mercoledì 23 gennaio 2013

Integralista o eticamente sensibile?



Tempo di elezioni: i candidati si presentano ed espongono il loro programma.

Lucio Romano, Presidente di Scienza e Vita e, fino al 2012, Vicepresidente nazionale del Movimento per la Vita, si presenta agli elettori napoletani con un'ampia intervista resa al Corriere del Mezzogiorno (cliccando sulla parola intervista si accede all'articolo, da leggere tutto). 
Il titolo dell'articolo promette bene: "Io, medico obiettore, migliorerò la legge 194"; due temi - l'obiezione di coscienza e la legge 194 sull'aborto volontario - sicuramente "caldi" per la difesa della vita: finalmente - penso - qualcuno che parlerà chiaramente in Parlamento, che ricorderà senza stancarsi il massacro dei milioni di bambini che da 35 anni si compie legalmente in Italia! Qualcuno che metterà in guardia dal pericolo totalitario che incombe sul nostro Paese e di cui l'attacco all'obiezione di coscienza è una delle manifestazioni più evidenti! (Strano, piuttosto, che non si parli di legge 40, su cui Scienza e Vita tanto si è spesa ... bah, forse è già stato detto tutto e, del resto, quella legge non è mica male?)

Leggo, quindi, speranzoso.

Ammetto: l'inizio non l'ho capito bene: Romano promette di essere in Parlamento "paladino delle battaglie a difesa della vita" (bene, dico io!) MA ... c'è un "ma" ... (strano, penso, mettere un "ma" alla battaglia per evitare che i bambini vengano uccisi ...). 
Vediamo un po' questo "ma": "senza integralismi".
(strano, penso io: fino a qualche anno fa l'insulto - o il preteso tale - "integralista" veniva lanciato per motivi religiosi; che c'entrano i bambini ammazzati con la religione? Boh ... forse si è spiegato male).
Sembra un po' una fissa del medico candidato: anche nel seguito dell'intervista conferma che si occuperà di "valori fondamentali: vita, famiglia, libertà", TUTTAVIA (prima c'era il "ma", ora c'è "tuttavia"...) "si tratta di argomenti che non possono essere trattati in termini di integralismo e di interpretazione ideologizzata" (non riesco a capire bene ... in che senso sei milioni di bambini massacrati possono essere interpretati in maniera ideologica? Boh ... forse intende dire qualcosa che io non riesco a capire ...).

Vabbè, lasciamo perdere lo "stile" con cui il prof. Romano sarà "paladino delle battaglie a difesa della vita"; cerchiamo di capire cosa farà in Parlamento. I candidati e i parlamentari si giudicano da questo, no? Belli o brutti, simpatici o antipatici, di destra o di sinistra, devono approvare le leggi e si giudicano da quello che approvano, no?
E allora: come si comporterà il prof. Romano in Parlamento?
"con la consapevolezza che occorre testimoniare a livello politico quelle che sono le grandi istanze etiche e creare collegamenti trasversali per proporre iniziative credibili, valide e fattive" (sbando leggermente e rileggo la frase più volte ... forse ci hanno rovinato i decenni passati, in cui i politici erano un po' troppo rozzi e diretti - "Ladri! Comunisti! Corrotti! - forse questo è un politico raffinato ... un po' alla Aldo Moro, direi)

Però il giornalista deve essere un semplice come me, perché, ad un certo punto chiede: "Andiamo sul concreto. La legge 194, la somministrazione della pillola Ru 486, saranno tutti temi oggetto della sua campagna elettorale? E in che modo?" e subito dopo: "cos'è che non va bene della legge 194?" (bene così, dico io: vai, Romano, cantale chiare fin da ora, fai vedere che parlamentare sarai!)

"È una legge dello Stato e in quanto tale deve essere applicata nella sua totalità. A me sembra che la parte preventiva, per esempio, non venga perfettamente applicata: dobbiamo mettere le donne in condizioni di trovarsi in una situazione psicologica e economica idonea, in modo da evitare la drammatica scelta dell'aborto. Su questo dobbiamo lavorare moltissimo".

(Auguri ...)

Giacomo Rocchi

1 commento:

  1. Quelli che dovrebbero difendere la vita sono sempre molto preoccupati di farlo "senza integralismi".

    Quelli che invece vogliono che sia sempre più facile sopprimere gli indifesi non si pongono proprio nessun problema di sembrare "intergralisti"...

    Manzoni (Promessi Sposi, Capitolo 24) ha scritto:
    Quelli che fanno il bene, lo fanno all'ingrosso: quand'hanno provata quella soddisfazione, n'hanno abbastanza, e non si voglion seccare a star dietro a tutte le conseguenze; ma coloro che hanno quel gusto di fare il male, ci mettono piú diligenza, ci stanno dietro fino alla fine, non prendon mai requie, perché hanno quel canchero che li rode.

    Il problema è che nel caso della difesa della vita si fa fatica a vedere perfino il bene fatto "all'ingrosso"... sembra più di assistere al confronto tra don Abbondio ed i bravi...

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