Su "Tempi" del 9 dicembre Benedetta Frigerio espone i risultati di una sua indagine sull'applicazione della legge 40 sulla fecondazione artificiale.
L'attenzione della giornalista si concentra su alcuni aspetti.
Il primo è l'irrilevanza della convivenza tra i due aspiranti genitori che chiedono di essere sottoposti alle tecniche:
"... non importa se lei convive o meno. Basta che lo dichiara, nessuno viene a controllare"
"E se anche non ha una convivenza stabile, basta che lei abbia un compagno. Non interessa se convive o meno"
"Che lei conviva o meno, a noi non interessa"
"Non è necessario che conviva, basta che lo dichiari"
"Se non convive, basta una firma"
"Se non convive non è un problema. Stia tranquilla, abbiamo coppie di tutti i tipi. Pure separate"
"Non si faccia un cruccio se non convive: lei lo dichiara, se poi state in casa insieme, chi lo può sapere?"
La Frigerio evidenzia giustamente queste risposte a dir poco scandalose, ma sembra non chiedersi perché ciò avviene: sembra non sapere, infatti, che la legge 40 prevede, appunto, che per accedere alla fecondazione artificiale non occorre che la coppia sia coniugata e che la convivenza deve essere autocertificata; d'altro canto la legge non prevede alcuna sanzione per l'applicazione delle tecniche a coppie non conviventi.
Ci si deve davvero scandalizzare per queste risposte?
La Frigerio, però, ha come obbiettivo altri "nemici": "ma se non si riesce a passare per le urne, si tenta per le vie dei tribunali. Anche recentemente Espresso ha informato che altre tre coppie hanno rivendicato il diritto all'eterologa davanti a tre diversi tribunale civili".
Ma davvero la giornalista non si accorge che attualmente la fecondazione eterologa è libera? Cosa significa non pretendere una effettiva convivenza se non permettere alla donna di scegliersi un compagno - che sia o meno il suo vero compagno - che partecipi alla fecondazione?
Ecco quale è il contenuto di quella "buona legge" su un punto - divieto di fecondazione eterologa e divieto di fecondazione ai singoli - che pure fu sbandierato come qualificante!
Giacomo Rocchi
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