lunedì 27 settembre 2010

Parole e domande


Dal Dizionario Zingarelli della Lingua Italiana

“Integrismo” (data di nascita del vocabolo: 1973): integralismo (specialmente spregiativo)
“Integralismo” (da: Integrale): tendenza ad attuare in modo integrale, senza compromessi, e talvolta con intolleranza, i principi della propria dottrina o ideologia nella vita politica, economica o sociale
“Integrale” (da: integro): intero, totale
“Integro” (composto da in – (negativo) e tagros, toccare): Che è intero, completo, non avendo subito menomazioni, mutilazioni, danni o simili.
- detto di persone: incorruttibile, probo
- dalla stessa radice, al superlativo: “integerrimo”: particolarmente onesto e incorruttibile

Qualche domanda.
Cosa intendeva Giuseppe Anzani quando, parlando dei “quattro bastiancontrari” che sono usciti dal Movimento per la Vita (e che, errando, fa coincidere con il Comitato Verità e Vita), si riferisce alla “stagione delle estenuanti polemiche interne fra il loro integrismo e la linea del MpV votata dall'Assemblea generale e dal Direttivo nazionale, e tradotta in opere da Casini e dal “popolo della vita”?

Ma soprattutto: come si fa a non essere “integristi” (per usare questa parola che ci viene dagli anni ’70: Anzani, come si sa, odia le parole inutili, ma sceglie le sue con grande cura) quando si tratta di difendere la vita?
E quindi: perché la “linea del MpV tradotta in opere dal popolo della vita” veniva a scontrarsi con quella degli “integristi”?
Si può difendere la vita senza difenderla tutta? Si possono difendere alcune vite e non difenderne altre?
L’approvazione democratica (“la linea votata dall’Assemblea Generale e dal Direttivo nazionale”) è il criterio di giudizio che garantisce dell’integrità della difesa della vita?

E “l’integrista” che vuole attuare in modo integrale la linea della difesa della vita e se ne va, non è, forse, integerrimo?

Giacomo Rocchi

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