Leggiamo sui giornali – specialmente in questi giorni – di coppie omosessuali con figli … Tutto bello! Tutti felici e contenti!!!
Ma noi abbiamo bisogno di sapere quello che i giornali non dicono; non dicono in quale modo due omosessuali possono avere dei figli. Vediamo come questo è fattibile con la generazione extracorporea (chiamata impropriamente ‘procreazione medicalmente assistita’). Ci accorgeremo che la realtà è di quelle che solo pochi anni fa nemmeno il più fantasioso autore di racconti dell’orrore avrebbe osato immaginare.
Vediamo il caso della coppia lesbica:
- Fecondazione eterologa con gamete di un cosiddetto ‘donatore’; ovociti asportati a una delle due donne, poi fecondazione degli ovociti in provetta, quindi nell’utero dell’altra donna verranno introdotti gli ovociti fecondati - ossia gli embrioni – che saranno più di uno considerato che è bassa la percentuale di quelli che si annidano. Quindi: una è la donna che fornisce l’ovocita e altra quella che porta avanti la gestazione.
- Alla nascita il bambino sarà per la legge (almeno finora) figlio della donna che lo ha partorito.
- E l’altra donna? Ecco qui la legge in via di approvazione … così che l’altra diventerà la madre adottiva!!!
Ed ecco la situazione di quel povero bambino che giungerà alla nascita : un padre gli è volutamente negato, mentre due donne - stravolgendo la maternità - sono all’origine della sua esistenza!!!
Vediamo ora il caso della coppia omosessuale maschile. Qui è necessario il cosiddetto ‘utero in affitto’ .
Abbiamo notizia di questo modo di procedere :
- I due pervertiti mescolano il loro sperma per non sapere di chi sarà lo spermatozoo che, fecondando l’ovocita, darà vita al povero bambino. Gli ovociti saranno comprati da una cosiddetta ‘donatrice’, mentre per la gestazione verrà usata un’altra donna. Ecco qui l’ utero in affitto (o maternità surrogata).
- Poiché il bambino che arriverà a nascere con questa orripilante procedura sarà figlio genetico di uno dei due, come avverrà la paternità dell’altro?
- Ecco qui la legge in via di approvazione che consentirà l’adozione. Uno sarà il padre biologico e l’altro padre adottivo: così …tutto a posto !!!
Anche qui guardiamo la situazione di quel povero bambino: figlio genetico della donna che ha fornito l’ovocita, poi alla nascita subito separato dall’altra donna che lo ha tenuto in grembo per nove mesi, per poi diventare … figlio di due uomini!!!
Dopo tutti questi orrori – abbiamo constatato che con la generazione extracorporea sono fattibili le più gravi perversioni - guardiamo alla verità che dobbiamo difendere con decisione e fermezza. Io elenco tre punti che trovo siano fondamentali:
1°) Bisogna rifiutare sempre la generazione extracorporea (chiamata procreazione medicalmente assistita, poi abbreviata con la sigla PMA), anche nel caso semplice dell’omologa (cioè fatta con entrambi i gameti della coppia sposata), ricordando che è tecnica contro-natura, contro la legge naturale ordinata dal Padre Creatore della vita, e ricordando anche che comporta sempre la morte di molti concepiti prodotti in vitro che non si annidano e altri mantenuti in vita nei frigoriferi;
2°) è una palese contraddizione dichiararsi contrari alla pratica dell’ utero in affitto e contemporaneamente difendere la legge 40 del 2004 come “una buona legge anche se imperfetta” (abbiamo letto tante volte questa definizione della legge 40 sul giornale Avvenire!); legge che ha approvato la tecnica di generazione extracorporea che è all’origine di tutte le ulteriori aberrazioni come sono la fecondazione eterologa, l’utero in affitto e quant’altro.
“Fermate la provetta!” ha raccomandato tante volte il Santo Padre Giovanni Paolo II.
Infatti, l’unico modo lecito di procreare è attraverso l’atto di amore sponsale dei genitori, così che l’inizio della vita del figlio (il momento della fusione delle due cellule germinali recanti il patrimonio genetico paterno e materno) avviene dentro il corpo della donna e non al di fuori in una provetta di laboratorio.
3°) Dobbiamo difendere i principi non negoziabili (matrimonio indissolubile, difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, libertà di educare) ricordando in particolare i bellissimi documenti ‘Donum Vitae’ del 22/2/1987 della Congregazione per la Dottrina della Fede firmato dall’ allora Prefetto il Card. Ratzinger; l’enciclica ‘Evangelium Vitae’ del 25/3/1995 del S. Padre Giovanni Paolo II; il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede ‘Dignitas Personae’ del 2008.
Fermiamoci a riflettere.
Il Signore Gesù ci ha severamente ammonito riguardo al peccato di adulterio, al peccato contro il matrimonio: “Non osi l’uomo separare ciò che Dio ha unito”.
Come non sentire questo imperioso comando del Signore – autore e amante della vita – rivolto, al sorgere della vita umana, a chi, con la generazione extracorporea, separa il concepito dal grembo materno e poi, come in questi casi, separa addirittura – nell’atto del generare – l’ovocita recante il patrimonio genetico materno dalla gestazione di nove mesi nel grembo?
Dobbiamo affermare senza stancarci che c’è un solo modo lecito di concepire un figlio, ed è attraverso l’atto di amore unitivo sponsale, per cui la vita del figlio ha inizio nel segreto del grembo materno. E’ il Signore che crea la vita; è Lui che chiama gli sposi all’altissima dignità di diventare suoi con-creatori.
“Prima di formarti nel grembo materno io ti conoscevo”, dice il Signore a ciascuno come dice al profeta Geremia.
“Ti lodo Signore perché mi hai fatto come un prodigio!”, esclama il salmista (Salmo 139).
Maria, madre di Gesù e madre nostra, prega per noi!
Santi sposi Maria e Giuseppe, pregate per noi!
Bologna, 25 gennaio 2016
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