giovedì 2 ottobre 2008

ABORTO, UN MANUALE PER AGGIRARE LEGGI CHE LO VIETANO

L'International Planned Parenthood Federation (IPPF, Federazione Internazionale per la Pianificazione Genitoriale), fornitore di aborti su scala mondiale di cui è co-fondatrice l'omonima Federazione che ha base negli Stati Uniti, ha recentemente pubblicato un prontuario per aiutare le "Associazioni socie" affliliate e gli attivisti del diritto all'aborto a raccapezzarsi in mezzo alle leggi sull'aborto di tutto il mondo.

In più, questa pubblicazione di 87 pagine guida a come "promuovere la rimozione delle restrizioni" sull'aborto, ad esempio col sostenere che i trattati internazionali vanno interpretati in senso ampio per poter superare le leggi nazionali.

Il manuale, intitolato “Accesso all'aborto sicuro: Uno strumento per valutare gli ostacoli legali e di altra natura,” sostiene che la legittimazione dell'aborto sul piano internazionale "si trova in numerosi trattati internazionali ed altri strumenti" oltre che nelle leggi internazionali consuetudinarie, che sono leggi non di trattati "che sono stabilite in base alle pratiche e ai credi delle nazioni", e si evolvono nel tempo.

Un diagramma dettagliato elenca gli articoli di "importanti trattati, alleanze, convenzioni, dichiarazioni e programmi d'azione che trattano dell'aborto."

Tuttavia nessuno dei trattati o convenzioni elencati, che sono legalmente vincolanti per gli stati che li ratificano, menziona il termine aborto. I trattati sono documenti negoziati da stati sovrani, in molti dei quali all'epoca della ratifica vigeva il divieto di abortire. Nei casi in cui non viene specificato nulla al riguardo, si intende che i trattati lascino intatte le leggi interne delle nazioni che li ratificano, in accordo con i tradizionali principi interpretativi.

Fra le affermazioni fatte dalla IPPF vi che è il linguaggio riguardante il "diritto alla vita" nella International Covenant on Civil and Political Rights (Convenzione internazionale sui diritti civili e politici), secondo cui "“Ogni essere umano ha il diritto innato alla vita," in realtà esigerebbe un diritto all'aborto. 

L'IPPF offre una lettura similmente ampia rispetto ai documenti non vincolanti. Ad esempio, l'IPPF interpreta il termine “salute riproduttiva,” quale è adottata nel non-vincolante Programma d'Azione della Conferenza internazionale sulla popolazione e lo svilupppo, uscito dalla Conferenza delll'ONU al Cairo nel 1994, come termine che include l'aborto.  Pur ammettendo che l'aborto "non è menzionato" in relazione a questa frase, l'IPPF afferma che "può essere interpretata come inclusiva del diritto ad abortire", e individua l'opposizione a questa interpretazione a paesi come gli Stati Uniti e il “Vaticano”.
  
Il linguaggio nel documento stesso del Cairo indica una interpretazione più limitata però. Il paragrafo 7.24 afferma che gli “Stati dovrebbero fare dei passi appropriati per aiutare  le donne ad evitare l'aborto, che in nessun caso va promosso come metodo di pianificazione familiare.” 
  
Allo stesso modo anche il parafrago 8.25 sembra minare la pretesa di usare il documento per imporre un "diritto all'aborto" sugli stati sovrani. "Qualunque misura o cambiamento relativo all'aborto all'interno del sistema sanitario può essere determinato solo a livello nazionale o locale, secondo la procedura legislativa nazionale.”
  
L'IPPF, insieme alle sue tante filiali nazionali, è uno dei più grossi fornitori di aborti nel mondo. L'anno scorso ha ricevuto oltre $115 milioni in sussidi da parte di singole nazioni, della  Commissione europea, delle agenzie dell'ONU come la United Nations Population Fund (UNFPA), e da fondazioni varie, compresa la Fondazione Bill & Melinda Gates.

Fonte Svipop

1 commento:

  1. La storia registrerà che la maggiore tragedia di questo periodo di transizione sociale non è il clamore stridente dei malvagi, ma il silenzio spaventoso della brava gente.
    Martin Luther King jr.

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