L'ultimo post ha un titolo accattivante: "ASCOLTIAMO I NOSTRI FIGLI, “INESPERTI” MA SAGGI". Vi si legge:
Che bello! Che sensibilità: il grande e anziano scienziato che contribuisce al progresso della nostra società, ad una coscienza collettiva che riconosce che tutti gli uomini, dal concepimento alla morte naturale, sono uguali e hanno diritto a vivere e ad essere amati!
Driiin! Suona la sveglia. Mi sveglio con una sensazione di felicità, quasi leggero. Voglio rileggere quel post, voglio farlo conoscere a più persone possibile.
"Non dobbiamo più liquidare con un sorriso e un’alzata di spalle l’emozione che esplode in rete quando c’è una vera e propria mobilitazione per salvare i bambini nel grembo della madre destinati all'aborto, o quando un’opinione pubblica prevalentemente di giovani commenta con indignazione l'eutanasia di disabili o di anziani malati.
I bambini prima della nascita e i soggetti in stato di incoscienza non hanno l’anima? Riconosciamogli almeno la capacità di esseri «senzienti». Esseri vivi e palpitanti, che sentono il disagio, il dolore, la paura, l’angoscia. Non facciamoli nascere per farne delle «cose», sottomesse all'inaudita violenza con cui noi trattiamo ciò che secondo noi origina dal nulla e torna nel nulla, e che perciò ci sentiamo autorizzati, senza alcun rimorso, a manipolare e a distruggere a nostro piacimento"
Che bello! Che sensibilità: il grande e anziano scienziato che contribuisce al progresso della nostra società, ad una coscienza collettiva che riconosce che tutti gli uomini, dal concepimento alla morte naturale, sono uguali e hanno diritto a vivere e ad essere amati!
Driiin! Suona la sveglia. Mi sveglio con una sensazione di felicità, quasi leggero. Voglio rileggere quel post, voglio farlo conoscere a più persone possibile.
E leggo:
Giacomo Rocchi
"Non dobbiamo più liquidare con un sorriso e un’alzata di spalle l’emozione che esplode in rete quando c’è una vera e propria mobilitazione per salvare gli agnellini pasquali avviati alla macellazione, o quando un’opinione pubblica prevalentemente di giovani commenta con indignazione l’abbattimento di un lupo o di un orso. Gli animali non hanno l’anima? Riconosciamogli almeno la capacità di esseri «senzienti». Esseri vivi e palpitanti, che sentono il disagio, il dolore, la paura, l’angoscia. Non facciamoli nascere per farne delle «cose», sottomesse all’inaudita violenza con cui noi trattiamo ciò che secondo noi origina dal nulla e torna nel nulla, e che perciò ci sentiamo autorizzati, senza alcun rimorso, a manipolare e a distruggere a nostro piacimento."Ah, era un sogno ... per fortuna è vero che molti nostri figli sono sì, inesperti, ma assai più saggi di tanti professori ...
Giacomo Rocchi
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