Corte Costituzionale, sentenza n. 27 del 1975: "Ritiene la Corte che sia obbligo del legislatore predisporre le cautele necessarie per impedire che l’aborto venga procurato senza seri accertamenti sulla realtà e gravità del danno o pericolo che potrebbe derivare alla madre dal proseguire della gestazione: e perciò la liceità dell’aborto deve essere ancorata ad una previa valutazione della sussistenza delle condizioni atte a giustificarle".
Ministero della Salute, Relazione al Parlamento sull'attuazione dela legge 194, anno 2011: "Impropriamente si è sempre usato il termine certificazione, dalla dizione del modello D12, per il documento firmato anche dalla donna, a cui viene rilasciata una copia. Nel documento (Art.5 della legge 194/78) si attesta lo stato di gravidanza e la richiesta della donna di interrompere la gravidanza, oltre all’invito a soprassedere per sette giorni. Trascorso tale periodo la donna può presentarsi presso le sedi autorizzate per ottenere l’interruzione di gravidanza, sulla base del documento rilasciato. Il rilascio del documento avviene dopo gli accertamenti e i colloqui previsti dall’Art.5".
Ministero della Salute, Relazione al Parlamento sull'attuazione dela legge 194, anno 2011: "Impropriamente si è sempre usato il termine certificazione, dalla dizione del modello D12, per il documento firmato anche dalla donna, a cui viene rilasciata una copia. Nel documento (Art.5 della legge 194/78) si attesta lo stato di gravidanza e la richiesta della donna di interrompere la gravidanza, oltre all’invito a soprassedere per sette giorni. Trascorso tale periodo la donna può presentarsi presso le sedi autorizzate per ottenere l’interruzione di gravidanza, sulla base del documento rilasciato. Il rilascio del documento avviene dopo gli accertamenti e i colloqui previsti dall’Art.5".
Il Ministero della Salute attesta, in un documento ufficiale, che l'aborto nei primi novanta giorni non è ancorato a seri accertamenti sulla gravità del danno o del pericolo alla salute della madre. Quindi certifica che il legislatore ha violato l'obbligo che la sentenza n. 27 del 1975 imponeva.
Chi deve sanzionare la violazione di questo obbligo? Per quanto tempo ancora la Corte Costituzionale continuerà a fuggire di fronte alla legge 194?
Giacomo Rocchi