giovedì 4 giugno 2009

Nazioni Unite contro la tortura o contro i bambini?


Il Comitato contro la Tortura delle Nazioni Unite (CAT, per la sua sigla in inglese), ha deciso di adottare sedici raccomandazioni nei confronti dello Stato del Nicaragua, che ha sottoscritto la Convenzione contro la Tortura nel 1985 e l'ha ratificata nel 2005.
La sedicesima raccomandazione?
"Il Comitato esprime la sua profonda preoccupazione per il divieto generale dell’aborto negli artt. 143 e 145 del codice penale, compresi i casi di violenza sessuale, incesto o di gravidanza che probabilmente minacciano la vita delle donne, che in molti casi, sono direttamente collegate ai reati di violenza sessuale. Questa situazione significa per i gruppi di donne una costante esposizione a violazioni commesse contro di esse, che producono un grave stress traumatico con il rischio di soffrire prolungati problemi psicologici, come ansia e depressione.
Il Comitato nota con preoccupazione che le donne che chiedono l’aborto per le predette circostanze corrono il rischio di una sanzione penale.
Il comitato è preoccupato che la legge che autorizzava l’aborto terapeutico in queste condizioni era stata abrogata dal Parlamento nel 2006 e che dopo l’adozione di questo divieto sono stati documentati vari casi nei quali la morte di una donna incinta è stata associata alla mancanza di un opportuno intervento medico diretto a salvarle la vita, in chiara violazione delle numerose norme di deontologia medica.
Il Comitato osserva con preoccupazione che il personale medico può essere sottoposto ad indagini e sanzionato penalmente per la pratica dell’aborto terapeutico".

Le "preoccupazioni" del Comitato si traducono in dictat per il piccolo stato che - democraticamente, con una legge del Parlamento - si era permesso di andare contro le potenti Agenzie delle Nazioni Unite:
"Il Comitato esige che lo Stato riveda la sua legislazione in materia di aborto, così come era stato raccomandato dal Consiglio dei Diritti Umani, dal Comitato per la eliminazione della discriminazione contro la donna e dal Comitato dei diritti economici, sociali e culturali nelle sue ultime osservazioni finali, e studi la possibilità di prevedere eccezioni al divieto generale di aborto per i casi di aborto terapeutico e per le gravidanze conseguenti a violenza sessuale o incesto. In conformità alle direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo Stato deve garantire il trattamento immediato e senza condizioni delle persone che richiedono un intervento medico di emergenza. Lo Stato deve evitare di sottoporre a sanzioni i professionisti della medicina nell’esercizio della loro responsabilità professionale".

Si dirà: se il Comitato contro la Tortura fa queste raccomandazioni, evidentemente la Convenzione contro la tortura (approvata dall'ONU nel 1984) vieta la penalizzazione dell'aborto. Vediamo la definizione di "tortura": "qualsiasi atto con il quale sono inflitti a una persona dolore o sofferenze acute, fisiche o psichiche, segnatamente al fine di ottenere da questa o da una terza persona informazioni o confessioni, di punirla per un atto che ella o una terza persona ha commesso o è sospettata di aver commesso, di intimidirla od esercitare pressioni su di lei o di
intimidire od esercitare pressioni su una terza persona, o per qualunque altro motivo basato su una qualsiasi forma di discriminazione, qualora tale dolore o tali sofferenze siano inflitti da un funzionario pubblico o da qualsiasi altra persona che agisca a titolo ufficiale, o sotto sua istigazione, oppure con il suo consenso espresso o tacito. Tale termine non si estende al dolore o alle sofferenze derivanti unicamente da sanzioni legittime, ad esse inerenti o da esse provocate."

Ovviamente la penalizzazione dell'aborto volontario non ha niente a che vedere con la tortura delle donne.
Piuttosto è l'aborto che ha a che fare con la tortura e l'uccisione dei bambini.

Queste sono le Nazioni Unite, quelle che dovevano servire "a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana" (Preambolo allo Statuto dell'ONU) ...

Giacomo Rocchi


2 commenti:

  1. Hai ragione Giacomo, sempre dettagliatissime nei fatti le tue sollecitazioni a riflettere. E' veramente il tempo dei vigliacchi, questo comitato CAT si finge difensore dei diritti, per poi fare la voce forte e costringere all'assassinio e stupro dei corpi innocenti dei bambini prima della nascita. Diritti proclamati (quelli del preambolo dello statuto ONU) Diritti negati. L'aborto è la tortura più grande ed ingiusta che possa esistere, il nascente non ha capacità di difendersi dal dolore e ha una sensibilità alla sofferenza circa 700 volte superiore ad un aldulto. Il nascente, uomo, persona vivente della specie umana, è il più innocente dei soggetti a cui viene senza ragione alcuna perpetrato il più grave dei delitti. E questo senza che l'opinione pubblica se ne prenda cura..... Continuamo così, a denunciare lo sterminio, il genocidio dei bambini prima della nascita, è l'unica cosa che possiamo fare per iniziare a cambiare le cose.
    Grazie Giacomo.

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  2. Veramente incredibile!

    Ma come si può fare ad appellarsi contro questa commissione dell' ONU? A chi ci si può appellare?

    Ma ancor più grave è l'andazzo che questi enti sovranazionali prendono e questo messaggio (di non impedire l'aborto, ma anzi adottarlo) viene dato di fatto, al mondo intero.
    E quindi anche alla UE.

    Speriamo che da questa tornata elettorale vadano a sedersi più rappresentanti e portatori dei diritti alla vita.
    Ed anche questo sia un messaggio dato al mondo.

    Speriamo ...

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