giovedì 14 gennaio 2010

Le macerie di una "buona legge"/ 3


La notizia:

Il giudice del Tribunale di Salerno ha autorizzato, per la prima volta in Italia, la diagnosi genetica preimpianto e l'accesso alle tecniche di procreazione assistita per una coppia fertile portatrice di una grave malattia ereditaria, l'Atrofia Muscolare Spinale di tipo 1, superando di fatto l'articolo 1 della legge 40 che vieta di accedere alla fecondazione assistita a chi non ha problemi di sterilita.

Il giudice nella sentenza ha stabilito che "Il diritto a procreare, e lo stesso diritto alla salute dei soggetti coinvolti, verrebbero irrimediabilmente lesi da una interpretazione delle norme in esame che impedissero il ricorso alle tecniche di pma da parte di coppie, pur non infertili o sterili, che però rischiano concretamente di procreare figli affetti da gravi malattie, a causa di patologie geneticamente trasmissibili; solo la pma attraverso la diagnosi preimpianto, e quindi l'impianto solo degli embrioni sani, mediante una lettura "costituzionalmente" orientata dell'art. 13 L.cit., consentono di scongiurare tale simile rischio".


Il Tribunale di Salerno, per la prima volta in assoluto, ha quindi consentito di ricorrere alla procreazione assistita preceduta da diagnosi genetica preimpianto alla coppia fertile e che ha gia' avuto altre 4 gravidanze naturali, ordinando il trasferimento in utero dei soli embrioni sani, superando con una interpretazione della legge 40 in linea con la Carta Costituzionale, il disposto dell'art.1 comma 2 e art. 4 comma 2 della stessa legge 40 che stabilisce il divieto ad accedere alla fecondazione assistita a chi non ha problemi di sterilità.

I giudici civili: come si fa ad "interpretare in senso costituzionalmente orientato una norma" facendole dire l'esatto contrario? Se una legge dice che il ricorso alle tecniche è "comunque circoscritto ai casi di sterilità e infertilità" e consente l'applicazione delle tecniche "qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o infertilità", bisogna essere degli ottimi "interpreti" per ritenere che una coppia che ha avuto naturalmente quattro figli possa ricorrere alla fecondazione artificiale ...


Ci stupiamo di una decisione del genere? Ci sorprendiamo che il giudice veda solo "il diritto a procreare" (sottinteso: figli sani) e il "diritto alla salute" (si suppone: degli adulti: gli embrioni malati li fanno fuori ...)?

Qualcuno in quel processo ha preso le parti degli embrioni - i "soggetti coinvolti cui sono assicurati i diritti"?

Sappiamo che i giudici civili, che devono far rispettare i diritti, ormai garantiscono i diritti dei più forti, dimenticando il principio costituzionale secondo cui "ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizione di parità, davanti ad un giudice terzo ed imparziale".

La legge 40: cosa manca ancora?
Ormai le tecniche di fecondazione artificiale sono permesse a tutte le coppie - fertili o non fertili, sposate o non, conviventi davvero o fittiziamente; gli embrioni possono essere prodotti in numero indeterminato; possono essere selezionati e non devono essere trasferiti tutti; quindi possono essere congelati senza obbligo di scongelamento; è permessa la diagnosi genetica preimpianto ...

Davvero è solo colpa dell'applicazione di cattivi giudici?
Sarà un caso, ma nella legge non è prevista una sanzione che punisca l'uso della fecondazione artificiale nei confronti delle coppie fertili ...

Giacomo Rocchi

1 commento:

  1. La legge 40 e il sostegno che viene attuato dal Movimento per la Vita, da Scienza e Vita e di fatto anche dai vertici della CEI (vedi la difesa e promozione continua su Avvenire) non sono un servizio alla Verità, anzi, purtroppo finiscono per ostacolare le coscienze nel processo di discernimento. Ahimè la legge 40 è una delle peggiori leggi in termini di menzogna e di falsificazione delle coscienze, perchè pretende di dire la verità e di difenderla, mentre permette e finanzia l'olocausto degli embrioni.
    Giovanni Ceroni

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