Mi è venuto in mente questo film quando ho letto l'articolo apparso su Tempi in cui Eugenia Roccella, richiamando le parole del card. Bagnasco sui diritti non disponibili, formula otto domande "non negoziabili" da girare ai candidati premier. Leggiamole:
1. Siete disposti ad approvare la legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento nella formulazione attuale, così come è stata approvata dalla Camera?
2. Considerando che le linee guida della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita dovranno essere rinnovate, siete disposti a chiarire che la diagnosi preimpianto sugli embrioni non può essere consentita?
3. Siete disposti a difendere i confini della legge 40?
4. Pensate di mantenere le attuali linee ministeriali per l’uso della pillola abortiva Ru486, che prevedono il ricovero ospedaliero ordinario, e non il day hospital, per i giorni richiesti dall’intera fase abortiva (tre in media)?
5. Pensate di regolamentare le unioni di fatto eterosessuali e omosessuali o ritenete che basti garantire ai componenti di una coppia i diritti individuali?
6. Prevedete la proposta di un disegno di legge specifico sull’omofobia?
7. Cosa pensate delle scuole paritarie e come pensate eventualmente di sostenerle?
8. Ritenete necessario modificare la legislazione sulle biobanche?
Concentriamoci sulle prime quattro domande che riguardano direttamente i temi prolife.
1.Che vuole fare l'on. Roccella con riferimento alla legge sull'aborto, che ha permesso il massacro legalizzato di sei milioni di bambini (cifre ufficiali: in realtà molti di più)? Mi sembra che su questo tema sia perfettamente d'accordo con il candidato Lucio Romano: "È una legge dello Stato e in quanto tale deve essere applicata nella sua totalità". Quindi: uccidiamo ancora i bambini; ciò che davvero è importante - per dirla con l'on. Roccella: è una questione "non negoziabile" - è che le donne che abortiscono con l'aborto chimico siano obbligate a rimanere in ospedale per tre giorni ... E l'obiezione di coscienza dei sanitari, soggetta ad attacchi concentrici e sempre più aggressivi? Non pare sia questione molto importante.
2. Vediamo allora cosa fare con la fecondazione in vitro e con la famosa "legge colabrodo" (scusate, mi è scappato: la dizione esatta è "legge imperfetta"...), in forza della quale attualmente vengono prodotti centinaia di migliaia di embrioni, moltissimi dei quali destinati a morte sicura e altri a congelamento a tempo indeterminato; in base alla quale lo Stato paga i tentativi di coppie di ultraquarantenni che hanno una probabilità prossima allo zero di ottenere il bambino in braccio e che, invece, provocano certamente la morte di tantissimi embrioni (e si potrebbe continuare)? Che facciamo? Vietiamo questa tecnica antiumana, razzista, eugenetica che in tutto il mondo sta mostrando tutte le possibili e peggiori derive?
No davvero: difendiamo i "confini" della legge 40 (qualche confine è ancora esistente?) e "chiariamo" con un atto amministrativo (che i giudici sono già pronti a disapplicare, come hanno già fatto tante volte ...) che la diagnosi preimpianto è vietata.
3. E veniamo all'eutanasia: il nuovo Parlamento dovrebbe vietare la sospensione dell'idratazione, alimentazione e respirazione artificiale dei disabili incoscienti? impedire per legge i registri comunali dei testamenti biologici? Approvare una legge che impedisca ai giudici civili di utilizzare quella sull'amministratore di sostegno come un testamento biologico? Dovrebbe modificare la Costituzione così da riconoscere il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, senza distinzione delle condizioni di salute? No davvero: approviamo quel disegno di legge ripetutamente modificato (l'ultima versione era sempre quella migliore ...) che permette ai tutori di negare le terapie salvavita agli incapaci, ai genitori di negarlo ai figli minori, agli ospedali di discriminare i soggetti "in stato di fine vita" e che vieta ai medici di fare in coscienza il proprio lavoro!
L'on. Roccella premette alle "otto domande non negoziabili" da girare ai candidati premier una considerazione: "bisogna sapere quali sono le reali questioni sul tappeto, e misurare le intenzioni non su affermazioni generiche o scontate ma su provvedimenti concreti e opzioni precise".
Quindi, visto che certe questioni "non sono sul tappeto" (di chi? della politica che conta? di quella che sceglie i ministri e i sottosegretari?), evitiamo di mettercele, andiamo sul "concreto".
Il raggio miniaturizzatore funziona ancora ... ma solo rendendo nuovamente visibili i principi non negoziabili potremo salvarli (e potremo salvarci ...)!
Giacomo Rocchi
Il raggio miniaturizzatore funziona ancora ... ma solo rendendo nuovamente visibili i principi non negoziabili potremo salvarli (e potremo salvarci ...)!
Giacomo Rocchi
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