giovedì 15 ottobre 2009

racconto "Processo al Concepito"

"Processo al Concepito"

- Colpevole!

- Ma non ho ancora parlato, non potete condannare il mio cliente!

- Silenzio, avvocato! La corte ha stabilito che l’imputato è colpevole.

- Ma non avete prove della sua colpevolezza! Non le avete perché non esistono: l’imputato è innocente, è quanto di più innocente si possa immaginare!

- Silenzio in aula! Gli elementi presentati dall’accusa sono stati ampiamente discussi e l’imputato è risultato colpevole!

- Ma, signori della corte, non avete ascoltato gli elementi della difesa, i miei testimoni… Non avete visto le mie prove fotografiche, gli esami biologici, le analisi scientifiche… Come potete condannare il mio cliente?

- I signori giurati hanno ascoltato e visto tutto quello che c’era da prendere in considerazione e hanno stabilito la colpevolezza dell’imputato.

- Tutto quello che c’era da prendere in considerazione?!

- Precisamente, avvocato: le testimonianze e le analisi psicologiche dell’accusa sono risultate sufficienti a condannare l’imputato.

- Ma questo è uno stato di diritto, non potete condannare una persona senza ascoltare il suo avvocato difensore!

- Persona? Chi ha parlato di persona? Nel caso in esame, l’unica persona coinvolta è l’accusa.

- Anche il mio cliente è una persona!

- Non ci risulta.

- E’ una persona, è una persona come lo è lei e lo sono io e lo è l’accusa e lo è ciascuno di voi, signori della corte, fin dal concepimento!

- Non ci risulta che l’imputato possa essere considerato una persona. Il verdetto è colpevole e

- Sì, il verdetto è colpevole, voi siete colpevoli e il mio cliente è innocente!

- Avvocato, la prego di non interrompermi o dovrò farla allontanare dall’aula. Il verdetto è “colpevole” e la condanna è a morte. Il caso è chiuso.

- Ma in questo stato la pena di morte non esiste!

- Non esiste per le persone. La sentenza è definitiva e andrà eseguita mediante cucchiaio chirurgico e pompa d’aspirazione.

- Ma è mostruoso… Sarà fatto a pezzi, senza anestesia… E è innocente, signori della corte, è innocente, e… E è minorenne, ecco, è minorenne, minorenne!

- Ah ah, un po’ troppo minorenne, se mi concede la battuta…

- Ma quale battuta? Ma qui stiamo parlando della vita di una persona!

- Un feto, prego.

- No, una persona! L’imputato è una persona, e tutte le prove scientifiche che ho allegato lo dimostrano, dimostrano che è una persona fin da quando lo spermatozoo di suo padre è entrato nell’ovocita dell’accusa! Lo dimostrano le innumerevoli drastiche trasformazioni biochimiche a cui le due cellule sono andate immediatamente incontro fondendosi in quell’unica cellula, una cellula totalmente nuova, la prima cellula di questa persona!

- Avvocato, si sieda o dovrò procedere contro di lei per oltraggio alla corte!

- Io la oltraggio la corte, certo che la oltraggio, questa corte che condanna a morte un innocente, una persona innocente, una persona, una persona!

- Il caso è chiuso, la sentenza andrà eseguita al più presto!

- Mi oppongo! Se non volete considerare il mio cliente una persona, almeno consideratelo una scimmia, un cane, una cavia! Non infliggetegli quella morte orrenda, persino nella vivisezione l’animale viene anestetizzato!

- L’animale, per l'appunto.

- Ma… Volete dire che considerate il mio cliente meno di un animale?

- Precisamente, avvocato.

- Il mio cliente avrebbe meno diritti di un topo?

- Più precisamente, il suo cliente “ha” meno diritti di un topo.

- Ma… Ma… Almeno l’anestesia! Soffrirà, sarà un’agonia atroce in cui si sentirà spezzare le ossa, strappare la carne… Oddio, Dio, non potete!

- Il suo cliente non sentirà nulla, avvocato.

- Intende dire, signor giudice, che gli concederà l’anestesia?

- Assolutamente no, avvocato. Intendo dire che il suo cliente non sentirà nulla così come non sente nulla adesso.

- Come, non sente nulla? Ma, signor giudice, il mio cliente sente il dolore, la fame, la pressione, i cambiamenti d’equilibrio! Ha sensazioni tattili, percepisce la luce, sente i suoni, i rumori, la musica… Sente la voce dell’accusa ed è già in grado di riconoscerla fra mille!

- Avvocato, non si permetta mai più di intimidire la corte!

- Ma io non sto intimidendo nessuno, sto descrivendo la situazione reale del mio cliente!

- Questo è terrorismo psicologico, avvocato!

- No, questo non è terrorismo, questa è correttezza, è obiettività, è onestà! Ho le prove di ciò che sto dicendo! Se voleste avere la bontà di esaminare gli elementi che ho presentato a questa corte e che non avete ancora preso in considerazione…

- Avvocato, se continua così, la situazione del suo cliente non potrà che peggiorare.

- Come, peggiorare? Cosa può esserci peggio di così?

- Non mi costringa ad illustrarglielo a spese del suo cliente.

- Signor giudice, signori della giuria, vi chiedo un atto di clemenza…

- Non è previsto il ricorso alla grazia, per questo tipo di crimine.

- Concedetegli almeno un po’ di tempo, quindici giorni, un mese…

- La sentenza va eseguita entro e non oltre quattro giorni a partire da oggi, ovvero prima che l’imputato diventi una persona.

- Oddio, Dio… Almeno, lasciatemi il suo corpo… O quello che ne resta…

- Non è possibile: le regole per lo smaltimento dei rifiuti speciali ospedalieri sono chiare.

- Signori della corte, e lei, signor giudice, ricordatevi che verrete giudicati, verrete giudicati sulle vostre opere.

- Ci sta minacciando, avvocato?

- Vi sto mettendo in guardia, vi sto avvisando! Non sono io che vi minaccio, è il vostro giudice, è il giudice a cui state infliggendo questa condanna a morte!

- Le ricordo che il suo cliente, non essendo una persona, a maggior diritto non può essere considerato un giudice.

- Ma ricordatevi, signori della corte e signor giudice, che quello che state facendo al mio cliente, lo state facendo al vostro giudice.

1 commento:

  1. Bellissimo!
    Da farne un corto.

    Magari un cartone animato da condividere, distribuire mandare per email a più persone possibili!
    Al mondo intero!

    RispondiElimina