martedì 25 febbraio 2014

UN DECENNALE DI VERITA’ E VITA

Alla luce dei dati che ogni anno puntualmente fornisce il Ministro della Sanità, che confermano quanto da noi ripetutamente e con forza sostenuto fin dalle prime volte che si è parlato di fecondazione in vitro all'interno del MpV ITALIANO, e delle promesse fatte durante la campagna referendaria (marzo/aprile) 2005 dai vertici della CEI “Stiamo inquadrando il referendum in un più ampio lavoro formativo che dovrà andare oltre quella scadenza dopo la quale certe semplificazioni oggi “necessarie” per non confondere la nostra gente dovranno lasciare il posto ad una più puntuale presentazione del pensiero della Chiesa non tanto sul referendum ma sulla fecondazione medicalmente assistita”, auspicavamo un decennale totalmente diverso all'insegna della verità e dell’unità nel giudizio negativo sulla legge 40 e nell'impegno di tutti e di tutti i mezzi a disposizione per far conoscere i mortiferi effetti di queste tecniche di riproduzione umana, che le rendono inaccettabili umanamente ed ancor più cristianamente. 

Leggendo, però i comunicati stampa dell’Associazione SCIENZA E VITA e del MOVIMENTO PER LA VITA ITALIANO e l’articolo di Assuntina Morresi su AVVENIRE del 16 febbraio e la sua perentoria e magisteriale reprimenda su LA NUOVA BUSSOLA QUOTIDIANA del 21 febbraio u.s. dobbiamo, purtroppo, constatare che le centinaia di migliaia di embrioni sacrificati (479.293 negli anni 2006-2011 per far nascere 41.495 bambini) in questi dieci anni non sono bastati a far prendere coscienza a chi ha proposto questa legge e continua a difenderla a spada tratta elencandone le virtù che spendere tante energie e soldi per arrivare all'approvazione di una tale iniqua legge è stato un gravissimo errore in tutti i sensi. 

In questi dieci anni abbiamo dovuto costituire un’altra Associazione il “COMITATO VERITÀ E VITA” per poter continuare a dire tutta la verità sulla fecondazione in vitro e su altri disegni di legge “di compromesso”, che hanno visto ergersi a protagonisti alcuni esponenti provenienti da associazioni cattoliche con l’intento di ridurre i danni, di perseguire il “male minore”. 
Per poter esprimere un giudizio sui fatti bisogna conoscerli ed a noi sembra che nella seconda metà degli anni novanta Assuntina Morresi fosse in tutt'altre faccende affaccendata per poter essere informata su quanto accadeva nel MpV Italiano e nel laicato cattolico vicino ai vertici della CEI. 
Per capire come è nata la proposta di legge del NUOVO MILLENNIO, che i Consiglieri Nazionali del MpV Italiano trovarono nella cartellina del Consiglio Direttivo del 29-30 novembre 1997 e che già era stata pubblicata nel n.12 di SÌ ALLA VITA di dicembre 1997, bisogna leggere il n. 25 di SANARE INFIRMOS del 1996 alle pagg. 37-40, poiché la proposta di legge del Novo Millennio non è altro che la fotocopia di quanto già veniva fatto nell’Ospedale San Raffaele di Milano facendolo passare per conforme “agli insegnamenti complessivi del magistero ecclesiale, interpretati e applicati secondo i criteri generali e comunemente proposti dai  moralisti  cattolici. …” con il silenzio assenso degli Ordinari ambrosiani nonostante i ripetuti richiami della Congregazione della dottrina della Fede a rispettare il magistero della Chiesa cattolica. 
La totale sordità di Carlo Casini all'ANNUNCIO DOVEROSO fatto da 19 Consiglieri Nazionali e la spudorata difesa fatta sul supplemento di Sì alla Vita n.3 di marzo 1998 della fivet omologa facendola addirittura passare per terapia della sterilità ci ha spinti – dopo che uno di noi ha chiesto il parere autorevole di Docenti di Teologia Morale altamente qualificati – di rivolgerci alla Congregazione della Dottrina della Fede ottenendo un’udienza l’8 febbraio 2000 durante la quale abbiamo appurato che l’iter di questa proposta di legge è nato da un’interpretazione errata o compiacente del n. 73 dell'EVANGELIUM VITAE fatta da un porporato specialista in teologia morale, ed è stato ribadito che gli interventi di fecondazione in vitro fatti all'Ospedale San Raffaele di Milano erano contrari al Magistero della Chiesa Cattolica, che 
considera sempre la fecondazione in vitro – omologa ed eterologa – illecita e disumana. 
Nonostante questi pareri sono stati portati a conoscenza del Direttivo e dell’Assemblea del MpV Italiano, dei vertici della CEI e dell’Ordinario Ambrosiano l’iter della proposta di legge di Casini/Ruini è continuato approdando all'approvazione della legge 40 del 19 febbraio 2004. 
In occasione del referendum peggiorativo della legge 40/2004 del 2005 interpretando correttamente il n. 73 di E.V. come legislatori abbiamo cercato d’impedire il peggioramento – non consentendo l’istituto del referendum di poterla migliorare od abolire! - di una legge già esistente invitando ad astenersi ma utilizzando materiale illustrativo da noi prodotto con lo scopo di far conoscere tutta la verità scientifica sulla fecondazione in vitro e mettendo in evidenza la disumanità di una legge che riduce l’uomo ad oggetto nelle mani dei biologi e che permette il sacrificio di 9 embrioni per ottenere un bambino in braccio. 
In estrema sintesi abbiamo riportato solo alcuni passi della via dolorosa che ha portato all'approvazione di questa legge gravemente ingiusta, scandalosa dal punto di vista teologico e pedagogicamente devastante. 
Tutti gli interventi giustificativi di questo assurdo operato, specialmente quelli successivi all'approvazione della legge ed alla sua conferma col referendum sono assurdi ed incomprensibili specialmente se pubblicati sul quotidiano dei Vescovi Italiani, che è letto prevalentemente da praticanti che sono indotti a credere che gli effetti della legge 40 sono positivi visto che aumenta il numero delle coppie che vi fanno ricorso e non viene mai sottolineato abbastanza l’altissimo prezzo in vite umane indifese ed innocenti che si paga per avere un figlio in braccio! Sorprende che né la Morresi né altri abbiano citato l’istruzione della CDF DIGNITAS PERSONAE del dicembre 2008, che più ampiamente della Donum Vitae tratta della fecondazione in vitro a 30 anni dalla nascita della prima bambina in provetta. 
Non è mai troppo tardi per i credenti e siamo certi che questa via crucis dei pro life italiani si concluderà con il trionfo della Verità e della Vita. 


(Articolo non firmato)

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