Evidenziamo un interessante articolo pubblicato dall'ottimo sito SVIPOP (Sviluppo e Popolazione)
di Stephen Braunlich
Il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) ha recentemente pubblicato il suo Rapporto annuale 2007, concentrato principalmente sul lavoro dell’organizzazione nel campo della “salute sessuale e riproduttiva”. La natura radicale del documento è svelata dal numero di volte in cui ricorrono certi temi. In 36 pagine “salute riproduttiva” e “diritti riproduttivi” – usati come eufemismo per intendere aborto – sono citate 80 volte.
Le più diffuse cause di morte come malaria e tubercolosi non vengono menzionate affatto. L’acqua pulita, notoriamente uno dei più gravi problemi nei Paesi poveri, non trova alcuno spazio mentre una sola citazione è dedicata alle fognature, la cui mancanza è una delle principali cause di morte nei Paesi in via di sviluppo.
Il Rapporto annuale rivela che nel 2007 più della metà delle spese dell’UNFPA sono andate per programmi di salute riproduttiva, per un costo di 146,6 milioni di dollari. Anche esaminando regione per regione, la maggioranza dei fondi è stata spesa in iniziative per la salute riproduttiva. Sebbene l’UNFPA si rifiuti di dare conto dei dettagli dei propri programmi e nel rapporto annuale manchi una contabilità finanziaria dettagliata, vi troviamo però la presentazione di alcune iniziative dell’agenzia.
Tra queste lo sviluppo nel 2007 di “linee guida e protocolli per i servizi di salute riproduttiva” nell’ex repubblica sovietica della Georgia. Per capire concretamente le pratiche sul campo si deve però guardare altrove. I comunicati stampa dell’UNFPA ci informano così della presenza di "squadre mobili per la salute riproduttiva" in Georgia che distribuiscono contraccettivi, inclusi i kit per inserire la spirale (IUD, intra-uterine devices), che può avere anche effetti abortivi [è intrinsecamente abortiva - ndr vv.].
Il rapporto rivela anche le tecniche usate per promuovere i programmi dell’UNFPA tra i minorenni. Al proposito l’UNFPA ha collaborato con il governo libanese per creare lebteen.com, un sito che incoraggia gli adolescenti a usare la pillola del giorno dopo. Promossa come “contraccezione d’emergenza”, la pillola può in realtà agire da abortivo causando l’espulsione dell’uovo fertilizzato [anche questa è intrinsecamente abortiva, impedisce l'impianto dell'embrione - ndr vv.].
Tra le iniziative più significative presenti nel Rapporto troviamo il nuovo “piano strategico”, che guiderà l’agenzia fino al 2011. Uno dei principali obiettivi è l’accesso universale alla salute riproduttiva entro il 2015 da raggiungere attraverso la promozione dei “diritti riproduttivi” – termine definito sul sito dell’UNFPA come inclusivo del diritto alla privacy – comunemente intesi come sinonimo di aborto. Il piano si concentra anche sulla salute mentale come “aspetto integrale della salute riproduttiva”. Negli Stati Uniti e altrove la “salute mentale” è stata usata come pretesto per espandere il diritto all’aborto oltre i casi dove è in gioco la salute fisica della madre.
Gli indicatori che l’UNFPA userà per misurare il successo del suo piano includerà l’aumento del numero dei paesi che elargiranno fondi pubblici per i servizi di salute riproduttiva e la prevalenza nell’uso dei contraccettivi.
Un altro obiettivo del piano strategico è l’esercizio dei “diritti riproduttivi” da parte di donne e adolescenti. Questo obiettivo include l’uso del sistema dei diritti umani per espandere i “diritti riproduttivi” e integrarli nelle politiche nazionali sul rispetto dei diritti umani. Il successo dell’iniziativa sarà misurato dal numero di paesi che inseriranno i “diritti riproduttivi” tra i diritti fondamentali riconosciuti dalla giurisprudenza e dall’aumento di leggi che incorporano questi diritti.
di Stephen Braunlich
Il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) ha recentemente pubblicato il suo Rapporto annuale 2007, concentrato principalmente sul lavoro dell’organizzazione nel campo della “salute sessuale e riproduttiva”. La natura radicale del documento è svelata dal numero di volte in cui ricorrono certi temi. In 36 pagine “salute riproduttiva” e “diritti riproduttivi” – usati come eufemismo per intendere aborto – sono citate 80 volte.
Le più diffuse cause di morte come malaria e tubercolosi non vengono menzionate affatto. L’acqua pulita, notoriamente uno dei più gravi problemi nei Paesi poveri, non trova alcuno spazio mentre una sola citazione è dedicata alle fognature, la cui mancanza è una delle principali cause di morte nei Paesi in via di sviluppo.
Il Rapporto annuale rivela che nel 2007 più della metà delle spese dell’UNFPA sono andate per programmi di salute riproduttiva, per un costo di 146,6 milioni di dollari. Anche esaminando regione per regione, la maggioranza dei fondi è stata spesa in iniziative per la salute riproduttiva. Sebbene l’UNFPA si rifiuti di dare conto dei dettagli dei propri programmi e nel rapporto annuale manchi una contabilità finanziaria dettagliata, vi troviamo però la presentazione di alcune iniziative dell’agenzia.
Tra queste lo sviluppo nel 2007 di “linee guida e protocolli per i servizi di salute riproduttiva” nell’ex repubblica sovietica della Georgia. Per capire concretamente le pratiche sul campo si deve però guardare altrove. I comunicati stampa dell’UNFPA ci informano così della presenza di "squadre mobili per la salute riproduttiva" in Georgia che distribuiscono contraccettivi, inclusi i kit per inserire la spirale (IUD, intra-uterine devices), che può avere anche effetti abortivi [è intrinsecamente abortiva - ndr vv.].
Il rapporto rivela anche le tecniche usate per promuovere i programmi dell’UNFPA tra i minorenni. Al proposito l’UNFPA ha collaborato con il governo libanese per creare lebteen.com, un sito che incoraggia gli adolescenti a usare la pillola del giorno dopo. Promossa come “contraccezione d’emergenza”, la pillola può in realtà agire da abortivo causando l’espulsione dell’uovo fertilizzato [anche questa è intrinsecamente abortiva, impedisce l'impianto dell'embrione - ndr vv.].
Tra le iniziative più significative presenti nel Rapporto troviamo il nuovo “piano strategico”, che guiderà l’agenzia fino al 2011. Uno dei principali obiettivi è l’accesso universale alla salute riproduttiva entro il 2015 da raggiungere attraverso la promozione dei “diritti riproduttivi” – termine definito sul sito dell’UNFPA come inclusivo del diritto alla privacy – comunemente intesi come sinonimo di aborto. Il piano si concentra anche sulla salute mentale come “aspetto integrale della salute riproduttiva”. Negli Stati Uniti e altrove la “salute mentale” è stata usata come pretesto per espandere il diritto all’aborto oltre i casi dove è in gioco la salute fisica della madre.
Gli indicatori che l’UNFPA userà per misurare il successo del suo piano includerà l’aumento del numero dei paesi che elargiranno fondi pubblici per i servizi di salute riproduttiva e la prevalenza nell’uso dei contraccettivi.
Un altro obiettivo del piano strategico è l’esercizio dei “diritti riproduttivi” da parte di donne e adolescenti. Questo obiettivo include l’uso del sistema dei diritti umani per espandere i “diritti riproduttivi” e integrarli nelle politiche nazionali sul rispetto dei diritti umani. Il successo dell’iniziativa sarà misurato dal numero di paesi che inseriranno i “diritti riproduttivi” tra i diritti fondamentali riconosciuti dalla giurisprudenza e dall’aumento di leggi che incorporano questi diritti.
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