Lascia perplessi la conclusione cui giunge Francesco D’Agostino nell’editoriale di Avvenire 12/5 dal titolo “La Consulta non rinnega i principi della legge 40”. Annota infatti con una certa soddisfazione, in merito alla motivazione sulla sentenza della Corte Costituzionale a proposito della legge 40, che abbattendo il limite dei tre embrioni e l’obbligo di un unico impianto degli stessi, la Consulta affida la tutela dei diritti del concepito “più che a norme vincolanti della legge stessa”, ai principi della buona clinica, ai medici, insomma, che “se percepiranno fino in fondo che con questa sentenza la loro autonomia e la loro responsabilità scientifica e deontologica hanno ricevuto un sincero omaggio da parte della Corte (…) e se soprattutto si comporteranno conseguentemente ne conseguirà che ben poco dovrebbe avere di che lamentarsi il fautore della tutela della vita embrionale”.
Sarà forse la fiducia ne “ l’autonomia e la responsabilità del medico” (6.1.) dimostrata in questa sentenza dalla Corte Costituzionale a far nascere nei fautori ad oltranza della fivet una nuova consapevolezza del diritto alla vita dell’embrione?
Un po’ patetici questi tentativi di salvare la legge 40 nonostante tutto, autoconvincendosi e cercando di convincere che questa sentenza sia solo un incidente di percorso che non ne “ne rinnega i principi costitutivi”
Il fatto è che, come ha già avuto occasione di ribadire il Comitato Verità e Vita nel comunicato stampa n.75, la legge 40 non perde occasione per mostrare a tutti il suo vizio di origine:quello di privare l’embrione della tutela pur proclamata all’art. 1, dal momento che consente e regolamenta la fivet, pratica di per sé disumana e occisiva, seppure con qualche paletto. Che giurisprudenza e prassi hanno buon gioco ad abbattere.
Quando si alzerà finalmente qualcuno da qualche autorevole cattedra per gridare finalmente che il re è nudo?
Marisa Orecchia
"Quando si alzerà finalmente qualcuno da qualche autorevole cattedra per gridare finalmente che il re è nudo?"
RispondiEliminaSperiamo presto!
Ma ...
C'è qualcuno in qualche cattedra autorevole che no sia stato messo li, grazie alla sua aderenza alla politica e quindi alla sua aderenza alla dominante cultura di morte?
E poi (ancor peggio!!!) ... ipotizziamo anche che su una cattedra autorevole vi sia una persona che sia riuscita a rimanere sempre fedele ai suoi principi, che non sia mai caduta nel tranello del compromesso per il male minore.
Ebbene ... ipotizziamo allora che si schieri apertamente e gridi la verità:
Sarebbe ascoltato?
... o solo deriso.
La recente storia ci insegna:
Come è successo al Papa, quando ha detto semplicemente la verità, che le politiche di diffusione del preservativo, non aiutano a debellare la diffusione dell'AIDS, anzi.
Ebbene su quel tema la Chiesa è il massimo esperto, perchè è da sempre in Africa a fianco di chi soffre.
Conosce bene il caso Uganda in cui si è smesso di puntare sul condom per puntare su Fedeltà ed Astinenza e l'AIDS è passato dal 40% a 8%.
Eppure ... è stato solo deriso.