La sentenza di Salerno sulla fecondazione in vitro è stata commentata dal Presidente del Movimento per la Vita:
“si tratta di una decisione che ancora una volta fa carta straccia del principio di uguale dignità di ogni essere umano e del principio della solidarietà verso i più piccoli e più fragili. Una deriva che era già cominciata con l‘annullamento da parte della Corte Costituzionale di quella disposizione che vieta la produzione sovrannumeraria di embrioni”.
“La legge 40 afferma fin dal suo primo articolo che anche il figlio è soggetto titolare di diritti fin dalla fecondazione. Gravissima è dunque da parte del giudice la disapplicazione della norma. Una disapplicazione che suona come rivolta contro il legislatore che ha approvato la legge 40 e contro la volontà popolare che quella legge ha difeso con maggioranze plebiscitarie”.
“Contro questo atteggiamento che non è nasce e rischia di non fermarsi a Salerno, non c’è che un solo rimedio: proclamare con forza legislativa non ignorabile e sottratta alla libera interpretazione dei magistrati che tutti gli esseri umani sono uguali fin dal concepimento. Questo è il senso e lo scopo della modifica dell’articolo 1 del Codice Civile che è stata già proposta alla Camera ed al Senato. Auspico che le forze politiche trovino la compattezza per farla mettere presto in discussione e sostenerla”.
“La legge 40 afferma fin dal suo primo articolo che anche il figlio è soggetto titolare di diritti fin dalla fecondazione. Gravissima è dunque da parte del giudice la disapplicazione della norma. Una disapplicazione che suona come rivolta contro il legislatore che ha approvato la legge 40 e contro la volontà popolare che quella legge ha difeso con maggioranze plebiscitarie”.
“Contro questo atteggiamento che non è nasce e rischia di non fermarsi a Salerno, non c’è che un solo rimedio: proclamare con forza legislativa non ignorabile e sottratta alla libera interpretazione dei magistrati che tutti gli esseri umani sono uguali fin dal concepimento. Questo è il senso e lo scopo della modifica dell’articolo 1 del Codice Civile che è stata già proposta alla Camera ed al Senato. Auspico che le forze politiche trovino la compattezza per farla mettere presto in discussione e sostenerla”.
Sappiamo che l'on. Casini è uno dei "padri" della legge 40 ed ha condotto la battaglia per l'astensione al referendum; comprendiamo, quindi, che le vicende che si sono susseguite negli ultimi tempi - che hanno dimostrato quale sia il reale contenuto della legge 40 - lo inquietino: nel 2005 agli elettori cattolici fu spiegato che far fallire il referendum era una battaglia per la vita, che difendeva una legge "imperfetta", ma che "funzionava" nell'eliminare il "far west della provetta".
Egli sa, però, che mettere insieme Corte Costituzionale e giudici di primo grado è scorretto; e, soprattutto, che dar la colpa ai giudici "cattivi" (qualcuno potrebbe definirlo una "sport nazionale") spesso è un espediente che nasconde altro ...
Qualche esempio? La legge non prevede nessuna sanzione per il medico che applichi le tecniche di fecondazione assistita alle coppie fertili ed affida agli stessi medici dei centri la certificazione dell'infertilità: come stupirsi se un Giudice ritenga che la sterilità della coppia non sia un requisito particolarmente importante?
La legge vieta la fecondazione eterologa e quella alle donne singole, ma permette di accedere alle tecniche coppie conviventi non sposate ed affida a loro l'autocertificazione sulla convivenza: come stupirsi se i centri (come ha documentato "Tempi") tranquillizzano le donne dicendo loro: "basta una firma, non importa se non convivete davvero"?
Potremmo continuare: ma non si tratta soltanto di un "legislatore distratto" o maldestro; è un legislatore che nella dignità umana dell'embrione non ci crede affatto!
La legge, nel dichiarare lecita la fecondazione in vitro, nega in radice "il principio di uguale dignità di ogni essere umano e il principio di solidarietà verso i più piccoli e i più fragili": l'embrione è un prodotto destinato a soddisfare i desideri degli adulti e, quindi, di per sé, non ha nessuna dignità!
Si pensi all'orrore verso la pratica del congelamento degli embrioni, una pratica disumana, quasi una tortura. Ma cosa pensereste di una legge sulla tortura che dicesse: "la tortura nei confronti degli esseri umani è vietata, salvo casi particolari"? Eppure la legge 40 prevede casi particolari (che ovviamente sono stati estesi nella loro applicazione) in cui quel tipo di tortura verso gli embrioni è ammessa.
E ancora: cosa possiamo pensare di una legge che vieta la soppressione degli embrioni, "salvo quanto previsto dalla legge 194 sull'aborto"? E' come se l'articolo del codice penale sull'omicidio dicesse: "è vietato uccidere un essere umano, salvo i casi in cui qualcuno voglia ucciderlo" (perché - tutti lo sanno - l'aborto volontario è permesso sempre).
Qualche giorno fa ha impressionato un giornale laico la notizia di un aborto selettivo compiuto su uno dei tre gemelli concepito da fecondazione in vitro: ma è un caso che la legge 40 autorizza espressamente!
On. Casini: davvero crede che la riforma dell'articolo 1 del codice civile cambierà le cose?
Spiegherà a coloro che espressero "la volontà popolare con maggioranze plebiscitarie" che stavano difendendo una legge ingiusta?
Per quanto tempo ancora sarà possibile nascondersi dietro la necessità di eliminare il "far west della provetta"? Perché: quello di ora cosa è?
Giacomo Rocchi
Nessun commento:
Posta un commento