venerdì 14 agosto 2009

I risultati della legge 194/ 6

Vediamoli, allora, questi dati che l'on. Buttiglione sembra ignorare, partendo dal dato complessivo: nel 2007 (dato definitivo, l’unico attendibile), sono stati eseguiti 126˙562 aborti volontari.

Prima del 1978 gli aborti clandestini in Italia – secondo le stime attendibili del prof. Colombo dell’Università di Padova, autore dell’unico studio scientifico sul tema – erano forse 100.000 all’anno, ma probabilmente meno: dopo più di trent’anni – e dopo più di cinque milioni di bambini uccisi – gli aborti legali sono in numero maggiore di quelli eseguiti prima della legge!

Non basta: alla cifra enorme che abbiamo riportato sopra (345 bambini uccisi gratuitamente dallo Stato ogni giorno, 14 ogni ora …) dobbiamo aggiungere gli aborti clandestini (ben più del 15.000 ammessi a denti stretti nella relazione ministeriale: non a caso i procedimenti penali per aborto clandestino sono nettamente aumentati nel corso degli anni) e gli aborti precoci, quelli – innumerevoli: qualche decina di migliaia all’anno? – realizzati con la cosiddetta pillola del giorno dopo o con la pillola estroprogestinica.

Bastano questi numeri? No.
Come negare, infatti, oggi che l’aborto – nonostante quanto declamato dalla legge 194 – viene utilizzato come mezzo di controllo delle nascite dalle donne che intendono così utilizzarlo? Quasi una donna su tre che abortisce volontariamente l’ha già fatto in precedenza; molte donne ripetono l’aborto anche quattro volte!

E che dire dell’aborto delle minorenni? Con un tasso di abortività ormai stabilmente vicino a 5 per 1000 (nel 2007 hanno abortito legalmente anche 266 ragazzine di età inferiore a 15 anni!).

Che dire, ancora, dell’aborto per motivi eugenetici, dimostrato eloquentemente dall’enorme aumento degli aborti dopo il terzo mese di gravidanza: lo stesso Ministro della Salute ammette che si tratta di uccisioni causate da esito sfavorevole delle diagnosi prenatali: una caccia feroce al bambino malato o imperfetto!
Sono questi i dati che fanno dire all’on. Roccella che “la 194 ha prodotto buoni risultati, il ricorso all'aborto in Italia continua a diminuire” (trent’anni fa il Ministro della Sanità preannunciava che l’aborto sarebbe presto scomparso…), aggiungendo ovviamente che “la legge funziona e non credo che ci sia bisogno di intervenire con modifiche legislative, ma si deve puntare e andare avanti sulla prevenzione, rendendola ancora più efficace e applicare quindi in modo sempre più intenso la prima parte della 194”.
On. Buttiglione: perché ritiene di essersi sbagliato? La legge 194 corrisponde al quadro che Lei ritiene necessario: piena libertà della donna di accogliere o uccidere il bambino … forse che i milioni di bambini uccisi “legalmente” o meno in questi trent’anni sono stati difesi da questa libertà?

Giacomo Rocchi

1 commento:

  1. Il quadro dei numeri sull'aborto si fa ancora più cupo se analizziamo gli effetti prodotti. 5 milioni di morti dopo 31 anni e quindi circa 2.5 milioni di donne a cui è stata negata la vita.
    1 milione -forse 1.5 milioni- di donne oggi sarebbero, se non abortite, in grado di generare figli.
    -All'"appello" mancano quindi molti più bambini, i figli degli abortiti.
    L'aborto è oggi una piaga sociale molto più devastante che in passato, da un lato sono calate in maniera considerevole le donne in età fertile (come dicevo a causa anche dell'aborto stesso), sono aumentate le possibilità di occultare gli aborti tramite pillole pesticide che annichiliscono i bambini nel grembo materno. La contraccezione che uccide il bambino prima ancora che nasca con il rifiuto a priori, poi quando 'fallisce' uccide il bambino attraverso meccanismi di funzionamento sempre più antinidatori (criptoaborti).
    Tutto questo durante un'epoca che dimostra in maniera sempre più inequivocabile l'umanità del bambino concepito, lo si può vedere, ascoltare, misurare, curare..... amare.... dovremmo quindi essere sempre più consapevoli della sua sacra identità e della voragine di vuoto e di dolore che lascia.

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