sabato 18 luglio 2009

Un altro passo nella solita direzione?


A cosa serviva davvero la legge 40 sulla fecondazione artificiale?

A fermare il far west della provetta o a dare il timbro (e i soldi) dello Stato su (quasi) tutte le pratiche di produzione e di manipolazione dell'uomo?

Più volte abbiamo osservato che l'essenza della legge è quello di rendere lecite pratiche che, invece, avrebbero dovuto essere vietate: pratiche quali la morte programmata di decine di migliaia di embrioni, di loro selezione, congelamento, tutte conseguenza dell'ispirazione di fondo: l'embrione è un prodotto, un oggetto, non ha alcuna dignità.

L'evoluzione di questi pochi anni di applicazione della legge hanno mostrato che - come qualcuno profeticamente aveva indicato - si trattava solo di un "primo passo"; ma che gli ulteriori passi non potevano che essere nella direzione iniziale: l'eliminazione progressiva e inarrestabile di tutti i "paletti" - reali o fittizi - così da giungere ad una libertà assoluta (e finanziata dallo Stato).

E così: cancellazione del limite massimo di embrioni producibili, diagnosi genetica preimpianto autorizzata espressamente, possibilità di non impiantare alcuni embrioni, accesso alle tecniche riconosciuta anche alle coppie fertili .... cosa mancava?

Leggiamo la notizia:

FECONDAZIONE: ROCCELLA, SI INSEDIA DOMANI COMMISSIONE SU EMBRIONI IN PMA
(ASCA) - Roma, 15 lug - Si insediera' domani, presso il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, la Commissione di studio sulle problematiche relative agli embrioni conservati nei Centri di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). La Commissione, che sara' presieduta dal prof. Francesco D'Agostino, ordinario di Filosofia del diritto all'Universita' di Roma Tor Vergata, avra' il compito di affrontare le questioni di carattere giuridico, etico e scientifico relative alla conservazione degli embrioni nei centri di procreazione medicalmente assistita e alla formulazione del consenso informato da parte delle coppie. Ad annunciare l'insediamento della Commissione e' il sottosegretario Eugenia Roccella.''Gli embrioni non sono mero materiale biologico - spiega Roccella - e su questo sono tutti d'accordo. Ma l'Italia e' poco preparata alla loro crioconservazione. Le modalita' di gestione degli embrioni da parte degli stessi centri in cui vengono prodotti - dalla logistica alla possibilita' o meno di definire uno stato di abbandono - impongono questioni di tipo giuridico, etico e scientifico che vanno individuate per essere poi eventualmente affrontate con appositi provvedimenti legislativi. La Commissione che si insediera' domani lavorera' proprio in questa direzione contribuendo a definire la base su cui formulare le nuove linee guida sulla Legge 40''.

Ecco qui: gli embrioni congelati (ne sono stati congelati tanti dopo l'entrata in vigore della legge 40 ...) sono un costo, nessuno sa di chi sono, ma sollecitano gli appetiti dei "ricercatori" (sic!) ... non vorremo davvero perdere definitivamente il treno del business delle cellule staminali embrionali?
Aspettiamo il lavoro della Commissione ... stabilirà che, dopo qualche anno gli embrioni congelati "scadono" e sono quindi "sostanzialmente morti"? Stabilirà che gli embrioni che i genitori hanno abbandonato devono essere attribuiti alla ricerca scientifica?

Le dichiarazioni dell'on. Roccella fanno già intravedere qualcosa: come non sottolineare che gli embrioni sono definiti in negativo ("non sono mero materiale biologico") senza qualificarli in positivo (la legge li definisce "soggetti di diritto" ...); e come sorprendersi se la sottosegretaria fa riferimento anche a "provvedimenti legislativi"? Per gli embrioni scaduti e abbandonati verrà cancellato il divieto di sperimentazione e di ricerca scientifica?

Giacomo Rocchi

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