Chi ha scritto queste parole?
"Chi versa in stato vegetativo permanente è, a tutti gli effetti, persona in senso pieno, che deve essere rispettata e tutelata nei suoi diritti fondamentali, a partire dal diritto alla vita e dal diritto alle prestazioni sanitarie, a maggior ragione perché in condizioni di estrema debolezza e non in grado di provvedervi autonomamente";
"la scelta del tutore deve essere a garanzia del soggetto incapace, e quindi rivolta, oggettivamente, a preservarne e a tutelarne la vita".
Sono i giudici della Cassazione che, nel 2007, hanno consentito il "via libera" a Beppino Englaro per sospendere alla figlia interdetta l'alimentazione e idratazione artificiale, fino a farla morire.
Vedete quale è il "diritto alla vita" riconosciuto ai soggetti in stato vegetativo?
Comprendete in che modo la scelta del tutore deve essere "rivolta oggettivamente a preservarne e a tutelarne la vita"?
Dove sono scritte queste altre parole?
"riconosce e tutela la vita umana, quale diritto inviolabile e indisponibile, anche ... nell'ipotesi in cui la persona non sia più in grado di intendere e di volere";
"la scelta (del tutore sulle terapie all'incapace" è adottata avendo come scopo esclusivo la salvaguardia della salute e della vita del soggetto incapace"
Si tratta del progetto di legge sulle DAT in discussione alla Camera dei Deputati.
Ci si domanda: il diritto alla vita dei disabili incapaci sarà tutelato nello stesso modo in cui la sentenza della Cassazione ha tutelato il diritto alla vita di Eluana Englaro?
Ma la sentenza della Cassazione, in realtà, voleva tutelare la "dignità" di Eluana Englaro, permettendone la morte:
"il tutore non può nemmeno trascurare l’idea di dignità della persona dallo stesso rappresentato manifestata, prima di cadere in stato di incapacità, dinanzi ai problemi della vita e della morte"
Guarda un po'; il legislatore delle DAT ha la stessa preoccupazione:
"riconosce e garantisce la dignità di ogni persona in via prioritaria rispetto all'interesse della società e alle applicazioni della tecnologia e della scienza"
Paralleli inquietanti ...
Giacomo Rocchi
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