mercoledì 11 marzo 2009

Un secondo passo nella giusta direzione?

A cosa serve la proposta di legge in discussione al Senato sulle dichiarazioni anticipate di trattamento e che ruolo aveva l'uccisione di Eluana Englaro?

Da un appello pubblica su L'Unità dell'11/3:
"... noi sottoscritti salutiamo con favore la conclusione di una vicenda che ci ha sempre visti a fianco dei genitori di Eluana ed esprimiamo profonda amarezza per la volgarità e la crudeltà dei toni di chi si è opposto a questa conclusione.

Mentre auspichiamo che la legge sul testamento biologico non tradisca lo spirito originario di questo strumento che è teso ad ampliare l’autodeterminazione insita nel consenso informato, non esitiamo a rivendicare la moralità e la desiderabilità dell’eutanasia (attiva volontaria) e del suicidio assistito, così come essi sono stati accolti nell’ordinamento giuridico prima olandese, poi belga.

Riteniamo altresì che l’approvazione di una buona legge sul testamento biologico e lo sviluppo delle cure palliative esteso a tutto il territorio nazionale siano passaggi essenziali per raggiungere l’obiettivo della buona morte, ma al tempo stesso che essi siano condizioni certamente necessarie, ma non sufficienti, per raggiungere questo obiettivo. Sappiamo bene che l’eutanasia volontaria e il suicidio assistito oggi sono vietate dalla legge italiana e che parte del movimento per le cure palliative è fortemente avverso ad esse e non accetta l’idea che si possano offrire ai pazienti queste possibilità nel contesto delle cure palliative. (...)

(...) noi sottoscritti riteniamo che anche nel nostro paese sia giunto il tempo di cominciare a discutere le modalità di una modifica del codice penale, e in particolare degli articoli riguardanti l'omicidio del consenziente e l'aiuto al suicidio, al fine di permettere, in condizioni rigorosamente definite e con tutte le opportune garanzie per tutti, l'assistenza medica al suicidio e l'eutanasia attiva volontaria – abbandonando questioni prive di senso e superate come quelle circa la natura della nutrizione artificiale e altre simili".

Primi firmatari: Maurizio Mori, Mario Riccio ed altri

Terapia - non terapia? Questioni superate: parliamo piuttosto di diritto al suicidio e - soprattutto -del diritto ad uccidere i disabili, i malati gravi, coloro che soffrono ... ovviamente "in condizioni rigorosamente definite" (e che diamine! che i timbri previsti ci siano tutti ...)

Del resto Beppino Englaro non l'ha già fatto per primo? E ancora prima Mario Riccio non aveva fatto morire Piergiorgio Welby?

Un dubbio: coloro che, al Senato, stanno affannosamente cercando di trovare un accordo su un testo condiviso, si sono resi conto di essere - quanto meno - degli utili idioti?

Giacomo Rocchi

6 commenti:

  1. "rivendicare la moralità e la desiderabilità dell’eutanasia (attiva volontaria) e del suicidio assistito"

    ... a questo punto siamo arrivati... non ho parole!

    Io non sono un tecnico ma .... ma cos'è l'apologia di reato?
    Non sapendolo, vado a leggerlo qua:
    da http://it.wikipedia.org/wiki/Apologia_di_reato

    beh ... ma esaltare l'uccisione di un innocente rivendicandone "la moralità e la desiderabilità" non rientra forse nei "reati particolarmente gravi"?

    No, perché se no ditemi... cos'è che vi rientra?

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  2. Leggere queste cose è veramente abberrante. Effettivamente è bene sapere che l'obiettivo di molta gente in posizioni di potere (vedi qui l'Unità, ma anche lobby ONU, e gruppi di influenza di varia estrazione) è quello di poter eliminare una fetta della popolazione che risulta scomoda.
    Ricordo un post illuminante a riguardo, nel quale Giacomo riportava il pensiero della baronessa Warnock sul 'dovere di morire' http://veritaevita.blogspot.com/2008/10/il-dovere-di-morire.html “Il dovere di morire?” (A Duty to die?), dove ho sostenuto che non c’è nulla di veramente sbagliato nel sentire di avere il dovere di farlo tanto nell’interesse degli altri quanto nell’interesse proprio. (...)
    Se tu hai delle direttive anticipate con le quali designi qualcuno ad agire nel tuo interesse e per tuo conto nel caso che tu diventi incapace, penso che in questo caso ci sia una speranza che il tuo rappresentante possa dire che tu non vorresti vivere in quella condizione e così possa tentare di aiutarti a morire. (...)
    Credo che la direzione verso cui si andrà in futuro – lo dico piuttosto brutalmente – è che avrai la possibilità di abbattere, di eliminare gli altri".....

    C'è da meditare.....
    Giovanni Ceroni

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  3. Ripropongo, sinteticamente, il mio intervento.

    Il DOVERE DI MORIRE non lo ha inventato la baronessa, ma la NATURA, almeno 5 miliardi di anni fa, con l'APOPTOSI; solo che si è capito da relativamente poco tempo (vedi wikipedia).

    Marina N.

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  4. APOPTOSI mi era nuova come parola.
    Ma da wikipedia apprendo "l'apoptosi è portata avanti in modo ordinato e regolato, richiede consumo di energia (ATP) e generalmente porta ad un vantaggio durante il ciclo vitale dell'organismo (è infatti chiamata da alcuni morte altruista o morte pulita). Durante il suo sviluppo, ad esempio, l'embrione umano presenta gli abbozzi di mani e piedi “palmati”: affinché le dita si differenzino, è necessario che le cellule che costituiscono le membrane interdigitali muoiano."

    Ora, questo cosa centra con il "dovere di morire"?
    Chi è che si dovrebbe arrogare il diritto di dire chi "deve morire"?

    Mentre è molto più pertinente chiedersi:
    Ma il Nazismo non ci ha proprio insegnato nulla?
    Un regime (come vuole esserlo quello laicista di oggi) che si arroga il diritto di decidere chi può (e subito dopo chi deve) essere eliminato e chi no, non ha già mostrato a sufficienza i suoi orrori?
    Cosa avrebbero dovuto fare i tedeschi degli anni 30 per impedire l'insorgere di quel regime? Cosa dobbiamo fare noi oggi?

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. In realtà, avevo fatto un intervento molto più articolato e mi è stato cancellato; per cui mi sono limitata nel secondo intervento ad accennare all'esistenza dell'apoptosi: l'altruismo genetico (compreso solo da pochi anni); ovvero l'altra faccia dell'egoismo genetico teorizzato da Darwin e da Richard Dawkins. Se mi sarà concesso svilupperò il pensiero.

    Essendo in ogni caso altruismo, lo decide solo l'individuo nell'interesse della comunità a cui appartiene (una specie di atto d'amore, come quello dei martiri). L'individuo può anche decidere il contrario e nel caso di singole cellule, equivale al TUMORE che CLONA se STESSO distruggendo l'organo a cui appartiene.

    Marina N.

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