giovedì 11 novembre 2010

Volontari buoni e volontari cattivi


Abbiamo già commentato l'intervista a Repubblica Torino di Walter Boero, pronto a tranciare giudizi sui volontari per la vita e a qualificare come "poche decine di esagitati" coloro che non la pensano come lui.

Sara Strippoli, la giornalista di Repubblica Torino che da diverse settimane sta conducendo il giornale nella battaglia contro il "Patto per la Vita", ha evidentemente trovato un diverso modo per combatterlo: dall'interno del mondo prolife.
E così - sul "modello Boero" - la volontaria che opera al "Mauriziano" si premura di far comprendere come si deve comportare il volontario prolife. Vediamo:

"Carla dice che la libertà di scelta è prioritaria, ma che per scegliere in libertà bisogna sapere, conoscere il problema da tutti i punti di vista". Rispetto alle coppie di giovanissimi che si presentano "ascolto e mi chiedo cosa reagirei io al loro posto".

Soprattutto "qui nessuno vuole convincere nessuno, dice Carla".

Questa è la colpa maggiore, punita con l'espulsione dal gruppo. Racconta infatti Carla: "Sa bene che anche fra i volontari ci sono degli esaltati, e ammette: Ne ho visto alcuni anni fa al Maria Vittoria." Che facevano questi esaltati? "Andavano fra i letti di chi doveva abortire il giorno dopo per cercare di convincerle a non farlo". Guarda un po', tra gli "esaltati" c'era anche una ragazza che era stata aiutata: "Avevamo aiutato una ragazza che, evidentemente, pensava di doverci restituire il favore (forse pensava di dover restituire il favore ad altre donne). Prendeva i nostri opuscoli e andava nei reparti a distribuirli."

Orrore! Gli opuscoli devono rimanere all'interno del "gabbiotto" (così lo definisce Repubblica)!

Quando Carla si è accorta che quella ragazza "esaltata" distribuiva l'opuscolo tra i letti delle candidate all'aborto, ha avuto un solo timore:"Pensavano che fossimo noi". Occorreva quindi distinguersi: "Quando abbiamo capito chi era responsabile l'abbiamo allontanata".

Ci si può stupire che di fronte a questo comportamento equilibrato ("Non tutti hanno l'equilibrio giusto", conclude la volontaria) ad essere aiutate sono solo le donne che avevano già deciso di non abortire? "Chi arriva da noi è perché probabilmente pensa di tenere il figlio".

Ecco, Carla e Sara Strippoli ci hanno esposto il "galateo del perfetto volontario prolife": stare al suo posto, non dare troppo fastidio, rispondere solo se interrogati, non far conoscere il materiale informativo se non richiesto (chissà, forse anche: non sporcare il gabbiotto e chiudere la porta a chiave quando esci?).

Sarà forse così: ma come mai - insistenti e fastidiose - vengono alla mente le parole di Benedetto XVI?

"nel difendere la vita non dobbiamo temere l’ostilità e l’impopolarità, rifiutando ogni compromesso ed ambiguità, che ci conformerebbero alla mentalità di questo mondo."

Giacomo Rocchi

2 commenti:

  1. Grazie, illuminante come al solito.

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  2. Carla dice che la libertà di scelta è prioritaria.

    Per definizione di Pro Choice (che a casa mia è diversa sia da pro aborto che da pro life) Carla è la perfetta pro-choice.
    Ed ora passo a dimostrarlo:

    Un Pro Aborto considera l'aborto un diritto, quindi deve essere finanziato dallo stato, mentre la maternità no: che la donna-mamma si arrangi.

    Un Pro Choice considera come bene massimo, la libertà di scelta, quindi se ci sono a agevolazioni per abortire, ci devono essere per la maternità:
    la libertà di scelta è prioritaria.

    Un Pro Life considera come bene massimo la vita umana dal concepimento ed in tutte le sue fasi: per lui abortire, uccidere un innocente, non è mai lecito.

    In quale delle 3 categorie ricade Carla?

    Direi, quasi per definizione, nella 2°.

    Ora, a livello legale, di statuto:
    Può un movimento per la vita, avere tra le sue volontarie una pro-choice?
    Può lasciare che l'MPV parli per bocca di una pro-choice?
    Può lasciare che dica cose pro-choice, senza che venga espulsa per incompatibilità statutaria?
    Un movimento composto da siffatti volontari può ancora chiamarsi MPV o dovrebbe chiamarsi MPC (Movimento Pro Choice)?

    Come volontario CAV, che aderisce all'MPV, io ed il mio lavoro da Pro Life riceviamo un danno da queste dichiarazioni.
    E non tanto io quanto i bimbi che continueranno ad essere uccisi, se invece si fosse fatta prima chiarezza per giungere alla rimozione della 194. Ogni anno che ci attardiamo, sono centinaia di bimbi che ci rimettono la vita!

    Posso chiedere l'espulsione di Carla? Anzi, posso chiedere come mai il presidente di quel MPV o CAV non l'ha ancora allontanata?
    E' possibile sollevare una sorta di "impeachment" verso i responsabili?

    Francesco

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