mercoledì 13 gennaio 2010

Un manifesto appello contro l'eutanasia


"Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento"
Questo è il titolo del progetto di legge Calabrò approvato al Senato della Repubblica e in discussione alla Camera.
Tutto bene?
Pare di sì: vogliono "allearsi" con noi, richiedono il nostro "consenso informato" e sono disposti a dare valore addirittura alle nostre "dichiarazioni anticipate di trattamento" ... Che vogliamo di più?
Non solo: i parlamentari ci rassicurano subito:
"La presente legge, tenendo conto dei principi di cui agli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione: riconosce e tutela la vita umana, quale diritto inviolabile ed indisponibile, garantito anche nella fase terminale dell’esistenza e nell’ipotesi in cui la persona non sia più in grado di intendere e di volere, fino alla morte accertata nei modi di legge"
Possiamo stare tranquilli, allora; la nostra vita è garantita, nessuno può violarla ...
Un primo dubbio ... ma questo non c'era già scritto nell'articolo 575 codice penale sull'omicidio volontario?
Come mai questo legislatore è così premuroso, soprattutto nei confronti di coloro che sono "nella fase terminale dell'esistenza" oppure che non sono "più in grado di intendere e di volere"?
Non sarà mica la stessa premura avuta nel 1978 rispetto ai bambini non ancora nati, quando il Parlamento affermava di tutelare "la vita umana dal suo inizio"?
Leggete - e aderite! - al Manifesto Appello: ne vedrete delle belle!
Giacomo Rocchi

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