martedì 28 maggio 2013

L'assessore alla sanità che non vuole medici coscienziosi

"Isoleremo i fannulloni e tutti i medici che fanno false obiezioni di coscienza. Gli scateneremo contro  la Guardia di finanza"
(La Repubblica, cronaca di Bari, 25 maggio 2013, VII)

A minacciare questa azione è l'Assessore Regionale alla Sanità della Regione Puglia, d.ssa Elena Gentile, che, evidentemente, pensa di dare così il suo contributo alla campagna di diffamazione e calunnie che, ormai da mesi, si è intensificata contro i medici che - silenziosamente - rifiutano di uccidere i bambini non ancora nati.
Poche parole, ma davvero significative.

Partiamo da due connotazioni personali, che ricaviamo dal suo profilo reperibile sul sito istituzionale della Regione Puglia.
L'Assessore Gentile è pediatra; cura, cioè, i bambini scampati all'aborto. Bene: siamo felici per lei, un lavoro bellissimo. Chissà come agirebbe se una legge permettesse l'infanticidio, riconoscendo l'obiezione di coscienza ai neonatologi e ai pediatri: farebbe obiezione di coscienza?
L'assessore pensa che i ginecologi non sappiano che il bambino ucciso dall'aborto è lo stesso bambino curato dal pediatra?

La seconda connotazione è politica. L'assessore Gentile è politico di lungo corso: era iscritta al Partito Comunista Italiano dal 1984 ... quindi da prima che i popoli che avevano avuto a che fare con i comunisti al governo riacquistassero la loro libertà e la loro dignità; ma soprattutto riacquistassero la loro libertà di pensiero e di coscienza prima negata.
Come farà l'assessore Gentile a individuare "i medici che fanno false obiezioni di coscienza"? L'articolo 9 della legge 194 del 1978 (quella approvata anche da quello che poi diventò il suo partito) ha previsto che la dichiarazione di obiezione di coscienza del sanitario all'aborto non sia motivata. L'obiezione di coscienza è un diritto assoluto potestativo, il cui esercizio non dipende da alcuna autorizzazione o giudizio di altri, ma dalla semplice volontà dell'obiettore.
Troppo liberale e democratico uno Stato che non si permette di entrare nella coscienza del sanitario - sapendo di chiedergli di uccidere un essere umano - e si ferma alla sua soglia? Forse era migliore il sistema adottato dai Paesi comunisti nei confronti degli obiettori di coscienza?

E quanto è comunista la diffamazione che accompagna la minaccia! L'assessore Gentile, in realtà (almeno spero, visto il suo ruolo istituzionale) sa benissimo che non ha alcun diritto di giudicare se una dichiarazione di obiezione di coscienza sia "vera" o "falsa"; e allora diffama, accostando agli obiettori di coscienza "i fannulloni".
Vuole forse dire che coloro che hanno dichiarato obiezione di coscienza non fanno niente, stanno con le mani in mano e non vengono destinati ad altri incarichi? Ancora una volta, l'Assessore sa benissimo che non è così, ma lascia intendere ...

La Guardia di Finanza: la ciliegina finale!
Un assessore regionale - un importante ruolo istituzionale - che "scatena" la Guardia di Finanza (la quale, fino a prova contraria, non è un cane lupo e ha una certa autonomia di valutazione e di operatività, che pare che l'assessore Gentile non riconosca) nei confronti di coloro che hanno esercitato un diritto riconosciuto dalla legge e avente rilievo costituzionale, ma anche riconosciuto a livello della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo ... diritti dell'uomo che, forse, l'eroico passato comunista dell'assessore alla sanità tende a dimenticare ...

Giacomo Rocchi


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