Non si capisce come mai una lettera in cui il Presidente si impegna ad un "rigoroso riserbo" venga resa nota dall'Associazione Luca Coscioni ...
"I temi da lei ora evocati, disciplina della fine vita, testamento biologico, trattamenti di alimentazione e idratazione meccanica, continuano a interrogare le coscienze individuali e investono sempre più la responsabilità collettiva. In Parlamento si è infine aperta una discussione che si sta misurando con la complessità e la delicatezza di questioni eticamente sensibili, che incidono sui diritti fondamentali della persona e investono concezioni politiche trasversali agli stessi schieramenti politici".
Sostanzialmente: il Presidente non dice nulla. O meglio: una cosa la fa intendere; che sono in gioco "i diritti fondamentali della persona". Quali? Napolitano non lo precisa, ma è evidente il riferimento non al diritto alla vita (diritto a non essere ucciso), ma al diritto alla morte. Per quale motivo, infatti, i trattamenti di alimentazione e idratazione meccanica dovrebbero investire la responsabilità collettiva? Dovremmo davvero interrogarci se una persona deve essere lasciata morire di fame e di sete dai sanitari?
Il Presidente della Repubblica afferma di sentire "profondamente la responsabilità di ascoltare ogni voce, nel rispetto della natura e dei limiti del ruolo che la Costituzione mi affida".
La voce silenziosa di Eluana Englaro, invece, il Presidente non l'ha ascoltata, non ha voluto ascoltarla; e, nel bloccare il decreto legge che le avrebbe salvato la vita (almeno fino all'approvazione di una legge), è andato ben al di là dei limiti fissati dalla Costituzione.
E tuttavia, "anche e in particolare rispetto al dibattito in corso alle Camere, sono tenuto a un atteggiamento di rigoroso riserbo. ... Posso solo constatare che in Parlamento si è venuto a determinare un clima di grande riflessività e confidare che prevalga l'impegno a individuare soluzioni il più possibile condivise nel dovuto equilibrio tra i diversi beni costituzionali da tutelare".
Il Presidente vuole che l'eutanasia per legge sia introdotta senza fare troppo rumore: le soluzioni siano condivise (la stessa condivisione auspicata dal Cardinal Bagnasco) e sia raggiunto un compromesso: il diritto alla vita non è più assoluto, non è superiore agli altri diritti, ci vuole un equilibrio ...
Ci dovremmo stupire? Abbiamo mai sentito il Presidente piangere i milioni di bambini uccisi dall'aborto? E la sua commozione in occasione della morte di Eluana Englaro, che senso aveva? Eluana Englaro non sarebbe morta se non fosse stata uccisa, e non sarebbe stata uccisa se i Giudici non lo avessero permesso e il decreto legge non fosse stato bloccato ...
Presidente di tutti?
Giacomo Rocchi
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