Il progetto di legge sull'aborto ha avuto il primo via libera in Spagna, nonostante la durissima opposizione di popolo che ha portato ad una mobilitazione prolife senza precedenti.
Colpisce quanto previsto in tema di obiezione di coscienza dei sanitari: il diritto viene limitato e si prevede che tutti gli studenti di medicina e infermieristica studino come praticare un aborto durante la loro carriera universitaria.
Concentriamoci soprattutto su quest'ultima previsione: che significato ha obbligare gli studenti di medicina a studiare (e, quindi, anche a sottoporsi ad esercitazioni pratiche) le tecniche abortive?
In prima battuta risulta evidente che si tratta di una misura di contrasto all'obiezione di coscienza dei medici: se uno studente di medicina ha già accettato, nel corso degli studi, di farsi coinvolgere nelle pratiche abortive - ha già accettato, quindi, di uccidere i bambini prima della nascita - una volta diventato medico non avrà motivo di dichiarare la propria obiezione di coscienza, perché la sua coscienza sarà già stata compromessa.
Ma questo effetto ne produrrà altri: impedirà ai giovani capaci di usare la propria mente e il proprio cuore e decisi a rispettare la vita degli altri uomini di diventare medici! Essi non potranno più nemmeno iscriversi all'università!
E ancora: coloro che, invece, si saranno iscritti alla facoltà di medicina e diventeranno medici, quando sorgeranno in loro problemi di coscienza, saranno deboli rispetto alle Autorità pubbliche: "Sapevi cosa andavi a fare, l'hai accettato, come ti permetti ora di porre degli ostacoli ad un servizio pubblico come l'aborto? Se non volevi fare il medico, potevi fare un altro lavoro!"
Ecco la figura di medico che emerge: quello che attua ciò che gli viene chiesto, mero esecutore della volontà del "paziente", senza possibilità (e capacità) di porsi domande e di fare in piena scienza e coscienza le proprie scelte terapeutiche.
Una figura che - già si intuisce - è molto utile anche nel campo dell'eutanasia (magari mediante testamento biologico): il medico "adatto" è quello che "rispetta la volontà del paziente" e non si permette di intervenire quando manca un consenso scritto ad una terapia; un medico che, per legge, se ne deve lavare le mani.
Il Giuramento di Ippocrate? Roba vecchia, superata ...
E' solo l'esigenza di efficienza del sistema sanitario che ha spinto il legislatore spagnolo a concepire questa norma?
No davvero: il totalitarismo dolce alla Zapatero ha la pretesa di cambiare la realtà delle cose (gli studenti di medicina che studiano come meglio uccidere esseri umani ... Mario Riccio - l'uccisore di Piergiorgio Welby - sarà invitato per uno stage con il tema: "come far morire un malato di SLA senza farlo soffrire?") e non accetta - non può accettare - che si contraddicano le proprie decisioni.
Uno stato totalitario non può accettare che un medico affermi: "Non voglio e non posso uccidere!"
Giacomo Rocchi