domenica 22 febbraio 2009

Il cattivo maestro

Beppino Englaro di nuovo da Fabio Fazio:
"Nessuno può togliere il diritto di essere curati ma nessuno può togliere agli altri il diritto a non curarsi e a lasciarsi morire". "E sappiamo - ha aggiunto - che la grande conquista del consenso informato e dell'autodeterminazione delle persone è parte integrante della Costituzione italiana. Quindi non si può prescindere da questo". Stabilire il contrario "è anticostituzionale e antiscientifico".

Sulla vicenda della figlia, morta dopo 17 anni di stato vegetativo e una lunga battaglia legale per affermare il diritto a interrompere l'alimentazione e l'idratazione forzate, Beppino Englaro ha detto che "Eluana meritava più rispetto". "Ho sopportato perché ero a posto con me stesso e potevo rispettare le indicazioni di mia figlia", ha tenuto a sottolineare proposito del clima e dei giudizi espressi in quei momenti.

Englaro ha parlato anche del rischio eutanasia: "Dire di no a una terapia salva-vita non è eutanasia. E' semplicemente lasciare che la natura faccia il suo corso. Si chiede solamente di non curarsi, di lasciarsi morire. E' quasi banale non capire questa situazione. Una cosa è chiedere di morire altra è lasciarsi morire. Lo ha chiesto anche Giovanni Paolo II".

Ora che il sig. Beppino Englaro ha fatto quello che era stato ingiustamente autorizzato a fare, può mostrare fino in fondo il suo volto.
Come sembrava ovvio, la sua volontà di uccidere la figlia disabile non veniva dal nulla:

"Sono sempre stato socialista - spiega Englaro - In famiglia ho respirato quest'aria". "Con mio padre parlavo di Loris Fortuna -prosegue - il socialista padre della legge sul divorzio e autore della prima proposta di depenalizzazione dell'aborto. Per noi friulani resta un leader".

Beppino Englaro mente: sua figlia non meritava solo più rispetto, meritava di vivere; il sondino nasogastrico non era una terapia salvavita, era il suo sostegno vitale; farla morire di fame e di sete non è stato lasciare che la natura facesse il suo corso: è stata eutanasia, soppressione volontaria di una disabile in ragione della sua condizione.

L'italiano che, dopo l'abolizione della pena di morte, per la prima volta ha ucciso un'altra persona su autorizzazione dei giudici, è il vero e insuperabile cattivo maestro.

Giacomo Rocchi

7 commenti:

  1. potrebbe dirmi la differenza tra una cultura idroponica e alimentazione enterale per oltre sei mesi?

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  2. Tu menti, non Beppino Englaro.

    Un corpo mantenuto in vita in quelle condizioni, senza un cervello funzionante, puo' essere considerato una persona tanto quanto un arto amputato.

    Siete ridicoli con la vostra riduzione del concetto di persona ridotto a mera vita biologica. E pensare che per secoli avete scassato le palle con la storia dell'anima. Dov'è l'anima di un essere umano in stato vegetativo persistente? In vacanza?

    Enrico

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  3. Per Enrico.
    Non parlo di anima perché, come più volte ho ripetuto, questo non è un blog di un'associazione cristiana.

    Capisco che la realtà fa male ma la frase seguente: "Un corpo mantenuto in vita in quelle condizioni, senza un cervello funzionante, puo' essere considerato una persona tanto quanto un arto amputato" è assolutamente errata, a prescindere dalla questione dell'anima.

    In primo luogo segnalo che gli stessi Giudici civili che hanno autorizzato Beppino Englaro a staccare il sondino nasogastrico definivano Eluana Englaro viva e persona con tutti i suoi diritti. Il punto di partenza è quello e non quello che propone Enrico: anche perché, se fosse vero, sarebbe stato meglio sparare a Eluana un colpo di pistola in testa.
    Che poi il cervello non fosse funzionante è altrettanto falso, come la letteratura medica sullo stato vegetativo dimostra ampiamente: ma temo che - visto il livello dell'affermazione - ad Enrico la letteratura scientifica non interessi ...

    Il problema è quale criterio segue Enrico per distinguere tra persona e non persona: la persona demente ma cosciente è persona? il neonato prematuro è persona? Quando si sale abbastanza per meritarci la patente di persona? Sarà Enrico a consegnarla?

    Non ci stancheremo di ribadire che ogni uomo, dal concepimento fino alla morte naturale, è persona e come tale ha il diritto alla vita e alla dignità.

    Giacomo Rocchi

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  4. Mi scuso per il tono: l'esasperazione che ho raggiunto seguendo tutta questa vicenda è insostenibile.

    Lei solleva il problema della definizione di persona. Problema complesso, senza dubbio. E che non può essere risolto affermando semplicemente che tutto ciò che ha DNA umano è persona. Ciò porta a scelte crudeli e paradossali.

    Il cervello di un essere umano in SVP funziona? La parte di encefalo coinvolta nel produrre la
    "persona" è la corteccia. Via quella, non importa se il cuore batte o i polmoni funzionano: non ci può più essere persona. O le sue letture scientifiche dicono altrimenti?

    Il caso Englaro è comunque diverso. In questione era il diritto di Eluana di vedere soddisfatta la volontà espressa quando ancora era in grado di farlo. La volontà dell'Eluana cosciente sul destino dell'Eluana in SVP, questo era ciò che contava. Non la volontà di Giacomo Rocchi riguardo ad altri che non siano Giacomo Rocchi.
    E fortunatamente è stata rispettata. Sfortunatamente solo dopo 17 anni di sofferenza e tenacia del suo eroico padre.

    Enrico

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  5. Per Enrico:
    Quanto alla definizione di persona: guardi che noi non difendiamo il diritto delle persone, ma i diritti dell'uomo, dal concepimento fino alla morte naturale. Come dimostrano i post inviati da Riccardo Calantropio, una volta abbandonato il principio che ogni uomo ha uguali diritti e uguale disgnità, i criteri di discriminazione sono innumerevoli e, di solito, a dettarli è colui che, in una determinata situazione, è più forte.

    "Persona" è un concetto filosofico che, a nostro parere, vista la continua tendenza a strumentalizzarlo per ottenere l'effetto di discriminare tra uomini, non deve entrare nell'ordinamento giuridico.

    Temo che si illuda sulla lettura del caso Englaro: la invito a lggere l'ultimo post e, più in generale, a ripercorrere l'intera vicenda, come narrata nei provvedimenti giudiziari che sono stati emessi.
    Eluana Englaro non ha mai chiesto di essere uccisa: nessun testimone - e nemmeno il padre interrogato dalla Corte d'Appello di Milano - hanno affermato questo: è pacifico che l'autorizzazione rilasciata a Beppino Englaro si sia basata su una volontà "presunta" - cioè non espressa - che il padre ha ricavato - dice lui - dal quadro personologico della figlia. In questo quadro personologico Beppino Englaro inserisce adirittura episodi rislenti a quando Eluana Englaro aveva 10 anni, o 13 anni! (Ne aveva 21 quando ebbe l'incidente).

    Io la invito a riflettere, nel caso fosse proprietario di un immobile, magari acquistato con il sudore di molti anni di lavoro: applicare lo stesso principio significa che, se Lei avesse parlato (magari avanti ad una birra) con un amico del fatto che le sarebbe piaciuto vendere la casa a un determinato prezzo, la casa gliela vendono, una volta che è diventato incosciente ... ma questo non è possibile da noi, occorre andare da un notaio!
    Il "quadro personologico" non permette di vendere case, permette però di lasciar morire persone che avevano il difetto di confidarsi alle amiche ...

    Giacomo Rocchi

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  6. Quindi deduco che lei sia fortemente favorevole a una legge sul testamento biologico, o comunque un modo per esprimere inequivocabilmente le proprie direttive anticipate in caso di incoscienza.

    Comunque sia, per quanto riguarda il caso di Eluana Englaro, la ricostruzione operata della sua "presunta" volontà è di gran lunga meglio che il basarsi sulla volontà altrui (vuoi di Giacomo Rocchi o mia) per operare scelte che riguardano il suo corpo.

    Mi spieghi cosa intende con "diritti dell'uomo" (le donne sono comprese?). Qual è il criterio per goderne? Solo avere DNA umano?

    Enrico

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  7. Quanto al testamento biologico, la invito a leggere i post più vecchi nei quali l'argomento è ampaimente trattato (sia quelli di polemica nei confronti del discorso del card. Bagnasco, sia quelli sul testamento biologico).

    Non mi parli, per favore, dei diritti degli uomini e delle donne, facendo intravedere una posizione "maschilista" di questo blog. Io le segnalo un dato (ovviamente empirico, per quanto se ne sa, e quindi non decisivo): come mai sono state le donne in stato vegetativo ad essere uccise dagli uomini? Eluana Englaro non è stata mica la prima ...

    Non concordo affatto sulla sua valutazione secondo cui "per quanto riguarda il caso di Eluana Englaro, la ricostruzione operata della sua "presunta" volontà è di gran lunga meglio che il basarsi sulla volontà altrui (vuoi di Giacomo Rocchi o mia) per operare scelte che riguardano il suo corpo"; vede: Lei dà per scontato che una decisione sulla vita di Eluana Englaro dovesse essere presa, perché quella giovane in stato vegetativo era un problema da risolvere ...
    Non c'era nessuna decisione da prendere: Eluana avrebbe continuato a vivere - fino a quando la natura glielo avrebbe permesso - presso l'Istituto dove era accudita e accolta.
    Il problema non sono i soggetti in SVP: sono i sani che non riescono a sopportarne la vista ...

    Quanto ai diritti dell'uomo e ai criteri per goderne: Lei ritiene che la Dichiarazione Universale sui diritti dell'uomo sia ancora in vigore? Riconosce ancora come valido l'articolo 2 della Costituzione italiana che "riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo"?
    Se la risposta è affermativa, provi a rispondere Lei ...

    Giacomo Rocchi

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