- Colpevole!
- Ma non ho ancora parlato, non potete condannare il mio cliente!
- Silenzio, avvocato! La corte ha stabilito che l’imputato è colpevole.
- Ma non avete prove della sua colpevolezza! Non le avete perché non esistono: l’imputato è innocente, è quanto di più innocente si possa immaginare!
- Silenzio in aula! Gli elementi presentati dall’accusa sono stati ampiamente discussi e l’imputato è risultato colpevole!
- Ma, signori della corte, non avete ascoltato gli elementi della difesa, i miei testimoni… Non avete visto le mie prove fotografiche, gli esami biologici, le analisi scientifiche… Come potete condannare il mio cliente?
- I signori giurati hanno ascoltato e visto tutto quello che c’era da prendere in considerazione e hanno stabilito la colpevolezza dell’imputato.
- Tutto quello che c’era da prendere in considerazione?!
- Precisamente, avvocato: le testimonianze e le analisi psicologiche dell’accusa sono risultate sufficienti a condannare l’imputato.
- Ma questo è uno stato di diritto, non potete condannare una persona senza ascoltare il suo avvocato difensore!
- Persona? Chi ha parlato di persona? Nel caso in esame, l’unica persona coinvolta è l’accusa.
- Anche il mio cliente è una persona!
- Non ci risulta.
- E’ una persona, è una persona come lo è lei e lo sono io e lo è l’accusa e lo è ciascuno di voi, signori della corte, fin dal concepimento!
- Non ci risulta che l’imputato possa essere considerato una persona. Il verdetto è colpevole e
- Sì, il verdetto è colpevole, voi siete colpevoli e il mio cliente è innocente!
- Avvocato, la prego di non interrompermi o dovrò farla allontanare dall’aula. Il verdetto è “colpevole” e la condanna è a morte. Il caso è chiuso.
- Ma in questo stato la pena di morte non esiste!
- Non esiste per le persone. La sentenza è definitiva e andrà eseguita mediante cucchiaio chirurgico e pompa d’aspirazione.
- Ma è mostruoso… Sarà fatto a pezzi, senza anestesia… E è innocente, signori della corte, è innocente, e… E è minorenne, ecco, è minorenne, minorenne!
- Ah ah, un po’ troppo minorenne, se mi concede la battuta…
- Ma quale battuta? Ma qui stiamo parlando della vita di una persona!
- Un feto, prego.
- No, una persona! L’imputato è una persona, e tutte le prove scientifiche che ho allegato lo dimostrano, dimostrano che è una persona fin da quando lo spermatozoo di suo padre è entrato nell’ovocita dell’accusa! Lo dimostrano le innumerevoli drastiche trasformazioni biochimiche a cui le due cellule sono andate immediatamente incontro fondendosi in quell’unica cellula, una cellula totalmente nuova, la prima cellula di questa persona!
- Avvocato, si sieda o dovrò procedere contro di lei per oltraggio alla corte!
- Io la oltraggio la corte, certo che la oltraggio, questa corte che condanna a morte un innocente, una persona innocente, una persona, una persona!
- Il caso è chiuso, la sentenza andrà eseguita al più presto!
- Mi oppongo! Se non volete considerare il mio cliente una persona, almeno consideratelo una scimmia, un cane, una cavia! Non infliggetegli quella morte orrenda, persino nella vivisezione l’animale viene anestetizzato!
- L’animale, per l'appunto.
- Ma… Volete dire che considerate il mio cliente meno di un animale?
- Precisamente, avvocato.
- Il mio cliente avrebbe meno diritti di un topo?
- Più precisamente, il suo cliente “ha” meno diritti di un topo.
- Ma… Ma… Almeno l’anestesia! Soffrirà, sarà un’agonia atroce in cui si sentirà spezzare le ossa, strappare la carne… Oddio, Dio, non potete!
- Il suo cliente non sentirà nulla, avvocato.
- Intende dire, signor giudice, che gli concederà l’anestesia?
- Assolutamente no, avvocato. Intendo dire che il suo cliente non sentirà nulla così come non sente nulla adesso.
- Come, non sente nulla? Ma, signor giudice, il mio cliente sente il dolore, la fame, la pressione, i cambiamenti d’equilibrio! Ha sensazioni tattili, percepisce la luce, sente i suoni, i rumori, la musica… Sente la voce dell’accusa ed è già in grado di riconoscerla fra mille!
- Avvocato, non si permetta mai più di intimidire la corte!
- Ma io non sto intimidendo nessuno, sto descrivendo la situazione reale del mio cliente!
- Questo è terrorismo psicologico, avvocato!
- No, questo non è terrorismo, questa è correttezza, è obiettività, è onestà! Ho le prove di ciò che sto dicendo! Se voleste avere la bontà di esaminare gli elementi che ho presentato a questa corte e che non avete ancora preso in considerazione…
- Avvocato, se continua così, la situazione del suo cliente non potrà che peggiorare.
- Come, peggiorare? Cosa può esserci peggio di così?
- Non mi costringa ad illustrarglielo a spese del suo cliente.
- Signor giudice, signori della giuria, vi chiedo un atto di clemenza…
- Non è previsto il ricorso alla grazia, per questo tipo di crimine.
- Concedetegli almeno un po’ di tempo, quindici giorni, un mese…
- La sentenza va eseguita entro e non oltre quattro giorni a partire da oggi, ovvero prima che l’imputato diventi una persona.
- Oddio, Dio… Almeno, lasciatemi il suo corpo… O quello che ne resta…
- Non è possibile: le regole per lo smaltimento dei rifiuti speciali ospedalieri sono chiare.
- Signori della corte, e lei, signor giudice, ricordatevi che verrete giudicati, verrete giudicati sulle vostre opere.
- Ci sta minacciando, avvocato?
- Vi sto mettendo in guardia, vi sto avvisando! Non sono io che vi minaccio, è il vostro giudice, è il giudice a cui state infliggendo questa condanna a morte!
- Le ricordo che il suo cliente, non essendo una persona, a maggior diritto non può essere considerato un giudice.
- Ma ricordatevi, signori della corte e signor giudice, che quello che state facendo al mio cliente, lo state facendo al vostro giudice.
Bellissimo!
RispondiEliminaDa farne un corto.
Magari un cartone animato da condividere, distribuire mandare per email a più persone possibili!
Al mondo intero!