Papa Paolo VI fa dopo l'asserzione "QUESTO NON SIGNIFICA TUTTAVIA OBBLIGARLO A UTILIZZARE TUTTE LE TECNICHE DI SOPRAVVIVENZA CHE GLI OFFRE UNA SCIENZA INSTANCABILMENTE CREATRICE."
e non sull'affermazione principale, che è più ESPLICATIVA E ANZI PROFETICA.
E faccio lo stesso esempio LIMITE di Bersani: Se un domani le tecniche di sopravvivenza, arriveranno anche tramite ibernazione, o altro, a far sopravvivere il corpo di una persona in stato vegetativo anche per centinaia di anni (visto che sarebbe in un ambiente sterile, immobile e super controllato elettronicamente, con immediato intervento di ogni evenienza), sarenne NATURALE?
Giulio Ancona
Interessante la questione posta da Giulio Ancona.
RispondiEliminaCon tutto il rispetto dei curatori di questo blog, che daranno una loro legittima controdeduzione, sarebbe interessante sottoporre il quesito all'AVVENIRE (il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana), per avere anche le loro autorevoli controdeduzioni.
Hanno un loro blog?
Alessia Carnevale
Ovviamente Avvenire ha il suo sito: potete andare a vederlo.
RispondiEliminaInteressante - per usare l'espressione di Alessia Carnevale - è (per l'ennesima volta) la fuga dalla realtà effettuale: che belli i film di fantascienza con l'ibernazione ...
Eluana Englaro non l'hanno ibernata ...
Invito a commentare il contenuto del post che - come potete verificare - non sono le parole di Paolo VI.
Giacomo Rocchi
Sinceramente mi sembra che la fuga dalla realtà vi accomuni.
RispondiEliminaIl post mi sembra imperniato sulla supposizione che la volontà della signorina Englaro non fosse stata quella dichiarata dal padre (non ho letto il libro). Si risponde supponendo l'esistenza futura di tecniche mediche fantascientifiche che creerebbero situazioni paradossali.
Di tutto il dibattito che ha circondato questo caso le dietrologie cospiratorie all'italiana o la costruzione di casi per assurdo sono la parte più inutile.
Lorenzo
Per Lorenzo
RispondiEliminaProvi a leggere il libro ... non c'è nel caso Enbglaro nessuna dietrologia cospiratoria: c'è scritto a chiare lettere che la volontà di Eluana Englaro non era mai stata manifestata e ciò nonostante è stata autorizzata la sua soppressione
Giacomo Rocchi
"C'è scritto a chiare lettere che la volontà di Eluana Englaro non era mai stata manifestata e ciò nonostante è stata autorizzata la sua soppressione"
RispondiEliminaMa il libro chi lo ha scritto il padre e i familiari di Eluana che hanno vissuto con lei, o chi non l'ha mai conosciuta?
Antonio C.
Il libro è scritto sulla base degli atti processuali e riporta anche la testimonianza di Beppino Englaro.
RispondiEliminaGiacomo Rocchi
Ci riporti il testo esatto della testimonianza di B. Englaro e tutti valuteranno.
RispondiEliminaAntonio C.
Legga il libro, oppure le sentenze della Cassazione e i decreti della Corte d'Appello di Milano ...
RispondiEliminaGiacomo Rocchi
Anche a me interessa leggere la dichiarazione, ma non mi va di comprare il libro e non posso andare a leggere le sentenze. A Lei, Giacomo Rocchi, cosa costa riportarla su questo post a beneficio di tutti i lettori del vostro blog?
RispondiEliminaMarina N.
La sentenze della Cassazione e il decreto della Corte d'Appello di Milano sono reperibili integralmente sul web.
RispondiEliminaGiacomo Rocchi
Grazie. Visto che non sono un'esperta, non sarebbe così gentile da indicarmi i siti web?
RispondiEliminaMarina N.
Per Marina. N.
RispondiEliminahttp://www.ilprimoamore.com/testi/sentenza_englaro.pdf
http://www.bioetiche.eu/Cass.%20Civ.%2021748-07.pdf
http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=86406
Ecco tre siti web in cui vi è il testo integrale del decreto della corte di appello di milano, della prima sentenza della cassazione (2007) e della seconda sentenza della cassazione (2008)
Carlo Gennaro
Dal decreto della corte di appello di cui sopra:
RispondiEliminaLe prove assunte, attendibili, univoche, efficaci e conferenti, e definitamente ritenute in buona parte già tali con l'accertamnto di fatto già espresso nel precedente decreto 15 novembe/16 dicembre 2006, unitamente alla condizione di scelta deò tutore fatta dalla curatrice speciale (che ha peraltro svolto in modo apparentemente ineccepibile la sua attività di controllo imparziale), tranquillizzano in ordine al fatto che la scelta in questione non sia espressione del giudizio sulla qualità della vita del rappresentante di Eluana, anzichè di quest'ultima e che non sia stata in nessun modo condizionata da altro fine o interesse di rispettare la sua volontà ed il suo modo di concepire dignità e vita.
Personalmente, interpreto ciò come se Eluana Englaro avesse manifestato direttamente o indirettamente la sua volontà di fine vita in casi in cui sarebbe rimasta in stato vegetativo irreversibile.
Marina N.
Contenta lei ...
RispondiEliminaParliamo della curatrice speciale, nominata per contrapposrsi alla domanda di Beppino Englaro, visto che (come la Cassazione aveva statuito nel 2005) esisteva un conflitto di interessi tra il tutore (che chiedeva la morte dell'interdetta) e l'interdetta stessa? Lo sa che si è sempre associata alle domande di Beppino Englaro e ha fornito lei i testimoni che servivano all'Englaro per sorreggere la propria tesi?
Lei che ha letto il decreto della Corte d'Appello e la sentenza della Cassazione ha forse trovato un passo in cui lo stesso Englaro sostiene che Eluana, nel caso fosse caduta in stato vegetativo persistente, gli aveva chiesto di essere uccisa mediante mancata nutrizione o idratazione? Ha trovato un passo in cui Eluana Englaro parlava del sondino nasogastrico?
Non è un po' pericoloso - lo sto dicendo anche per la sua incolumità ... - accontentarsi di una "interpretazione" di una volontà mai espressa?
Come mai, quando si parla di omicidio del consenziente (ma anche di vendere una casa o di fare un testamento ...) viene richiesta una volontà esplicita manifestata in determinate forme e con la consapevolezza degli effetti giuridici delle parole che si pronunciano davanti ad un pubblico ufficiale?
Io capisco che Lei non voglia comprare il mio libro ... ma bisogna vedere se Lei è anche interessata alla giustizia vera o alla verifica che tutto è formalmente a posto ...
Giacomo Rocchi
Andiamo con ordine:
RispondiElimina1) La curatrice: Non si capisce perchè non doveva agire in buona fede. Se qualcuno pensa che abbia agito in mala fede e vi era conflitto di interessi, è giusto denunciarla come avete fatto con B. Englaro. A quanto sembra nessun ordine giudiziario o pubblico ministero lo ha supposto.
2) Non penso che Eluana Englaro fosse una profetessa; per cui pretendere che abbia detto espressamente "che, nel caso fosse caduta in stato vegetativo persistente, fosse lasciata senza alimentazione ed idratazione mediante sondino", mi sembra pretendere troppo.
Provi a chiedere a tutti coloro che oggi stanno facendo testamento biologico, se prima di 17 anni fa avevano mai dichiarato espressamente che ""che, nel caso fossero caduti in stato vegetativo persistente, dovevano essere lasciati senza alimentazione ed idratazione mediante sondino": LA RISPOSTA MI SEMBRA TROPPO OVVIA!
3)Io, da parte mia, VISTO QUELLO CHE E' SUCCESSO NEGLI ULTIMI MESI, SOLO ORA MI SONO CONVINTA CHE, indipendentemente dalla legge che sarà approvata, manifesterò per iscritto e tramite web, la mia volontà di rinunciare al sondino nasogastrico in caso di stato vegetativo persistente (visto che le leggi potranno cambiare, o essere dichiarate anticostituzionali).
4) Per un testamento, si litiga già tra gli eredi quando c'è, figuriamci stabilire la volontà del defunto quando non c'è. Nel caso di Eluana non vi era conflitto di interessi accertato.
5) Io sono per la giustizia terrena, regolata da leggi chiare, costituzionali (e non retroattive).
6) Della giustizia divina, ognuno ne risponderà personalmente.
7) I termini "Vera", "Verità" e "Naturale" vengono recentemente troppo abusati per opinioni settoriali o personali.
8) Non amo molto leggere i libri; preferisco gli articoli dei giornali, le riviste scientifiche o la documentazione ufficiale (come nel caso delle sentenze).
Marina N.
La denuncia penale nei confronti di Beppino Englaro ha per oggetto la sua condotta attiva di uccisione della figlia interdetta: non sembra che la curatrice speciale abbia avuto un ruolo attivo nella condotta che ha portato alla morte di Eluana Englaro: in effetti la curatrice aveva un ruolo procedimentale (che ha senza dubbio tradito), ma l'autorizzazione a disporre il distacco del sondino nasogastrico era stata rilasciata al tutore (cioè Beppino Englaro): ecco il perché della mancata denuncia dell'avv. Alessio. D'altro canto, poiché l'omicidio volontario è un reato procedibile d'ufficio, il Procuratore potrebbe, se lo ritiene, allargare il ventaglio dei possibili indagati: ma, ribadisco, a mio parere la curatrice speciale non è direttamente causa attiva della morte procurata dell'interdetta.
RispondiEliminaQuanto al non essere Eluana Englaro "profetessa": Marina N. dice che "sarebbe pretendere troppo": ma è proprio questo il punto! Se il principio fondamentale che regge la nostra società è quella della difesa del diritto alla vita di tutti gli esseri umani, la mancanza di una volontà assolutamente espressa non doveva permettere nemmeno di passare al secondo gradino (se cioè la volontà poteva essere valida oppure no: e abbiamo già visto che, in base all'art. 579 c.p., la volontà di essere ucciso non ha alcun rilievo).
Di qui la evidente forzatura da parte della sentenza della Cassazione e del decreto della Corte d'Appello di Milano: non esisteva una legge sul testamento biologico, non esisteva nemmeno una volontà espressa di cui poter discutere la validità ... che stiamo a fare? Non c'era alcun presupposto per permettere che il tutore uccidesse l'interdetta.
In realtà, nel suo "significa pretendere troppo" si nasconde (mi sembra) un pregiudizio: la questione Eluana Englaro doveva essere risolta in un qualche modo ... io dico che non esisteva nessuna questione, si trattava di una disabile adeguatamente accudita che doveva essere lasciata vivere fino a quando fosse intervenuta la morte naturale! Il vero porblema era - evidentemente - Beppino Englaro che non accettava la condizione di sua figlia.
Concludo: non ho mai parlato di "giustizia divina"; anzi - come ho ribadito più volte - le nostre - quanto meno: le mie - argomentazioni sono assolutamente laiche. Quanto all'abuso dei termini vera, verità e naturale, se ne può discutere, ma non mi sembra che sia possibile rinunciarvi a priori, anche in una prospettiva laica.
Giacomo Rocchi
Il sig. Giacomo Rocchi dice:
RispondiElimina"In realtà, nel suo "significa pretendere troppo" si nasconde (mi sembra) un pregiudizio: la questione Eluana Englaro doveva essere risolta in un qualche modo ... io dico che non esisteva nessuna questione, si trattava di una disabile adeguatamente accudita che doveva essere lasciata vivere fino a quando fosse intervenuta la morte naturale! Il vero porblema era - evidentemente - Beppino Englaro che non accettava la condizione di sua figlia."
Un suo legittimo giudizio, che non sembra sia condiviso da una grande maggioranza di cittadini che già da oggi stanno facendo il "biotestamento". Il giudizio di merito spetterà alla Corte Costituzionale, più che al parlamento. E per questo, personalmente, farò lo stesso un BIOTESTAMENTO SCRITTO, indipendentemente dalla legge che sarà approvata.
Marina N.
La vita è sacra, sempre, anche se debole e apparentemente priva senso.
RispondiEliminaEppure se non ci fossero [perchè eliminati] i malati, gli esclusi, i deboli, i morenti, gli emarginati, i nascenti, la nostra società sarebbe veramente paurosa, sarebbe la società dei potenti.
Il senso della vita si scopre quando ci si scontra con i propri limiti umani, prima quando in salute ci si sente immortali ed onnipotenti.....
Abbiamo cura dei deboli e delle persone che apparentemente 'non hanno senso', saranno loro ad insegnarci qualcosa sulla vita.
Forse un giorno sarà il nostro turno, e quando 'non avremo senso' forse qualcuno con le proprie cure e la vicinanza ci farà sentire non più soli, non più inutili.
Giovanni Ceroni
E il mio commento che fine ha fatto?
RispondiEliminaMarina N.
Cara Marina N.,
RispondiEliminase vuoi riposta il commento, prego di fare attenzione ad inserire correttamente i nomi e cognomi.
Cordialmente
Giovanni Ceroni
Anche quello di Giovanni Ceroni è un giudizio legittimo.
RispondiEliminaSarebbe però anche auspicabile fare chiarezza sul fatto che in questo BLOG stiamo parlando dello specifico caso di Eluana, e non in generale; per cui tutti i giudizi espressi riguardano il caso specifico.
Io, personalmente, sono contro l'esclusione o la discriminazione dei malati, degli esclusi, dei deboli, dei morenti, degli emarginati, e degli embrioni oltre il terzo mese (in accordo con le attuali leggi italiane).
Nel caso specifico, sono significative le stesse parole usate del decreto della corte di appello di Milano "assecondando un esito naturale, e non già consegnarsi al lungo trascorrere di una vita SOLO ORGANICA ED APPARENTE, SENZA PIU' CONTATTI CON IL MONDO ESTERNO e senza la possibilità di vivere coscientemente e pienamente la propria esistenza".
Ebbene, io concordo con i concetti espressi che ho tramutato in lettere MAIUSCOLE; essendo consapevole che non tutti la pensano come me (e non per questo mi sento razzista o discriminante).
Certo è che anche il termine "SACRA" è già indicativo di una ben determinata visione filosofica-teologica del tutto legittima, ma non VINCOLANTE per gli altri.
Anche l'ultima frase del sig. Ceroni FA DISTINZIONE "ci farà sentire non più soli, non più inutili".
Eluana non si SENTIVA NE' SOLA e NE' INUTILE, in quanto incosciente.
Marina N.
(P.S.: In effetti vi era una "e" al posto di una "i")
Gent.ma Marina N.
RispondiEliminaRinnovandole i complimenti, non capisco, però perchè no ha riportato il testo del sito:
http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=86406
a mio avviso, ancora più espicativo, della singolarità del caso Eluana.
"Le Sezioni Unite hanno ribadito quanto già affermato nella precedente sentenza 21748 del 2007, e cioè che il giudice può autorizzare il distacco della spina di un apparecchio che tiene in vita un paziente in coma in due casi:
a) quando la condizione di stato vegetativo sia, in base ad un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile e non vi sta alcun fondamento medico, secondo gli standards scientifici riconosciuti a livello internazionale, che lasci supporre che la persona abbia la benché minima possibilità di una qualche, sia pure flebile, recupero della coscienza e di ritorno ad una percezione del mondo esterno;
b) sempre che la richiesta sia realmente espressiva, in base ad elementi di prova chiari, concordanti e convincenti, della reale volontà del paziente, tratta dalla sua personalità, dal suo stile di vita e dai suoi convincimenti, corrispondendo al suo modo di concepire, prima di cadere in stato di incoscienza, l’idea stessa di dignità della persona."
Giulio Ancona
"una vita SOLO ORGANICA ED APPARENTE, SENZA PIU' CONTATTI CON IL MONDO ESTERNO ...": ecco: confronti questa valutazione della vita in stato vegetativo persistente che la Corte d'Appello di Milano fa con la frase secondo cui "la scelta in questione non sia espressione del giudizio sulla qualità della vita del rappresentante di Eluana": in realtà della volontà di Eluana né Beppino Englaro, né la Corte d'Appello di MIlano hanno tenuto alcun conto, perché il primo giudicava quella vita non vera vita e i Giudici hanno condiviso questa valutazione.
RispondiEliminaLei dice: in questo blog parliamo solo di Eluana? In questo post (in altri post parliamo anche d'altro): ebbene, a prescindere dalle sue intenzioni sul testamento biologico che farà (mi dispiace per lei) il caso è proprio quello del disabile che è stato ucciso sulla base della valutazione della non dignità della sua vita.
Giacomo Rocchi
Per Giulio Ancona:
RispondiElimina"12. Il difetto di legittimazione del Procuratore generale presso la Corte di Milano all'impugnativa per cassazione è pertanto sotto ogni aspetto insuperabile, per cui appunto l'odierno suo ricorso va dichiarato inammissibile." (...)
"P.Q.M.
La corte a Sezioni Unite, dichiara il ricorso inammissibile"
Piuttosto che leggere il commento, legga la sentenza: come vedrà le Sezioni Unite hanno pronunciato in rito e non nel merito, limitandosi a dichiarare il ricorso del Procuratore Generale di Milano inammissibile per difetto di legittimazione attiva.
Trattandosi di una sentenza in rito, non hanno ribadito alcunché.
Giacomo Rocchi
Riscrivo il testo:
RispondiElimina"tranquillizzano in ordine al fatto che la SCELTA in questione NON sia espressione del giudizio sulla qualità della vita del rappresentante di Eluana, ANZICHE' DI quest'ULTIMA e che non sia stata in nessun modo condizionata da altro fine o interesse di rispettare la sua volontà ed il suo modo di concepire dignità e vita."
A me sembra chiaro che la corte abbia voluto affermare che la questione sulla qualità della vita non fosse un giudizio solo di B. Englaro, ma anche e specialmente di quest'ultima (ELUANA) e tutto sia stato fatto per rispettare la volontà di Eluana (se si fosse trovata in condizioni tali), e non per alcun altro fine (imputabile al padre di Eluana).
Marina N.
Seconda questione:
RispondiEliminaGIOVANNI CERONI e NON LEI (GIACOMO ROCCHI) aveva detto, riferito a me (dicendomi implicitamente che ero una persona insensibile e superficiale):
"Eppure se non ci fossero [perchè eliminati] i malati, gli esclusi, i deboli, i morenti, gli emarginati, i nascenti, la nostra società sarebbe veramente paurosa, sarebbe la società dei potenti."... per poi continuare con "Abbiamo cura dei deboli e delle persone che apparentemente 'non hanno senso', saranno loro ad insegnarci qualcosa sulla vita.
Forse un giorno sarà il nostro turno, e quando 'non avremo senso' forse qualcuno con le proprie cure e la vicinanza ci farà sentire non più soli, non più inutili."
OVVERO, MI ADDOSSAVA GIUDIZI GENERALI CHE NON AVEVO MAI ESPRESSO; QUANDO INVECE IO AVEVO ESPRESSO GIUDIZI SOLO SU ELUANA (un modo di estrapolare il mio pensiero che non accetto, e non mi sembra elegante farlo!)
QUINDI, quando:
"Lei dice: in questo blog parliamo solo di Eluana? In questo post (in altri post parliamo anche d'altro): ebbene, a prescindere dalle sue intenzioni sul testamento biologico che farà (mi dispiace per lei) il caso è proprio quello del disabile che è stato ucciso sulla base della valutazione della non dignità della sua vita."
LASCI DIRE A ME IL MIO PENSIERO, e non lo modifichi! Per me il caso di Eluana si differisce dalla maggior parte degli altri casi (PER LEI NO!...PUNTO).
Un differenza di vedute legittime, che meritano entrambe rispetto!
Marina N.
Per Marina N.
RispondiElimina"la corte abbia voluto affermare che la questione sulla qualità della vita non fosse un giudizio solo di B. Englaro, ma anche e specialmente di quest'ultima (ELUANA) e tutto sia stato fatto per rispettare la volontà di Eluana (se si fosse trovata in condizioni tali), e non per alcun altro fine (imputabile al padre di Eluana)"
Secondo me, se rilegge attentamente la frase che Lei stesso ha scritto, intuisce l'enormità dell'ingiustizia che è stata commessa nei confronti di Eluana Englaro: da un giudizio presunto sulla considerazione della qualità della vita nel caso ci si trovi in stato vegetativo persistente si è passati ad un giudizio, ancora più presunto, se possibile, sulla decisione che Eluana avrebbe preso nel caso si fosse trovata in quella condizione.
Il tutto, in poche parole, significa che: a) Eluana non ha mai chiesto di essere uccisa; b) il giudizio di Eluana sull'insostenibilità della condizione di stato vegetativo persistente non è stato espresso a chiare lettere, ma solo ricavato da spezzoni di frasi nonché dal suo carattere esuberante; c) il passaggio logico - Eluana non sopportava lo stato vegetativo persistente quindi avrebbe deciso di uccidersi se si fosse trovata in quelle condizioni - è assolutamente arbitrario e non solo parte da un presupposto fragile (il punto precedente), ma contrasta col fatto che Eluana non ha mai - mai - parlato di morte procurata o di suicidio!
Guardi che avere paura o orrore di una determinata condizione non significa affatto decidere si uccidersi nel caso uno ci si trovi!
Il risultato è evidente: in realtà a decidere è stato il padre sulla base delle sue considerazioni in ordine all'insostenibilità della condizione di stato vegetativo persistente (nessuno può escludere, ovviamente, che egli, in buona fede, abbia proiettato le sue convinzioni e soprattutto la sua decisione di morte sulla figlia, fingendo che la richiesta sia venuta da lei).
Giacomo Rocchi
"Per me il caso di Eluana si differisce dalla maggior parte degli altri casi (PER LEI NO!...PUNTO).
RispondiEliminaUn differenza di vedute legittime, che meritano entrambe rispetto!"
Nessuno contesta la legittimità della differenza di vedute: anzi, mi scuso che Lei ha potuto percepire una mancanza di rispetto rispetto alla sua.
Perché il caso di Eluana Englaro differisce dalla maggior parte degli altri casi? Sicuramente perché Lei è stata uccisa e gli altri soggetti nelle sue condizioni no. Lei sottintende (mi sembra): Eluana è stata uccisa giustamente, mentre per gli altri soggetti in stato vegetativo non esistono gli stessi presupposti.
Beh ... essere esuberante, insofferente delle costrizioni, rifiutare i compromessi nell'adolescenza e nella giovane età è molto comune (rilegga, ad esempio, l'episodio di quando Eluana aveva tredici anni e si infuriò perché il padre non voleva farla uscire ...); avere amici morti per un incidente stradale, rimanere impressionati dalla vista di un amico in rianimazione, accendere candele in chiesa per l'amico, anche questo purtoppo è molto comune ... Avere l'aspirazione di girare il mondo, avere tante amiche con cui confidarsi ... anche questo è molto comune. Le dico ancora di più: probabilmente altri soggetti attualmente in stato vegetativo persistente si sono spinti oltre a pronunciare frasi compromettenti (che Eluana non ha mai pronunciato), del tipo: "se non potessi stare con quel ragazzo, mi ucciderei", oppure "ammazzatemi, ma non lasciatemi su una sedia a rotella ...".
Eluana caso differente? Purtroppo no, Eluana Englaro prima vittima di numerose altre nella sua stessa condizione ...
Giacomo Rocchi
"Eluana caso differente? Purtroppo no, Eluana Englaro prima vittima di numerose altre nella sua stessa condizione ..."
RispondiEliminaSe saranno nella stessa condizione (stato vegetativo irreversibile, senza alcuna coscienza), e avranno fatto anche biotestamento (visto che ora, che lo vuole, lo farà) non saranno VITTIME.
Se avranno un minimo di coscienza, saranno loro a chiederlo o meno (e qui sta la differenziazione con il caso Eluana). Poi, in questo secondo caso, le leggi potranno acconsentirlo o meno.
Sonia Calleri
Il riferimento, in primo luogo, era alle persone che sono già in stato vegetativo persistente: si cercherà di sopprimerle così come ha fatto Beppino Englaro (o meglio: i tutori e i genitori che hanno le stesse idee di Beppino Englaro cercherano di farlo).
RispondiEliminaQuanto al "biotestamento", ribadisco quello che ho scritto in altri post: il testamento biologico non garantisce affatto quello che l'art. 32 della Costituzione pretende: cioè un rifiuto (o un consenso) libero, pienamente cosciente e ienamente informato, nell'ambito di un'alleanza terapeutica tra medico e paziente. Il rifiuto oggi per allora di un sondino nasogastrico da parte di coloro che sono in perfetta salute e che quindi conoscono solo intellettualmente la situazione, che non li riguarda, altro non è che richiesta di omicidio del consenziente per il futuro: l'art. 579 c.p. - per il presente - richiede ben altro, e ciò nonostante punisce ugualmente l'omicida ...
Ma, signora Calleri, se Lei rilegge il post che ora ha commentato, potrà vedere che il trend è del tutto diverso: in realtà, così come è avvenuto per Eluana Englaro, si punterà a farLe firmare il "biotestamento" senza spiegarle fino in fondo la situazione che rifiuta, e comunque a sopprimere in ogni caso i soggetti che si troveranno nelle stesse condizioni in cui si trovava Eluana Englaro.
L'attesa spasmodica della legislazione sul testamento biologico è davvero ingenua: chi la propone vuol ben altro (e insieme vuole che molti si sentano liberi ed autodeterminati ...)
Giacomo Rocchi
"si punterà a farLe firmare il "biotestamento" senza spiegarle fino in fondo la situazione che rifiuta"
RispondiEliminaMa, se non mi conosce, come fa a sottovalutare la mia competenza nelle mie scelte. Potrei essere un bioingegnere o una neuroscienziata. Mi sembra che lei si vuole sostituire ai padri padroni dell'orda primordiale: stabilire cosa sia giusto o sbagliato anche per gli altri.
Sonia Calleri
Non dubito della sua competenza: il problema risiede nella possibilità riconosciuta a tutti - anche a coloro che non sono bioingegneri o neuroscienziati - di stilare il testamento biologico.
RispondiEliminaD'altro canto, Lei è sicura che a 80 anni e con numerosi acciacchi sarà così reattiva e informata come ritiene di essere attualmente?
Se noi scendiamo a capire il senso del divieto per legge dell'omicidio del consenziente, esso sta nel fatto che, una volta aperta questa possibilità, i più deboli (i più anziani, i più ignoranti, i poveri che non hanno studiato, coloro che sono soli e si sentono abbandonati e così via) vengono indotti a chiedere di essere soppressi. Le statistiche sul suicidio assistito in Olanda lo dimostrano chiaramente.
Se questo è vero per la richiesta immediata di essere ucciso, vale ancora di più per una richiesta fatta in vista di un evento futuro e incerto e dalle dimensioni e caratteristiche che non è possibile prevedere: alla situazione di debolezza di colui che sarà indotto a chiedere il testamento biologico si accompagnerà la non piena conoscenza di quanto avverrà (anche per i bioingegneri), la difficoltà di prevedere con esattezza le ipotesi che potranno presentarsi (ha letto il testamento biologico di Veronesi? le pare che sia una descrizione precisa che non lascia dubbi di interpretazione? Lei pensa che il "fiduciario" serva a garantire chi ha fatto testamento o a risolvere gli inevitabili dubbi inerenti la effettiva volontà di chi ha testato?). Manca, poi, ogni garanzia in ordine alla libertà morale di colui che firma il testamento.
Non si tratta di stabilire cosa sia giusto e sbagliato anhe per gli altri: il nostro ordinamento giuridico l'ha già stabilito ciò che è giusto e ciò che cosa è sbagliato: è giusta la difesa del diritto alla vita, è sbagliata la lesione di questo diritto, sono sbagliati gli omicidi del consenziente e l'aiuto al suicidio.
L'appello pubblicato su L'Unità (di cui al nuovo post pubblicato) almeno è chiaro ...
Giacomo Rocchi
Vengono indotti? Ma così poco fiducioso nel prossimo è lei? Sono tutti dei mascalzoni?
RispondiEliminaOgnuno, poi deve giudicare da se stessa; ALTRIMENTI, secondo il suo ragionamento, per votare i REFERENDUM ci vuole la laurea. Questa si è discriminazione.
Poi se leggiamo tutte le sentenze da quella della cassazione del 2007 in poi, compresa quella del tar del 2009 (che ho appena letto), SONO IN CONTRAPPOSIZIONE CON LE COSE DA ELLA ASSERITA.
Lasciamo giudicare ai giudici, che interpretano le leggi. Ora vedremo cosa farà il Consiglio di Stato a cui ha fatto ricorso la Regione Lombardia.
E infine, le persone consapevoli DEVONO RINUNCIARE A UN LORO DIRITTO (ammesso che lo sia)solo perchè vi sono contemporanemanete persone sprovvedute indotte da persone in malafede? Mai sentito nulla di simile in nessun paese del mondo.
RispondiEliminaNon si tratta di essere poco fiducioso nel prossimo: si tratta di difendere il diritto alla vita e alla sicurezza per le persone deboli: le società sono nate per questo; capisco che Le dà fastidio a rinunciare ad un proprio diritto solo perché altri potrebbero essere uccisi contro la loro volontà o indotti ad atti che permetterebbero ad altri di ucciderli: non le resta che trovare uno Stato in cui non ci siano scritti gli artt. 2 e 3 della nostra costituzione ...
RispondiEliminaQuanto alle sentenze che (finalmente!) ha letto ... quello che dice è del tutto generico. Quanto alla sentenza del TAR della Lombardia non vedo cme potrebbe essere in contrasto con quanto ho detto, non giudicando della vicenda Englaro, ma della legittimità del rifiuto della Regione Lombardi (sotto il profilo amministrativo) ad indicare un luogo dove la stessa potesse essere trasferita.
"Mai sentito nulla di simile in nessun paese del mondo": bene, di paesi che la aspettano, da quanto capisco, ce ne sono tanti ...
"Sono tutti dei mascalzoni?" Chi l'ha detto? Ci sono putroppo molte persone in mala fede e soprattutto molte convinte che gli anziani poveri, i disabili privi di cosceinza, i neonati prematuri, i malati di Alzheimer siano soggetti inutili, costosi per la società e che, quindi, sarebbe meglio che - in un modo o nell'altro - si facessero da parte ...
Giacomo Rocchi
Dal sito:
RispondiEliminahttp://www.affaritaliani.it/eluana-englaro-sentenza-tar-lombardia-050209.html
2. Englaro Beppino, padre e tutore di ELUANA ENGLARO, da moltissimi anni in stato vegetativo permanente a seguito di grave trauma cranico encefalico riportato in un incidente stradale, con istanza del 19 agosto 2008, chiedeva all’Amministrazione Regionale della Lombardia, di indicare la struttura del servizio sanitario regionale presso cui procedere all’esecuzione del decreto della Corte di Appello di Milano pronunciato il 25 giugno 2008 e depositato il 9 luglio 2008, con il quale si nega che il personale del Servizio Pubblico Sanitario Regionale possa procedere, all’interno di una delle strutture, hospica compresi, alla sospensione del sostegno vitale (idratazione ed alimentazione artificiale) di cui goda l’ammalato in stato vegetativo permanente il quale, tramite manifestazione di volontà del Tutore ed autorizzazione del Giudice Tutelare, intenda rifiutare tale trattamento. L’amministrazione afferma, all’uopo, che, ponendo in essere siffatta condotta, il personale sanitario, ivi operante, "verrebbe meno ai propri obblighi professionali e di servizio, anche in considerazione del fatto che il provvedimento giurisdizionale di cui si chiede l’esecuzione non contiene un obbligo formale a carico di soggetti o enti individuati".
Eluana Englaro/ La sentenza integrale del Tar della Lombardia
Giovedí 05.02.2009 16:01
5. Il fondamento giuridico ed etico del pronunciamento della Suprema Corte nonché l’accertamento di fatto condotto dalla Corte di Appello di Milano (teso a ricostruire, sulla scorta del vissuto, la volontà di ELUANA ENGLARO), non spetta a questo Tribunale indagare. Spetta a questo Giudice, invece, giudicare se sia rispettosa del principio di legalità, sul cui è edificato lo Stato di diritto, l’enunciazione della Amministrazione Regionale della Lombardia secondo cui il potere giuridico riconosciuto e BEPPINO ENGLARO dal Giudice Tutelare di rifiutare le cure per la propria figlia non possa trovare alcuno svolgimento nei confronti di soggetto assistito dal Servizio Pubblico Sanitario Regionale giacché l’attuazione materiale di tale potere giuridico costituirebbe una violazione degli obblighi professionali e di servizio.
5.1. Il massimo organo giurisdizionale dello Stato italiano ha ritenuto, all’esito della attività di interpretazione del diritto oggettivo che ad esso massimamente compete, di enucleare e riconoscere in capo a ciascun individuo il diritto assoluto a rifiutare le cure ad esso somministrate in qualunque fase de trattamento e per qualunque motivazione filosofica, religiosa, etica; ove sussistano le condizioni sopra descritte, anche nel caso di persona in stato vegetativo permanente.
Sonia Calleri
Secondo Giacomo Rocchi, in analogia, si dovrebbero eliminare le automobili (rinunciando ai diritti dei cittadini) perchè vi sono troppi incidenti mortali?
RispondiEliminaSe a nessuno è mai venuta in mente una cosa simile (anche se plausibile),figuriamoci nel caso di rinunciare ai diritti per il biotestamento,in caso di stato vegetativo permanente.
Per Sonia Calleri: vedo che ha citato la sentenza del TAR della Lombardia anche nel punto in cui dice: "Il fondamento giuridico ed etico del pronunciamento della Suprema Corte nonché l’accertamento di fatto condotto dalla Corte di Appello di Milano (teso a ricostruire, sulla scorta del vissuto, la volontà di ELUANA ENGLARO), non spetta a questo Tribunale indagare". Appunto: il Tar della Lomardia non è entrato nel merito delle decisioni della Cassazione e della Corte d'Appello, ma le ha date per acquisite.
RispondiEliminaQuindi la sentenza del TAR non conferma affatto - semplicemente non entra nel merito - la valutazione espressa dai Giudici civili.
Giacomo Rocchi
L'analogia che fa amazzone non regge: le autovetture non sono costruite per realizzare incidenti mortali; gli incidenti mortali sono una conseguenza non voluta. Non c'è dubbio, comunque, che proprio per evitare che avvengano incidenti stradali viene limitata la libertà sia quanto ai soggetti che devono guidare (minorenni, deboli di vista ecc.) sia alle condizioni in cui si può guidare (assunzione di alcool e stupefacenti, limiti alla guida per gli autosti dei camion ecc.) sia quanto alle regole che si devono seguire (sensi unici, divieti di accsso, limiti di velocità ecc.). La nostra libertà rispetto alla guida degli automobili è, quindi molto limitata.
RispondiEliminaNon regge, comunque, perché qui si parla dell'uccisione degli uomini, che è già un fatto considerato negativamente dall'ordinamento. Se vuole fare un'analogia (ma le analogie non appassionano, non sono mai perfettamente coincidenti) provi a farle con la circolazione delle armi e provi a pensare quanto sia limitata la nostra libertà ...
Giacomo Rocchi
Lasci giudicare IL SENSO delle anologie ai lettori, che hanno compreso benissimo il messaggio. La signora Sonia ha fatto un esempio limite per far capire l'assurdità delle sue pretese di vincolare i diritti sanciti dalla costituzione (vedi sopra: interpretazione del diritto oggettivo che ad esso massimamente compete, di enucleare e riconoscere in capo a ciascun individuo il diritto assoluto a rifiutare le cure ad esso somministrate in qualunque fase de trattamento e per qualunque motivazione filosofica, religiosa, etica; ove sussistano le condizioni sopra descritte, anche nel caso di persona in stato vegetativo permanente), con il presunto timore che singoli cittadini ottantenni vengono raggirati da persone senza scrupoli. Allora interdiamo tutti gli over 70, visto che sono soggetti a truffe e a raggiri in tutti i campi!!!
RispondiEliminaSIG. ROCCHI la smetta di arrampicarsi sugli specchi!
Per Indipendente.
RispondiEliminaNon c'è dubbio che la Cassazione, con la sentenza del 2007, ha permesso al tutore di rifiutare, per conto dell'interdetta, il sondino nasogastrico. Siamo partiti da questa constatazione: essa - analizzando la vicenda di Eluana Englaro - dimostra che, in realtà, della volontà della stessa interdetta non se ne è tenuto alcun conto e la sua sorte è stata semplicemente messa nelle mani del padre/tutore che ha deciso che essa morisse, come in effetti è accaduto.
Il sig. Indipendente ha perfettamente compreso, a quanto dice, l'analogia proposta dalla Calleri: egli dà per assolutamente scontato (così come la Calleri, a quanto pare) che quella del testamento biologico sia una legge che attua - deve attuare - dei principi costituzionali ben scritti e definiti nella Costituzione; e che la normativa di legge non potrà che essere scritta nel senso dell'assoluta libertà per chiunque, in ogni fase della vita e in qualunque condizione di salute, di rifiutare - nell'attualità ma anche per il futuro - qualunque tipo di cura o di sostegno vitale (fatto rientrare nella cura) che potesse eventualmente trovarsi ad incontrare in conseguenza di qualunque patologia da cui potrebbe essere affetto.
Insomma: la normativa sul testamento biologico dovrebbe essere molto semplice e lineare e non dovrebbe permettere alcuna eccezione.
Un dubbio: se la cosa è così scontata, come mai il tutto avviene dopo 60 anni dalla Costituzione? Titto colpa degli oscurantisti? A quando risalgono le prime proposte di legge sul testramento biologico?
Il dato temporale non è per niente irrilevante: in realtà è l'eutanasia che - da tempo - è nelle mire di coloro che hanno dapprima fatto approvare la legge sull'aborto (e perché no: anche la legge sulla fecondazione artificiale); ora è arrivato il momento: il testamento biologico è solo un mezzo per arrivare all'eutanasia e il caso Englaro ne è la dimostrazione. Ne è la dimostrazione, poi, anche il contenuto della proposta di legge in discussione al Senato: se voi vi scandalizzate perché qualche limite è stato posto alla possibilità di fare testamento biologico, io sottolineo, all'opposto, che ampio spazio si cerca di dare ai tutori degli interdetti e ai genitori dei minori che hanno intenzione di lasciar morire per mancate cure i propri assistiti, esattamente come ha fatto Beppino Englaro. Il nucleo della proposta è quella.
Capisco che voi scherziate sui vecchi over 70 (evidentemente non fate ancora parte della categoria ...): ma niente dite sul senso del divieto per legge dell'omicidio del consenziente che, in realtà, fu dettato principalmente proprio per i casi di soggetti malati e fragili e proprio per tutelare le persone in difficoltà impedendo loro di chiedere di essere "lasciati andare".
Giacomo Rocchi
A proposito di over 70.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il testamento per le eredità, molto spesso questo viene impugnato dagli eredi meno soddisfatti, adducendo che il defunto era stato raggirato o non in condizioni di intendere e di volere. Nulla vieta, anche nel caso di testamento biologico, che qualche parente contrario possa impugnare il testamento biologico andando contro la volontà della persona in stato vegetativo, portando prove a sostegno. Sarà sempre un tribunale a valutare le prove apportate.
Questa è un'altra similitudine: Vogliamo togliere il DIRITTO DI FARE TESTAMENTO EREDITARIO AGLI OVER 70, perchè si ha paura che molti saranno raggirati, costretti, o influenzati?
In nessun stato occidentale esiste una limitazione simile.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaNon possiamo escludere che qualcuno tenda a far approvare l'eutanasia (ma non mi sembra che costoro siano la maggioranza dei cittadini europei, come nel caso di vita vegetativa irreversibile: anche se già premetto che Giacomo Rocchi e Giovanni Ceroni diranno che sono la stessa cosa; per molti altri, me compresa, no!).
RispondiEliminaQuesto però non può giustificare il fatto che si LEDONO I DIRITTI COSTITUZIONALI più volte qui riportati e riportati anche nella sentenza del TAR (sappiamo già che l'associazione Verità e Vita non concorda in questo punto).
Io, il sondino nasogastrico, in stato vegetativo irreversibile, non lo voglio!!!
E sono sicura che prima che mi capiti questo, entro due anni, la corte costituzionale avrà fatto giustizia di una legge così forzata.
Marina N.
Per Marina N.
RispondiEliminaSolo un chiarimento sulla posizione di Verità e Vita, perché nella foga polemica si rischia di non esplicitare fino in fondo le posizioni: noi non difendiamo affatto la proposta di legge Calabrò; anzi, visto che Lei ha concesso il beneficio del dubbio a quanto da me sostenuto ("Non possiamo escludere che qualcuno tenda a far approvare l'eutanasia"), e di questo la ringrazio, anch'io mi sento di aderire sostanzialmente alla valutazione che lei fa della proposta di legge come "forzata", nel senso che la distinzione tra alimentazione e nutrizione da una parte e terapia dall'altra, nell'ottica del testamento biologico, risulta debolissima, poco convincente (non sono sicuro come Lei di quello che dirà la Corte Costituzionale ... non resta che attendere).
Noi siamo contro qualsiasi forma di testamento biologico - sia che riguardi terapie, sia che riguardi l'alimentazione e idratazione "artificiale"! Questo perché di fatto esso si trasforma in un omicidio del consenziente a distanza (e quindi indebolisce inevitabilmente questa norma), introduce il principio della disponibilità della vita umana e quindi ha l'effetto di aprire le porte all'eutanasia (uccisione da parte di terzi in mancanza di volontà espressa o mediante l'utilizzo di una volontà espressa non liberamente, non consapevolmente ecc.).
"Io, il sondino nasogastrico, in stato vegetativo irreversibile, non lo voglio!!!". Questa esclamazione così sentita, in realtà sottende un tema sotto traccia a questa discussione: il rapporto tra i diritti individuali e l'interesse generale; evidentemente "io non lo voglio!" accompagnato alla pretesa che lo Stato non può impormi ciò che non voglio riflette un'idea di comunità basata esclusivamente sui diritti individuali e non anche sui principi di solidarietà. Tante cose che non vogliamo le dobbiamo ugualmente sopportare (sia nella vita personale privata, sia nella vita sociale) e queste limitazioni della nostra libertà hanno un senso se sono correlate al bene comune (ad esempio: aiuto dei più deboli e indifesi). Gli esempi dell'uso delle autovetture o della circolazione delle armi sono significativi.
Non è vero che permettere a chiunque di suicidarsi o di farsi uccidere sia una cosa che non fa male agli altri: al contrario mette in pericolo la vita di molte altre persone, come ho cercato di spiegare.
La saluto,
Giacomo Rocchi
"Io, il sondino nasogastrico, in stato vegetativo irreversibile, non lo voglio!!!". Questa esclamazione così sentita, in realtà sottende un tema sotto traccia a questa discussione: il rapporto tra i diritti individuali e l'interesse generale".
RispondiEliminaNON SONO AFFATTO D'ACCORDO, LA MIA E' UNA SCELTA INDIVIDUALE FATTA SULLA MIA PERSONA CHE NON INTACCA MINIMAMENTE IL BENE COMUNE (anzi allevia le sofferenze dei miei cari, e fa risparmiare soldi alla comunità mondiale: visto che la gente MUORE DI FAME NEL MONDO: con i soldi risparmiati si salverebbero almeno 100 vite nei paesi del terzo mondo)!
Ho le idee ben chiare su cosi sia ALTRUISMO: fare la carità a chi ne ha bisogno (se i miei cari, come me, credono che la vita vegetativa senza contatti con l'esterno SIA UNA VITA SOLO ORGANICA ED APPARENTE sono altruista verso i miei cari).
Se qualcuno per PROPRI PRINCIPI RELIGIOSI, la pensa diversamente, è libero per se e per i suoi cari di agire come vuole; ma io al contrario di Voi non mi permetterei mai e poi mai di criticarlo o di accusarlo. Non mi erigo a GIUDICE degli altri: Si ferisce anche con le parole!!! E lo dice anche il vangelo.
Qui sta la differenza sostanziale tra me e voi!
Marina N.
Prendiamo ad esempio SALVO D'ACQUISTO, e tanti altri come lui, che hanno donato la propria vita per salvare altre vite; o quanti per non denunciare i propri compagni, affrontano la morte?
RispondiEliminaE' egoismo, o altruismo nella forma più sublime?
Cristo ha dato la vita per noi. E' suicidio o altruismo?
In un articolo, di cui non faccio nome, ho letto cosè l'APOPTOSI (la più alta forma di altruismo in natura).
Marina N.
Per Marina N.
RispondiElimina"LA MIA E' UNA SCELTA INDIVIDUALE FATTA SULLA MIA PERSONA CHE NON INTACCA MINIMAMENTE IL BENE COMUNE (anzi allevia le sofferenze dei miei cari, e fa risparmiare soldi alla comunità mondiale: visto che la gente MUORE DI FAME NEL MONDO: con i soldi risparmiati si salverebbero almeno 100 vite nei paesi del terzo mondo)!"
Capisco l'irruenza, ma Lei non ha capito (o forse non ha letto) quello che intendevo: quello che ho sostenuto nel commento è che permettere ad una come Lei (pienamente consapevole, di alto livello culturale, pienamente informata sulle condizioni di salute ecc.) di redigere un testamento biologico con modalità vincolanti significa far sì che ALTRE PERSONE (non Lei) siano indotte a farlo non consapevoli, non liberi moralmente, depressi (la depressione è la maggior causa delle richieste di suicidio assistito, come dimostrano le statistiche olandesi) ecc... signifia poi aprire le porte all'uccisione di altre persone (non Lei) a prescindere dall'espressione di una loro volontà.
Certamente il tema che Lei così veementemente ha trattato ha un'altra faccia, che però è di carattere esclusivamente personale e morale, per cui l'accenno soltanto: Lei sostiene che la sua morte (invece che la permanenza in stato vegetativo con un sondino nasogastrico) allevierebbe la sofferenza dei suoi parenti: questa è un'affermazione, mi lasci dire, indimostrata e probabilmente non vera (almeno per tutti coloro che fanno parte della cerchia dei suoi familiari e conoscenti); la gioia a una persona viene non solo da un'altra piena di salute, cosciente ecc., ma anche da persone malate, sofferenti e, perché no, in stato vegetativo. Insomma (credo che Lei lo sappia): non tutti i genitori di soggetti in stato vegetativo hanno reagito come Beppino Englaro (pochi giorni fa vi è stata un'intervista ad una madre in televisione); anche il post sul figlio disabile di David Cameron metteva in evidenza come la felicità di un rapporto tra genitore e figlio vi è anche in presenza di un bambino gravemente disabile dalla nascita e destinato a morte certa; mi permetto di invitarLa a leggere anche il post "Storia di Andrea".
La saluto,
Giacomo Rocchi
Sig. Rocchi, Indipendente1, nel suo ultimo intervento, le ha già risposto in merito:
RispondiElimina"Questa è un'altra similitudine: Vogliamo togliere il DIRITTO DI FARE TESTAMENTO EREDITARIO AGLI OVER 70, perchè si ha paura che molti saranno raggirati, costretti, o influenzati? In nessun stato occidentale esiste una limitazione simile."
e mi sembra INECCEPIBILE! (a lei no, pazienza)
Per quanto riguarda i sentimenti, stia tranquillo che è un campo che conosco molto bene; ovvero il funzionamento del cervello, delle emozioni, dei ricordi e dei sentimenti: molto dipende dall'educazione ricevuta e dalla propria visione di vita.
E porto un esempio dell'ultima ora:
"Il caso della minorenne che ha abortito 2 gemelli concepiti in seguito a una violenza
Aborto su bimba brasiliana stuprata
Il Vaticano: scomunica inopportuna
Monsignor Fisichella: «Era necessario e urgente salvaguardare la sua vita innocente".
In base alle notizie apparse qualche giorno fa sui quotidiani, per le quali sembrava che anche il Vaticano approvasse (essendo teoricamente la scomunica automatica),i sentimenti della maggioranza delle persone si sono levati contro la scomunica stessa, perchè ritenuta assurda; mentre coloro che credevano profondamente nell'ordinamento cattolico e nella scomunica automatica, o hanno taciuto, o hanno approvato.
I primi non credevano nel dogmatismo religioso, i secondi si: e questo ha influito anche sui sentimenti.
Analogamente chi crede che una vita vegetativa organica ed apparente non è vita umana,prova sentimenti diversi di quelli di un cattolico osservante (privo di critica: la critica potrebbe essere per un cattolico osservante già peccato o eresia). Se poi ha letto sul corriere l'articolo di Ernesto Galli della Loggia, in merito alla solitudine del papa, saprà che all'interno nella chiesa cattolica vi sono sempre state due correnti (una progressista e una restauratrice) e anche l'appartenenza all'una o all'altra può influenzare i sentimenti NEI CASI LIMITI (perchè l'aborto di una bambina di nove anni è un caso limite, come lo è la vita vegetativa irreversibile).
Cordialmente
Marina N.
Con Indipendente1 ci troviamo sulla stessa lunghezza d'onda.
RispondiEliminaIl Sig. Rocchi dice:
David Cameron metteva in evidenza come la felicità di un rapporto tra genitore e figlio vi è anche in presenza di un bambino gravemente disabile dalla nascita e destinato a morte certa; mi permetto di invitarLa a leggere anche il post "Storia di Andrea".
Ho letto il post, E POSSO DIRE CHE Anche il rapporto di felicità tra genitore e figlio dipende dal tipo di concezione di vita, DALLA SENSIBILITA', DALL'EDUCAZIONE, E DALLE ESPERIENZE DI VITA PROPRIE E DELLE PERSONE CONOSCIUTE.
Significativo è il caso del PRIMO BAMBINO SELEZIONATO GENETICAMENTE IN SPAGNA PER SALVARE IL FRATELLO:
http://medicinaesalute.myblog.it/archive/2009/03/14/bambino-nato-per-curare-il-fratello.html
Anche qui, la visione di vita, gioca un ruolo fondamentale.
Marina N.
Per Marina N.
RispondiEliminaNon insisto sulla questione privata e personale, che appunto avevo soltanto accennato. Non so se Lei è davvvero sicura che i suoi parenti non proverebbero felicità nello stare accanto a Lei anche se si trovasse in stato vegetativo persistente.
Rispetto al divieto di testamento agli over 70: si tratta di questione del tutto diversa, quanto meno perché in un caso si dispone della destinazione di beni materiali dopo la morte del soggetto, nell'altro della morte procurata del soggetto stesso.
Non vi è dubbio, comunque, che le cause di annullamento del testamento hanno maggiore probabilità di successo se il testatore ha redatto il documento in età molto avanzata.
Ribadisco che la posizione: ho questo diritto, nessuno me lo può togliere (anzi: me lo devono garantire!) è espressione di un individualismo che non tiene conto del bene della società nel suo complesso: comunque non credo si andrà più in là in questa discussione.
Questo post metteva in evidenza un fatto: una disabile è stata uccisa senza che la stessa avesse espresso alcuna volontà in questo senso, sulla base di un giudizio negativo della sua condizione da parte del padre/tutore; il timore è che lo strumento che viene proposto - il testamento biologico - dagli stessi soggetti che hanno esultato per l'uccisione di Eluana Englaro serva, in realtà a raggiungere lo stesso scopo; questo già si evince dalle previsioni circa la decisione sulle cure da parte dei tutori e dei genitori dei minori, ma non è difficile comprendere che allo stesso risultato si arriverà anche attraverso la pressione morale e sociale nei confronti d determinate categorie di soggetti perché firmino (in buona parte inconsapevoli) il testamento biologico.
Giacomo Rocchi
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RispondiEliminaDice il Sig. Rocchi:
RispondiElimina"Ribadisco che la posizione: ho questo diritto, nessuno me lo può togliere (anzi: me lo devono garantire!) è espressione di un individualismo che non tiene conto del bene della società nel suo complesso: comunque non credo si andrà più in là in questa discussione. "
E' TROPPO OVVIO, e tanti leader mondiali lo hanno ribadito, che i diritti non sono importanti solo per se stessi, ma anche è soprattutto nei confonti degli ALTRI che la pensano allo stesso modo o diversamente da noi! Basta guardare la storia internazionale! Quindi si tratta di PURO ALTRUISMO, e non di INDIVIDUALISMO.
E PRECISO MEGLIO E ANCORA UNA VOLTA, FINO ALLA NAUSEA, IL CONCETTO CHE GUIDA TUTTI I MIEI INTERVENTI:
Tra quelli che vogliono l'Eutanasia (anche nei casi di consapevolezza) e quelli che sono contro, VI E' UNA TERZA POSIZIONE.
QUELLA DI CONSIDERARE la vita vegetativa irreversibile come solo apparente, l'aborto di una bambina di nove anni, la selezione di embrioni al fine di salvare un figlio, etc.:
CASI LIMITI in cui non si possono applicare le leggi valide nei casi normali (e questo nonostante quello che pensava Socrate, Platone, Aristotele, Sant'Agostino e San Tommaso D'Aquino). La natura li smentisce e li smentirà sempre più!
Anche il Vaticano, forse, comincia a rendersene conto (vedi intervento di Mons. Fisichella, ovviamente isolato all'aborto della bambina di 9 anni).
Marina N.
domenica 15 marzo 2009 13.41.00 CET
"QUELLA DI CONSIDERARE la vita vegetativa irreversibile come solo apparente, l'aborto di una bambina di nove anni, la selezione di embrioni al fine di salvare un figlio, etc.:
RispondiEliminaCASI LIMITI in cui non si possono applicare le leggi valide nei casi normali"
... questa sarebbe una "terza posizione"? Considerare i soggetti in stato vegetativo persistente un "caso limite" significa nient'altro che negargli la dignità di uomo!
E gli embrioni: quando servono allora li consideriamo "casi limite"?
Marina N. propone di discriminare gli uomini - riconoscendo loro o meno i diritti - a seconda dei casi ...
E per fortuna una volta c'era la dichiarazione UNIVERSALE dei diritti dell'uomo!
Giacomo Rocchi
Nella mia terza posizione, non mi sembra proprio che sia sola.
RispondiEliminaForse l'ho delimitata in modo più chiaro e realistico; e RIBADISCO CASI LIMITI, e non CASI ISOLATI.
Nel caso dell'aborto di una bambina di 9 anni, chi è contrario?
Nel caso della selezione genetica per salvare una vita di un bambino di nove anni chi è contrario?
Lasciamo in sospeso la vita vegetativa irreversibile (i sondaggi già parlano chiaro).
Vediamo i sondaggi negli altri due casi che ho elencati a cominciare da Giacomo Rocchi e Giovanni Ceroni.
Marina N.
Per quanto riguarda la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI, AL PARI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA, si riferisce a persone umane, e non espicita se di queste fanno parte anche gli embrioni prima dei tre mesi o la vita vegetativa irreversibile.
RispondiEliminaQuesta inclusione è un'opinione solo di alcuni (cattolici e pochi altri).
Marina N.
La mai critica è invece NETTA verso ogni visione metafisica della vita (io non credo nella metafisica).
RispondiEliminaMarina N.
Perchè nessuno si è mai rivolto, con successo, alla CORTE COSTITUZIONALE per abolire la legge attuale sull'aborto?
RispondiElimina"Lasciamo in sospeso la vita vegetativa irreversibile (i sondaggi già parlano chiaro).
RispondiEliminaVediamo i sondaggi negli altri due casi che ho elencati a cominciare da Giacomo Rocchi e Giovanni Ceroni."
Ho capito: il criterio è quello della maggioranza ... anzi no, in modo nettamente più berlusconiano, lasciamo perdere il voto, bastano i sondaggi... siamo a posto! Perché, come si sa, fascismo e nazismo avevano dalla loro parta la stragrande maggioranza dei propri cittadini.
Mi lasci dire che il criterio per riconoscere i diritti fondamentali dell'uomo non è certo né quello dei casi limite, né quello dei sondaggi. Come la triste storia dello schiavismo ha insegnato, tutti - tutti - gli uomini hanno uguale dignità, a prescindere dal loro stato, dal loro grado di crescita, dal colore della loro pelle, dall'essere gli stessi sani o malati!
Quello che dice rispetto al contenuto della Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo e alla Costituzione Italiana è semplicemente sbagliato: leggendo i due documenti vedrà che i diritti sono riconosciuti agli uomini o agli individui, e non alle persone. La Dichiarazione sui diritti del fanciullo (1959, ONU), riconosce che la tutela al fanciullo va assicurata anche prima della nascita.
Giacomo Rocchi
Mettiamo da parte l'aborto della bambina di nove anni, che non ha niente a che vedere
"... si riferisce a persone umane, e non espicita se di queste fanno parte anche gli embrioni prima dei tre mesi o la vita vegetativa irreversibile. Questa inclusione è un'opinione solo di alcuni (cattolici e pochi altri)."
RispondiEliminaLa invidio per la sua sicurezza: secondo Lei, intorno alla maggioranza delle persone ragionevoli e pensanti, vagano pochi cattolici "fissati" e "altri" non meglio identificati (che chissà come ragionano ...).
Tra questi deve esserci anche la Corte Costituzionale ... ma si sa, sono dei vecchi parrucconi ...
Ci dica sulla base di quale criterio attribuisce i diritti all'embrione dopo i primi tre mesi di gravidanza e nei primi tre mesi; e soprattutto ci spieghi se gli embrioni dal terzo al nono mese (che mi sembra di capire Lei include - bontà sua! - tra le persone umane) che diritti hanno: tutti, solo alcuni, forse sono mezze/persone?
Giacomo Rocchi
Basta andare su wikipedia per conoscere la differenza tra embrione e feto:
RispondiEliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Embrione
http://it.wikipedia.org/wiki/Feto
Il passaggio da embrione a feto nella specie umana avviene intorno all'60°-70° giorno dal concepimento: Nel feto si hanno le caratteristiche proprie degli esseri umani (differenziati nei vari organi, tra cui anche un cervello che interagisce con l'ambiente esterno e con la madre).
Poi andare su:
http://it.wikipedia.org/wiki/Legislazioni_sull%27aborto
per vedere nella mappa le nazioni favorevoli, nei vari gradi. Ad esempio, nelle nazioni colorate in azzurro, l'aborto è legale su richiesta (il 90% di quelli occidentali, europei, dell'ex unione sovietica, cina, etc.).
Quindi non si tratta solo di maggioranza, ma anche di maggioranza qualificata in base al livello di istruzione. I contrari sono le nazioni islamiche, etc.
Ma lei evita le mie domande (aborto di bambina di 9 anni e selezione di embroni per salvare una vita), con altre domande.
Incomincio a pensare che è un dialogo inutile, anche perchè quando si va in campo filosofico-teologico, lei sfugge!
Marina N.
"Basta andare su wikipedia ..."
RispondiEliminaDavvero non vi è niente da commentare ...
"Ma lei evita le mie domande (aborto di bambina di 9 anni e selezione di embroni per salvare una vita), con altre domande."
Per quanto riguarda la selezione di embrioni ho già risposto nell'altro post. Se vuole lo ripeto in questo:
"Nel caso specifico spagnolo, e NON IN GENERALE, aver selezionato gli embrioni per salvare un bambino di 7 anni, è ALTRUISMO o EGOISMO?"
Marina N. introduce due termini - altruismo ed egoismo - che presuppongono un giudizio morale sulla condotta: come tale si tratta di spirito diverso da quello del post (e anche da quello del post riguardante il figlio di David Cameron) che non vuole giudicare altri, ma solo mostrare la possibilità di accoglienza della vita in qualunque situazione si trovi.
Ciò premesso: è la fecondazione artificiale in sé ad essere un male, in quanto comporta la produzione dell'uomo e, di per sé, ne nega la dignità: l'uomo viene considerato un prodotto, una cosa, che deve servire a soddisfare determinate esigenze (in certi casi legittime) e come tale deve essere esente da imperfezioni, selezionabile, utilizzabile nel momento in cui si vuole. Non è un caso che le tecniche di fecondazione artificiale producano, di per sé, la morte di una gran quantità di embrioni prodotti e ciò nonostante si continuino ad usare impunemente: degli embrioni che muoiono nessuno se ne cura.
Scendendo, quindi, al caso spegnolo segnalato da Marina, nessuno stupore: abbiamo già visto embrioni selezionati, congelati, dissolti, impiantati in uteri di animali, sezionati, mischiati con materiale di origine animale, clonati. Piuttosto queste tecniche disumane devono, ogni tanto, "ripulirsi la faccia" e presentare i loro mirabolanti effetti salvifici per nascondere il mare di denaro che circola dietro ai laboratori.
Quindi, quanto al caso spagnolo: a) probabilmente molti embrioni erano morti prima di giungere ai sette selezionati; b) sei embrioni sono stati uccisi (o congelati: non lo so) proditoriamente; c) l'embrione selezionato, prima di esserlo, era stato ferito e quindi leso nella sua integrità fisica (la diagnosi genetica preimpianto presuppone l'estrazione di una o due cellule delle otto che compongono l'embrione) e quindi è stato messo in pericolo di vita (non è da escludere che l'avvenuta diagnosi genetica preimpianto possa avere degli strascichi anche nella sua vita di bambino); d) egli è stato visto, poi, non come dono, valore in sé, uomo degno di essere considerato tale per il solo fatto di esserlo, ma come strumento per un determinato fine: quali saranno le conseguenze sulla futura sua crescita in famiglia e sui suoi rapporti con i genitori e il fratello è difficile dire, ma l'inizio non è certo dei migliori ...
E allora, Marina: lo dica Lei se è altruismo o egoismo!.
Per quanto concerne il caso della bambina di nove anni violentata e poi fatta abortire, ho già risposto in un altro post (quando ritrovo la risposta gliela copio).
Giacomo Rocchi
"Lei chiede: "è giusta la decisione della famiglia di far abortire la bambina?": le domando: l'articolo parla forse di una decisione della famiglia?
RispondiEliminaIl criterio del "giusto" e dello "sbagliato" necessita, comunque, di un criterio; non vi è dubbio che l'aborto ha provocato la morte di due bambini: io non posso che risponderle che, in base a questo criterio - che, secondo me è l'unico davvro importante - se davvero la prosecuzione della gravidanza metteva la vita della piccola mamma in pericolo, l'aborto era lecito. Non sappiamo se ciò era in realtà, se il pericolo fosse imminente o solo potenziale; non sappiamo nemmeno se i "farmaci" (sic!) per far abortire la bambina siano stati per lei altrettanto pericolosi "
Questo era il commento che avevo fatto sull'episodio all'interno del post: Cattivi Maestri/4
Giacomo Rocchi
Sig. Rocchi, lasciamo stare lo spirito del post, perchè qui, oltre a Indipendente1 e io non interviene più nessuno, da almeno tre giorni. Per cui gli altri utenti non sono stati penalizzati.
RispondiEliminaConfesso che non ho letto per intero tutti i suoi post, e la ringrazio per aver riespresso qui i suoi concetti.
Il sig. Rocchi mi ha più volte accusato di INDIVIDUALISMO, ad esempio nel suo passaggio:
""Io, il sondino nasogastrico, in stato vegetativo irreversibile, non lo voglio!!!". Questa esclamazione così sentita, in realtà sottende un tema sotto traccia a questa discussione: il rapporto tra i diritti individuali e l'interesse generale; evidentemente "io non lo voglio!" accompagnato alla pretesa che lo Stato non può impormi ciò che non voglio riflette un'idea di comunità basata esclusivamente sui diritti individuali e non anche sui principi di solidarietà. Tante cose che non vogliamo le dobbiamo ugualmente sopportare (sia nella vita personale privata, sia nella vita sociale) e queste limitazioni della nostra libertà hanno un senso se sono correlate al bene comune (ad esempio: aiuto dei più deboli e indifesi)."
Anche il sig. Rocchi sta parlando di INDIVIDUALISMO E PRINCIPI DI SOLIDARIETA' (egoismo e principi di altruismo). Cambiano i termini, ma i concetti sono uguali. E questo è solo un esempio: potrei riportare altri passaggi.
Sembra di aver capito che AMMETTE, nel caso della bambina di nove anni che è stata fatta abortire, è stato giusto. Questo fatto è fondamentale per la discussione, ovvero, NONOSTANTE PER LA RELIGIONE CATTOLICA (a cui il sig. Rocchi appartiene, anche se da laico) stabilisce la scomunica automatica DOGMATICA per chi procura l'aborto, lo stesso rettore dell'Università del Vaticano, Mons. Fisichella ha detto pubblicamente che la "SCOMUNICA INOPPORTUNA". Ora se la scomunica è automatica, non ha senso definirla "INOPPORTUNA". Questo dà ragione alla mia tesi che vi sono dei CASI LIMITI in cui nemmeno la presunta legge divina ha valore; figuriamoci la visione di vita umana (ovvero la mia terza posizione).
Nel secondo caso (selezioni di embrioni per salvare un figlio di sette anni che SI AMA CON TUTTO IL CUORE, ovviamente più di un embrione di poche ore), il sig. Rocchi afferma che, per lui, la fecondazione artificiale è un MALE (e ce ne illustra i motivi) e a quanto sembra se lui fosse stato il padre AVREBBE FATTO SOFFRIRE E MORIRE IL FIGLIO DI SETTE ANNI, adducendo anche ipotetici problemi psicologici nel fratellino.
Da parte mia, avrei agito come in Spagna, e credo molti insieme a me, e sicuramente per i PRINCIPI DI SOLIDARIETA' di cui parlava prima il sig. Rocchi (che lo stesso Papa Benedetto XVI chiama ALTRUISMO e lo identifica con il BENE, mentre bolla l'individualismo, come egoismo e lo identifica con il MALE).
In merito ho letto un vostro post, ma poi sono andata a verificare (l'ha detto in una sua omelia).
QUESTO COSA SIGNIFICA? Che una parte delle persone che sulla fecondazione assistita la pensano esattamente come il SIG. ROCCHI, in questo caso limite avrebbero salvato il figlio di sette anni che amavano. UN caso LIMITE che conferma l'esistenza di una terza posizione.
Dal punto di vista filosofico-metafisico-ellenistico questi due casi hanno un PESO INCALCOLABILE, che possono scardinare anche il concetto di persona umana dal concepimento e non dalla formazione del feto.
Marina N.
L'aborto procurato è gesto maligno e malvagio, sempre, perchè uccisione deliberata di un essere umano innocente ed indifeso. E' proprio questa malignità e malvagità che non trova mai, sottolineo, mai giustificazione. Il bambino nascente ed indifeso non porta in alcun modo colpe relative alla sua origine (nel caso specifico le violenze nei confronti della povera bimba di 9 anni).
RispondiEliminaEssendo deliberata uccisione del nascente è sempre illecita e immorale.
Il caso di incompatibilità tra due vite umane (il caso in cui devo curare almeno una per non perderle entrambe) è rarissimo. In questi casi non si può comunque deliberare mai per la morte di un individuo, si può però, quando costretti, dare una preferenza di cura (ma solo se costretti ripeto). Se questa preferenza di cura, scelta in coscienza ha come effetto collaterale e non voluto conseguenze anche di morte sull'altro individuo, è a malincuore accettabile (ma solo a patto che non si potesse fare qualcosa per salvaguardare in miglior modo le vite di tutti gli individui coinvolti).
L'aborto non è quindi mai una soluzione ad un problema, è uccisione illecita e basta.
Ritornando al caso della bimba di 9 anni in Brasile, si sa per certo che avrebbe potuto portare benissimo avanti la gravidanza, ma è stata usata (con una serie di inganni) da lobby pro-choice per crearne un caso che possa aprire il Brasile all'aborto 'legale'. Per approfondimenti leggete qui: http://files.splinder.com/f49d3ee585fd1ce38baad77d68dd93ab.htm
Giovanni Ceroni